Nella ricca babele della cucina italiana, straordinariamente spettacolarizzata ormai da anni dalla televisione, sono solo tre i grandi ricettari storici in libreria: Il cucchiaio d’argento (1950), il Talismano della felicità (1925) e ovviamente l’Artusi (nelle mani dei professionisti piuttosto che delle casalinghe). Per sopperire a questo fatto paradossale è uscito nelle libreria “Coquus - Antologia ragionata di 500 anni di cucina italiana” (Giunti Editore, pagine 704, prezzo di copertina 39 euro) di Beniamino Vignola.

Coquus - Antologia ragionata di 500 anni di cucina italiana
Ricette ancora “moderne” e utilizzabili
In questo repertorio tratto dai nostri primi cinquecento anni (1450-1950) la scelta è caduta su ricette realizzabili e che fossero ancora “moderne” e utilizzabili. Ci sono quelle di Maestro Martino o Bartolomeo Scappi (opportunamente trascritte) così come tantissime altre fra Stefani, Corrado, Vialardi e tanti altri. Una raccolta inedita, di grande valore storico, ma anche e soprattutto un libro da usare, idealmente un po’ macchiato di sugo piuttosto che di fioriture di polvere.
Un libro eretico
Lo storico dell’alimentazione Massimo Montanari scrive nella prefazione: «un libro eretico, che mette la storia all’angolo e ricostruisce un linguaggio culinario che, pur cambiando di continuo, da tanti secoli accomuna gli italiani».
L’autore
L’autore ha un passato da ispanista (laurea in filologia ibero-romanza), è stato coordinatore per la letteratura spagnola e ibero-americana dell’Enciclopedia Europea (Garzanti) e ha fondato e diretto per vent’anni la casa editrice Theoria. Questo è il suo primo lavoro da storico della cucina italiana.