Roberto Conterno, anche conosciuto come mister Monfortino, produttore capace di dare vita al vino italiano più costoso in assoluto, ha acquisito Bovio, il ristorante tra i vigneti della Morra di proprietà di Alessandra Bovio e del marito Marco Boschiazzo. Ma Bovio non è solo un ristorante, è un vero e proprio simbolo della cucina di Langa. Cogliendo questa possibilità inaspettata, Conterno darà continuità al ristorante senza cambiare praticamente nulla. Cambierà però il nome per non creare confusione con la cantina che la famiglia Bovio continuerà a gestire del tutto autonomamente.

Il ristorante Bovio acquistato da Conterno
Il ristorante Bovio è nato una quindicina di anni fa per volontà di Alessandra Bovio e del marito Marco Boschiazzo, equamente divisi tra sala e cucina, con l’idea di ricalcare le orme del padre Gian Bovio al ristorante Belvedere, vero e proprio monumento della ristorazione langarola. «È stata un’esperienza straordinaria e straordinariamente faticosa - dice Alessandra Bovio La Stampa - Io ho iniziato in sala a 20 anni e ora ne ho compiuti 56. Mio marito Marco è entrato nelle cucine del Belvedere quando aveva solo 15 anni: abbiamo dato l’anima ai nostri locali, senza mai perdere un grammo di passione. Abbiamo una figlia di 19 anni, Elisa, che studia Enologia all’università ed è intenzionata ad occuparsi della cantina di famiglia, in frazione Annunziata. Quando, in modo del tutto casuale, è nata l’opportunità di cedere il ristorante a una famiglia di grandissimo prestigio come quella della cantina Giacomo Conterno, ci siamo resi conto che certi treni passano una volta sola e che bisognava salirci sopra».

Alessandra Bovio e del marito Marco Boschiazzo
Cosa cambierà per il ristorante Bovio
E la conferma arriva anche da Conterno: «è stata una decisione improvvisa, anche se le nostre famiglie si conoscono e si stimano da decenni. Non eravamo alla ricerca di un semplice investimento nella ristorazione, abbiamo deciso di dire sì a una storia e a un luogo speciali. Per questo i cambiamenti che abbiamo in mente saranno pochi, se non nessuno. Non c’è alcun bisogno di cambiare una cucina di grande livello e profondamente legata al territorio come quella dei Bovio».
Come detto, il passaggio di testimone, che avverrà entro la fine dell’anno, non poterà grossi cambiamenti (a parte il nome): «Terremo chiuso qualche mese per dare una rinfrescata al locale e per valorizzare ancora di più la sua straordinaria posizione tra i vigneti. Poi riapriremo, sperando di poter contare su tutta la brigata che attualmente lavora tra sala e cucina».