Il lancio della prima edizione veneta della collana TavoleDoc si è svolto con grande entusiasmo nella Sala Polifunzionale del Palazzo della Regione Veneto a Venezia ieri martedì 5 dicembre. La direzione editoriale di Marco Colognese e la supervisione della casa editrice Multiverso hanno coordinato un lavoro coinvolgente, unendo 30 locali e otto produttori in questa avventura gastronomica. Durante la presentazione, i relatori ne hanno suggellato l'importanza: «È un'opera pionieristica: i clienti vogliono essere orientati nella scelta dei locali, non tanto guardare alle valutazioni che stanno sempre più prendendo piede in maniera modaiola - ha detto Marco Colognese. Non è nostra intenzione rinnegare il valore delle guide tradizionali, ma è utile anche avere uno strumento che permetta l'interazione con il pubblico. Credo fortemente nel potere del web, ma allo stesso tempo credo nel valore della carta stampata. Poter stringere tra le mie mani e sfogliare qualcosa che porta il mio nome mi riempie di orgoglio».

La presentazione dell'edizione veneta di TavoleDoc nella Sala Polifunzionale
Le voci dei due chef, Silvia Moro di Aldo Moro - La Cuisine e Gennaro Balice del Canova Restaurant by Sadler, hanno evidenziato la diversità e la qualità delle proposte culinarie presenti nella guida, sottolineando l'importanza di strumenti che guidino i clienti verso cucine autentiche e rispettose delle tradizioni.
TavoleDoc Veneto, l'ideatore Cucci: «Un progetto che ha richiesto tanto tempo»
A conclusione Mario Cucci, ideatore di TavoleDoc che con l'editrice Petra Cucci ha seguito passo per passo la realizzazione della guida, ha raccontato lo scopo del volume e la sua gestazione: «È stato un progetto che ha richiesto tanto tempo. Nel 2019 eravamo pronti ad uscire, ma il Covid ha stravolto i nostri piani. Oggi però è il momento giusto: siamo felici e orgogliosi di promuovere una cucina di qualità regionale. Come diceva Marchesi, non esiste una cucina italiana, ma tante cucine italiane e il Belpaese è la nazione più interessante al mondo per varietà di ingredienti e di proposte. Ci auspichiamo che TavoleDoc Veneto segua il modello ligure, che ha sviluppato iniziative in concerto tra gli chef: si è creata una politica di conoscenza tra ristoratori mossa dalla buona cucina». Cucci ha poi ringraziato i produttori che hanno abbinato una loro etichetta alle ricette presenti in guida, sottolineando l'importanza di una rete di collaborazioni sempre più fitta e incentrata anche sull'enologia di qualità. Tra questi: Bisol1542, Borgo Antico, Garbole, Massimago, Nous - Cooperativa Vino Nuovo, Orto di Venezia, Tenuta Corte Giacobbe, Terre di Terrossa.
TavoleDoc Veneto, i ristoranti che hanno aderito al progetto
Questi sono stati i ristoranti che hanno aderito al progetto: Agri-Ristorante Le Vescovane, Al Camin, Aldo Moro – La Cuisine, Canova Restaurant by Sadler, Casa Brusada, Chat qui Rit, Club del Doge de The Gritti Palace, Dalla Libera, Da Omar, Equilibri, L'Artigliere, La Canonica, La Casa degli Spiriti, La Favellina, La Peca, Local, Locanda Baggio, Marcandole, Massimago Wine Relais, Oseleta, Osteria FraSe, Pizzeria Da Ezio, Regio Patio del Regina Adelaide, San Martino, Sant'Eusebio alla Corte, Seda Ristorante – Colonia Resort, Settimo Cielo, Trattoria La Pesa, Valbruna, Vini da Gigio.
Com'è strutturata l'edizione veneta di TavoleDoc?
La prima edizione veneta si veste di una copertina tanto emblematica quanto suggestiva: un'illustrazione di un canale della Serenissima solcato da una gondola. Senza mai trascurare le diverse realtà regionali che emergono al suo interno, perché ogni provincia è caratterizzata da un bozzetto di un monumento simbolo, a voler suggerire il valore di un immenso patrimonio culturale che si trasmette dall'arte alla tavola.

La copertina dell''edizione veneta di TavoleDoc
Il formato è quello che contraddistingue TavoleDoc: ad ogni ristorante sono riservate quattro pagine in cui sono presenti una scheda del locale con le sue caratteristiche, fotografie della location e di chef/patron e, infine, una ricetta signature. Formula vincente che vede al suo cuore una selezione all'insegna della regionalità, dell'eccellenza e dell'alta qualità, non una gerarchizzazione mediante classifiche o voti.