Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
lunedì 20 maggio 2024  | aggiornato alle 00:23 | 105271 articoli pubblicati

Roero
Salomon FoodWorld
Roero

Civita di Bagnoregio, riecco tanti turisti. «Torniamo ai livelli pre Covid»

Chiamato anche “La Città che Muore”, il borgo in provincia di Viterbo è una delle mete più visitate del Lazio, ma non solamente. Centro abitato di origine etrusca, pare abbia almeno 3000 anni e ogni anno viene visitato da centinaia di migliaia di persone. A collegare Civita di Bagnoregio al "resto del mondo" solo un ponte lungo 300 metri. Il sindaco ci racconta l'antico borgo

di Alessandro Creta
09 settembre 2023 | 14:55
Civita di Bagnoregio, riecco tanti turisti. «Torniamo ai livelli pre Covid»
Civita di Bagnoregio, riecco tanti turisti. «Torniamo ai livelli pre Covid»

Civita di Bagnoregio, riecco tanti turisti. «Torniamo ai livelli pre Covid»

Chiamato anche “La Città che Muore”, il borgo in provincia di Viterbo è una delle mete più visitate del Lazio, ma non solamente. Centro abitato di origine etrusca, pare abbia almeno 3000 anni e ogni anno viene visitato da centinaia di migliaia di persone. A collegare Civita di Bagnoregio al "resto del mondo" solo un ponte lungo 300 metri. Il sindaco ci racconta l'antico borgo

di Alessandro Creta
09 settembre 2023 | 14:55
 

Chiamato anche “La Città che Muore”, per via dell’erosione atmosferica che tiene continuamente sotto scacco il colle tufaceo sul quale nasce, il borgo di Civita di Bagnoregio è una delle mete più visitate del Lazio, ma non solamente. Centro abitato di origine etrusca, pare abbia almeno 3000 anni, e ogni anno diventa meta turistica da centinaia di migliaia di persone (qualche vip ha una casa qui). A collegarla al resto del mondo solo un ponte, lungo 300 metri e per un buon tratto praticamente sospeso nel vuoto.

Civita di Bagnoregio, riecco tanti turisti. «Torniamo ai livelli pre Covid»

Civita, collegata a Bagnoregio da un ponte lungo 300 metri

Percorrendo il ponte che la collega a Bagnoregio, il comune vero e proprio, mettete in preventivo un po' di fiatone e gambe un tantinello pesanti, specialmente se non siete allenati. È questo però il "prezzo" da pagare (oltre a 5 euro di biglietto) per entrare in uno dei luoghi più affascinanti d’Italia. Civita è un antico borgo di origine etrusca risalente a quasi tre millenni fa, i cui angoli sono stati smussati da agenti atmosferici, acqua e smottamenti susseguitesi nei secoli e la cui storia viene magistralmente raccontata nel locale Museo Geologico e delle Frane.

Civita di Bagnoregio, 10 abitanti e centinaia di migliaia di turisti

Civita di Bagnoregio è un museo a cielo aperto che conserva tratti arcaici e primordiali, con quel cavalcavia iconico e inconfondibile, un tempo transitato da contadini, mercanti e pastori oggi percorso ogni anno da centinaia di migliaia di turisti. Un cavalcavia che metaforicamente collega al presente un passato millenario. Un passato che tra le vie di Civita è ancora clamorosamente attuale, con il colle sottostante fatto di rocce tufacee a ricordarci come un anziano saggio del tempo che scorre inesorabile. Tempo che corrode Civita senza tuttavia mai cancellarla, anzi dandole sempre più fascino e contribuendo al suo successo internazionale. Sì, perché a Civita di Bagnoregio (abitata oggi da una decina di persone) arrivano annualmente turisti da tutto il mondo, con flussi più marcati da Stati Uniti e Cina, con menzione per tedeschi, britannici e giapponesi.

Civita di Bagnoregio, riecco tanti turisti. «Torniamo ai livelli pre Covid»

La piazza centrale di Civita

Un museo a cielo aperto dicevamo, e non potrebbe essere altrimenti. Il colle circondato dalla valle dei calanchi (prossima la candidatura come patrimonio immateriale dell’Unesco), poi nient’altro nel giro di chilometri. La natura brulla, quasi lunare, attorno, quindi solo cielo a incorniciare il tutto. Anche non conoscendola, Civita, è impossibile non conoscerla veramente. Set di film, spot pubblicitari, regina incontrastata dei social (quasi 200.000, solo su Instagram, i tag dedicati).

Civita di Bagnoregio, riecco tanti turisti. «Torniamo ai livelli pre Covid»

Una veduta dall'alto di Civita di Bagnoregio

Passando di qua non si può non rimanere affascinati e incantati. Ci rimangono i turisti, italiani e stranieri, ma in qualche modo pure gli stessi bagnoresi o chi abita nelle vicinanze non riescono a dare questo posto per scontato. Non riesce a dare questo posto per scontato il sindaco di Bagnoregio (il comune comprende anche Civita, oggi popolata da una decina di cittadini), Luca Profili, il quale ci ha parlato dell’importanza del borgo sia per i bagnoresi ma, ovviamente, della sua rilevanza turistica internazionale.

Civita di Bagnoregio, il sindaco: «Vanto viterbese nel mondo»

Sindaco, cosa significa per un bagnorese Civita da un punto di vista personale ma anche di istituzione politica?
«Civita significa tutto. Civita è sicuramente il fulcro attorno al quale ruota tutto il nostro paese. Bagnoregio ha una parte di storia molto importante, una storia che stiamo cercando anche di valorizzare, ma è indubbio come Civita sia la nostra punta di diamante. Come cittadini siamo molto affezionati al nostro borgo, forse il borgo italiano più visitato, e per noi c’è un affetto incondizionato. Il legame con Civita è indissolubile e quel ponte è un po’ il simbolo di questa unione. Civita è soprannominata “La Città che muore”, un centro raccontato come morente, ma che nonostante tutto riesce a sorprenderci in maniera positiva. Sicuramente ci sono degli aspetti di fragilità, legati ai dissesti idrogeologici della zona ai quali dobbiamo tenere conto e su cui lavorare, ma fanno parte anche un po’ della bellezza di Civita. Il nome Città che Muore rende l’idea della fragilità del paese ma allo stesso modo affascina tantissimo i turisti».

Civita di Bagnoregio, riecco tanti turisti. «Torniamo ai livelli pre Covid»

Luca Profili, sindaco di Bagnoregio

Questo 2023 è stato l’anno della definitiva ripartenza post Covid, della riesplosione turistica generale. Come valuti stagione turistica che si sta chiudendo?
«Nell’immediato post Covid, per ovvie ragioni legate all’impossibilità di accogliere turisti stranieri, abbiamo avuto molti visitatori italiani. Il turismo di prossimità è servito per far conoscere Civita ai nostri connazionali che, magari, invece qui non erano o non sarebbero mai venuti. Da qualche mese a questa parte è tornata una grande presenza di stranieri, soprattuto asiatici, con i cinesi in particolare che negli ultimi tempi sono tornati in gran numero. Stesso discorso anche per gli statunitensi, la ruota sta man mano tornando a girare. Questo 2023 è il primo anno vero di turismo nel post Covid, non siamo ancora ai livelli pre pandemia ma comunque i flussi stanno tornando. Speriamo che il tutto si consolidi nel 2024».

Civita di Bagnoregio ci riprova, nuova candidatura Unesco in arrivo?

Si parla da qualche anno della candidatura di Civita, e della Valle dei Calanchi, per la lista dei Patrimoni Unesco. A che punto siamo?
«Il percorso legato alla candidatura Unesco è partito nel 2015, ma per una serie di eventi esterni il discorso è continuamente slittato. Purtroppo la candidatura ha vissuto non poche problematiche: venne presentata ufficialmente nell’anno del Covid, con tutte le difficoltà del caso, poi lo scorso anno la richiesta sarebbe dovuta andare in valutazione alla commissione a Kazan, in Russia, e purtroppo le vicissitudini belliche hanno annullato il comitato. Nel 2022 c’è stato poi il cambio di Governo, così come quello della giunta regionale, e di recente torneremo a discutere per poter decidere quando sarà il momento migliore per ripresentare il dossier completo al comitato dell’Unesco. Incontrerò a settembre il presidente della Regione Lazio, faremo il punto e speriamo di presentare la nuova candidatura al più presto unitamente alla Regione stessa e al Ministero della Cultura».

Civita di Bagnoregio, riecco tanti turisti. «Torniamo ai livelli pre Covid»

Civita di Bagnoregio circondata dalla Valle dei Calanchi

Negli ultimi anni comunque avete lavorato anche su altri fronti per la valorizzazione di Civita...
«Sì, l’abbiamo proposta come Capitale Italiana della Cultura 2025 e siamo entrati nel novero dei 10 finalisti. Anche se non abbiamo vinto (ha trionfato Agrigento, ndr) ci ha dato una grande visibilità. L’ultima iniziativa è legata all’inserimento, da parte del Ministero del Turismo, come unico rappresentante del Lazio nella lista dei borghi che applicano buone pratiche turistiche, da presentare al comitato mondiale delle Nazioni Unite che credo a inizio 2024 si esprimerà e speriamo di venir selezionati. Sono tutte situazioni utili molto importanti che ci danno soddisfazione e anche visibilità, sia che i riconoscimenti finali arrivino o meno. Ormai credo Civita sia tra i 10 borghi italiani più visitati e ha un blasone tale da meritare di essere così conosciuta e visitata».

Civita di Bagnoregio e l’importanza del cibo locale

Civita di Bagnoregio, riecco tanti turisti. «Torniamo ai livelli pre Covid»

All'interno di Civita ristoranti e wine bar all'insegna di prodotti locali

Parlando di cibo, Civita in passato fu snodo commerciale, via trafficata da mercanti e oggi tanti produttori e aziende agricole sorgono nelle zone circostanti. Quanto è centrale l’enogastronomia e che ruolo ha il cibo in un centro così piccolo?
«L’aspetto enogastronomico contribuisce senza dubbio all’importanza e alla visibilità di Civita nel suo insieme. È una vetrina molto importante per l’enogastronomia di tutto il territorio, i locali all’interno del borgo, seppur comprensibilmente pochi, tra ristoranti e wine bar usano e propongono tanti prodotti locali, dell’alto Lazio e dell’Umbria vicina. Abbiamo eccellenze sui formaggi, sulle carni, ci sono oli molto buoni, nella valle dei calanchi si produce vino e vengono trovati anche tartufi. C’è quindi un’importante gamma di prodotti, utilizzati da ristoranti di Civita che fino a 10 anni fa erano semplici bruschetterie a gestione famigliare mentre oggi propongono cucina classica anche un po’ attualizzata, con diversi dipendenti a disposizione. L’aspetto food, non solo a Civita ma anche nella vicina Bagnoregio, anche legato a una forma di turismo slow, ha assunto una grande rilevanza in tal senso e molti viaggiatori rimangono stregati dai prodotti che il territorio riesce a offrire. Il livello qualitativo, poi, negli ultimi anni è cresciuto molto». 

Foto di copertina: OfficinaVisiva

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Elle & Vire
Siggi
Molino Pavoni
Cosi Com'è

Elle & Vire
Siggi
Molino Pavoni

Cosi Com'è
Nomacorc Vinventions
Prugne della California