Tutta l’amarezza espressa in una lettera per un gruppo di villeggianti di Schilpario, piccolo paese in provincia di Bergamo particolarmente popolato d’estate grazie all'occupazione delle seconde case di molti turisti. Alcuni di loro hanno voluto manifestare il proprio dispiacere di fronte a un comune ormai “deserto”, non più supportato adeguatamente da attività commerciali e ricettive. Hanno chiuso bar e negozi, con una piazza ormai sguarnita e la sensazione che nel borgo situato nella Val di Scalve (che d'estate arriva fino a 10000 abitanti) non si riesca a valorizzare quanto a disposizione.
Il comune di Schilpario (credits: Valdiscalve.it)
«Per più di quarant’anni abbiamo scelto come posto per le nostre vacanze - spiegano i turisti nella loro lettera, ripresa dal Corriere Bergamo - qui i nostri figli hanno imparato a sciare e noi siamo invecchiati passeggiando per i boschi e favoleggiando dei funghi trovati, seduti in uno dei bar della piazza. Ora Schilpario è sempre bella, il bosco ci accoglie profumato, la piazza c’è ancora ma… Non è rimasto nemmeno un bar!».
Il sindaco di Schilpario risponde ai turisti: «Spronati a fare meglio»
Pronta la replica del primo cittadino Marco Pizio, il quale pur confermando la situazione posta in evidenza dai turisti (data più da un ricambio generazionale che difficoltà economiche) mette in mostra tutto ciò che Schilpario ha da offrire. «Bellezze naturali, il nuovo percorso pedonale, il collegamento ciclopedonale, impianti sportivi, nuovi parcheggi per il rifugio Tagliaferri, o il museo dell’illuminazione mineraria». Il tutto annunciando poi una serie di riaperture previste a breve, e ringraziando i turisti per la loro segnalazione. Con la promessa di un impegno sempre costante da parte della giunta comunale per far tornare Schilpario vivo e attrattivo, specialmente quando pieno di turisti.