Se avete un Rembrandt appeso a una parete questo articolo non fa per voi, ma se avete una casa “normale” come la maggior parte delle persone continuate a leggere perché l'esperienza dello scambio casa è veramente unica. La formula che ho scelto per le vacanze da quasi 30 anni è lo scambio casa, il che molto semplicemente significa «Io do la mia casa a una famiglia che mi offre la sua, ovunque nel mondo: scambiamo e confrontiamo casa, vita, abitudini, modo di disporre le cose, di organizzare l’arredamento, i vestiti, gli asciugamani, la cura degli animali e delle piante». Perché ogni casa è un mondo a sé, e le case delle altre nazioni sono ulteriori mondi a sé.
Tanti sono i vantaggi dello scambio casa
Si risparmia e si impara il rispetto
Si inizia per risparmiare sull’hotel o sull’affitto di una seconda casa e si va avanti scoprendo infiniti aspetti positivi: ai miei figli sin da piccoli ha insegnato il rispetto, perché quando giocavano nelle camere dei bambini ospiti la frase ricorrente era «Gioca, ma stai attento a non rovinare nulla perché sono i giochi dei bambini della casa».
Insieme al rispetto sin da piccoli hanno imparato che esistevano tanti modi di posizionare o utilizzare le stesse cose: dalle coperte, piegate in maniera diversa, ai set di asciugamani, al bidet spesso assente, ai gabinetti che nelle case francesi sono spesso posizionati in una stanzetta a parte, al modo di fare i letti, tantissime le differenze che sono state utilissime anche per l’educazione e la crescita dei figli.
Come funziona
Ma come funziona in pratica? Si inizia visitando e poi iscrivendosi a un sito dedicato: tra i più gettonati ci sono thirdhome.com o www.homeexchange.com.
Si inserisce la propria casa con fotografie e descrizione accurata: quante stanze, quanti bagni, terrazzo, giardino, accessibile ai disabili, wifi, animali domestici da accudire e piante da annaffiare, posizione, attrazioni della zona, il tutto in maniera chiara, sincera e senza barare! Non si tratta di uno scambio economico, l’obiettivo non è quello di guadagnare il più possibile. È inutile scrivere che la casa ha una meravigliosa vista se è un secondo piano con davanti dei palazzoni, anche perché c’è sempre qualcuno interessato - e lo dico per esperienza personale - proprio ad una casa al secondo piano con vista sui palazzoni.
Ricordo che noi, con i figli piccoli, rifiutammo un castelletto nella Loira domandandoci che cosa avremmo fatto nei vigneti per venti giorni preferendo un bilocale in Alta Savoia dove portammo i figli a fare meravigliose gite in montagna.
Ulteriore suggerimento: poiché ogni sito prevede i feedback da parte di chi ospita e da parte di chi è stato ospitato, mai come in questo caso sincerità e correttezza pagano. Una volta inserita la propria casa con la specifica di quanti sono gli abitanti, quanti i potenziali viaggiatori, quali i periodi in cui la casa è disponibile (sempre se è una seconda casa, durante le vacanze se è una prima abitazione) si specificano i desideri: cerco una grande città, abbiamo 4 cani, ci serve un parcheggio sicuro, siamo aperti ad ogni destinazione…
Si inizia visitando e poi iscrivendosi a un sito dedicato
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Thirdhome è un club esclusivo specializzato nell'interscambio di residenze di alto livello. I membri offrono il loro tempo libero nelle loro residenze secondarie per ottenere soggiorni lussuosi in destinazioni globali. Il servizio opera attraverso uno scambio indiretto, offrendo notevole flessibilità.
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Il sistema trasparente e completo di recensioni di Thirdhome garantisce che tutte le parti coinvolte nello scambio rispettino elevati standard di comportamento, con obbligo reciproco di recensione sia per l'ospitante che per il visitatore.
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Vacanze inaspettate
Quindi, da un lato si inizia a cercare la casa preferita e dall’altro a ricevere offerte. Può nascere così una vacanza inaspettata: magari chi desidera inizialmente andare al mare riceve un’offerta irripetibile dalla Lapponia e cambia programma.
Si incrociano e verificano esigenze e disponibilità: per esempio tante famiglie straniere hanno tre, quattro, cinque figli che nelle nostre case sono difficili da ospitare. Alla fine, quanto tutto coincide, si arriva alla definizione e conferma dello scambio. Ultimo tassello la consegna delle chiavi che a volte si lasciano a una persona fidata altre volte si consegnano di persona.
Si scoprono luogi insoliti
Tra i tanti vantaggi la possibilità di visitare, come disse una mia amica, luoghi “inusuali”, la cui esistenza non si immagina neppure. Basta fare un giro nei siti per scoprire tantissimi posti meravigliosi, proprio perché l’offerta esce dai circuiti turistici usuali.
E ancora: andare in una casa abitata vuol dire che non ci si trovano - a differenza di tante case in affitto - quattro piatti quattro cucchiaini e quattro forchette e (forse) qualche vecchio giornale e dei libri buttati là tanto per dare l'idea di una casa arredata. No: ci sono libri, guide, televisioni, videoregistratori, computer, giochi insomma tutto quello che si utilizza abitualmente in una casa. Fantastico sempre, ma soprattutto nei giorni di pioggia, quando si può stare in casa altrui come fosse la propria. Perché si ha la certezza che un’altra famiglia si sta prendendo cura della nostra casa come se fosse la propria.
Le risposte ai dubbi
Una delle domande più ricorrenti è «Ma ti fidi a lasciare la casa e le tue cose a degli sconosciuti?» Certo, perché io sono in casa loro ed è maggiore la preoccupazione di rompere qualche cosa lì in quella casa. Se malauguratamente ciò avviene si cerca di sostituire l’oggetto rotto con uno identico o con qualcosa dello stesso valore, avvisando sempre i proprietari. Il senso è «Lo abbiamo rotto ci dispiace moltissimo perché è come se avessimo rotto qualcosa in cosa nostra».
All’altra domanda «Non ti dà fastidio che degli sconosciuti dormano nel tuo letto?» io rispondo sempre «Perché io so chi ha dormito ieri notte nel letto dell'albergo in cui mi sto coricando?».
Quando si lascia una casa per le persone con cui si è scambiata si devono prevedere alcuni spazi per i loro abiti e oggetti personali (di solito un’anta dell’armadio e uno/due cassetti sono più che sufficienti). Comodini vuotati, oggetti da toeletta personali levati ma insomma, come ebbe a dire Pedro, il simpatico proprietario di una casa a Rota, «prima toglievo tutto, adesso libero solo il primo cassetto del comodino perché tanto il secondo non lo apre nessuno». A proposito: anche Rota, meravigliosa località sulla costa atlantica spagnola l’ho scoperta sempre con lo scambio casa.
Quella di Pedro era una battuta che però corrisponde abbastanza al vero, perché alla fine si dà un’occhiata negli altri armadi compreso quello dei vestiti dei proprietari per vedere che abiti usano, ma non si fruga nelle tasche alla ricerca di qualche tesoro nascosto., proprio perché non è nello spirito di chi fa scambio casa quello di curiosare per impossessarsi di qualcosa.
Piccole disavventure (risolvibili)
In 30 anni qualche piccola disavventura c’è stata, causata magari dai bambini, come quando il figlioletto francese ha macchiato con lo smalto per le unghie il materasso del divano letto che i genitori, dopo avermi avvisato del piccolo disastro, mi hanno rimborsato. Sempre lo smalto per le unghie usato anni fa da una bambina spagnola aveva macchiato il pavimento ma neppure quello era stato un danno irreparabile.
Forse la peggior disavventura è accaduta qualche anno fa in Francia dove arrivammo di sera e non trovammo la casa di cui avevamo già le chiavi. L’indirizzo era esatto, ma anziché la casa c’era una pizzeria. Che cosa era successo? La proprietaria si era confusa e ci aveva scritto l’indirizzo della sua casa principale di Montpellier. Riuscimmo a rintracciarla telefonicamente ed entrammo nella casa giusta. Altrimenti si, quella volta avremmo dormito in macchina.
Con lo scambio casa si risparia su attito o hotel
Gli aspetti positivi
Altri aspetti positivi? Chi ha animali, un giardino o un orto li può immaginare: io ho un gatto che vive in casa e che lascio con gioia, perché so che sarà accudito con amore, così come mi vengono lasciati e io ho accudito canarini, conigli, gatti o pesci rossi; ho solo rifiutato i cani perché sono un impegno ma chi aveva cani ha sempre risolto portandoli da amici o in pensione.
Come il mio piccolissimo orto viene annaffiato, così facciamo con quelli decisamente più rigogliosi delle case in cui andiamo, sempre con l’invito “prendete tutto quello che volete”.
E poi si scoprono cose meravigliose, come le fornitissime dispense delle case austriache, gli immensi cassetti delle loro cucine pieni di bustine di tè tutte ordinatamente sistemate, di cioccolata in tutti i formati e gusti, gocce, quadretti, granella cacao, sino ad arrivare a quella cosa meravigliosa che è il mobiletto, il vano, il cassetto delle spezie con un profumo meraviglioso difficile da trovare nelle case italiane.
E poi nascono anche amicizie, ad esempio è quattro anni che noi andiamo nella stessa casa in Spagna e tutti gli anni siamo invitati per un grande barbecue dai proprietari; ma ancor più un’altra famiglia spagnola nella cui casa andammo 15 anni fa che tutti gli anni ci invita a mangiare la paella.
E poi quando si arriva in una casa si è affidati dai proprietari a qualcuno, un parente, un amico, che si prende cura, consiglia, offre suggerimenti per i posti da visitare e quelli da evitare. E poi e poi e poi… mi sento assolutamente di consigliare lo scambio casa come tipo di vacanza per chi vuole vivere un'esperienza immersiva nella vita reale di un'altra nazione.