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domenica 28 dicembre 2025  | aggiornato alle 15:53 | 116537 articoli pubblicati

Brigitte Bardotte, da ex diva a mito dei vegetariani. Una vita per nulla scontata

La bellezza che scelse la natura, rifiutò il mondo e non fece mai pace con la tavola-spettacolo. La scelta vegetariana dal 1962: prima che diventasse una moda. iente carne, per rispetto degli animali. Non per salute, non per estetica, non per appartenenza a una corrente culturale. Per convinzione.

28 dicembre 2025 | 13:39
Brigitte Bardotte, da ex diva a mito dei vegetariani. Una vita per nulla scontata
Brigitte Bardotte, da ex diva a mito dei vegetariani. Una vita per nulla scontata

Brigitte Bardotte, da ex diva a mito dei vegetariani. Una vita per nulla scontata

La bellezza che scelse la natura, rifiutò il mondo e non fece mai pace con la tavola-spettacolo. La scelta vegetariana dal 1962: prima che diventasse una moda. iente carne, per rispetto degli animali. Non per salute, non per estetica, non per appartenenza a una corrente culturale. Per convinzione.

28 dicembre 2025 | 13:39
 

Brigitte Bardot è morta (forse). E invece no: stavolta è morta davvero Per decenni Brigitte Bardot (BB) è “morta” decine di volte. Ogni tot anni una voce, un titolo affrettato, un coccodrillo pronto nel cassetto. Era quasi diventato un rito: Bardot come Elvis, come le dive che non se ne vanno mai davvero. Questa volta però no. Questa volta la notizia è vera. Lo scrive il Corriere e lo confermano le agenzie: Brigitte Bardot se n’è andata davvero a 91 anni.

E allora conviene fermarsi un attimo. Perché Bardot non è stata solo un’attrice, né soltanto un sex symbol. È stata una frattura culturale, una figura che ha attraversato cinema, costume, bellezza, cibo, natura e libertà personale lasciando dietro di sé più domande che risposte. Anche - e forse soprattutto - a tavola.

Ai tempi in cui era la divina BB
Ai tempi in cui era la divina BB

Non una diva da ristorante, ma una donna che mangiava per vivere

Nel mondo in cui la celebrità si misura anche da dove e cosa mangi, Brigitte Bardot è sempre stata un’anomalia. Non ha mai usato il cibo come strumento di rappresentazione, non ha mai costruito un’immagine gastronomica di sé. Nessun ristorante-feticcio, nessuna cucina esibita, nessun piatto iconico associato al suo nome.

Negli anni Cinquanta e Sessanta, quando Saint-Tropez diventava il centro del mondo e i tavoli dei ristoranti si trasformavano in passerelle, Bardot era già in controtendenza. Mentre il jet set occupava La Ponche, Le Club 55 e i locali affacciati sul mare, lei li attraversava senza mai farsene definire. Mangiare sì, mostrarsi no.

La sua era una relazione istintiva con il cibo: cucina semplice, provenzale, legata ai prodotti locali. Inizialmente pesce, poi solo verdure, pane, olio. Nessuna mitologia, nessuna narrazione. Il contrario esatto di ciò che oggi chiamiamo “food lifestyle”.

La tavola come spazio privato, non come palcoscenico

Brigitte Bardot non è mai stata una donna da ristorante inteso come teatro sociale. Il suo vero centro era La Madrague, la casa rifugio affacciata sul mare, più tana che villa. Lì il cibo tornava a essere ciò che era sempre stato per lei: un gesto quotidiano, quasi funzionale, privo di retorica.

Niente grandi tavolate mondane, niente cuochi stellati chiamati a impressionare gli ospiti. La convivialità, quando c’era, era ristretta, selettiva, spesso silenziosa. Una scelta coerente con un carattere che ha sempre rifiutato la mediazione: o dentro o fuori, mai a metà.

Brigitte Bardot in una delle immagini simbolo delle sue campagne animaliste
Brigitte Bardot in una delle immagini simbolo delle sue campagne animaliste

La scelta vegetariana: prima che diventasse una moda

Molto prima che il vegetarianismo diventasse trend, hashtag o scelta identitaria da raccontare sui social, Brigitte Bardot aveva già preso posizione nel 1962. Niente carne, per rispetto degli animali. Non per salute, non per estetica, non per appartenenza a una corrente culturale. Per convinzione.

Una scelta che all’epoca era tutt’altro che comoda. Bardot non ha mai ammorbidito i toni, non ha mai cercato compromessi. Anche a costo di apparire scomoda, eccessiva, fuori tempo. Ma la coerenza, per lei, non è mai stata negoziabile.*

La natura come causa, non come sfondo

Se il cibo è stato per Bardot un fatto privato, la natura è stata una battaglia pubblica. Dopo aver abbandonato il cinema, ha dedicato la seconda parte della sua vita alla difesa degli animali con una radicalità che pochi personaggi pubblici hanno avuto il coraggio di sostenere fino in fondo.

La fondazione che porta il suo nome non è stata un’operazione d’immagine. È stata una dichiarazione di guerra a un certo modo di intendere il progresso, il consumo, anche alimentare. E ogni anno riusciva a raccogliere milioni di euro destinati alla protezione degli animali. Bardot ha denunciato allevamenti, caccia, maltrattamenti, spesso attirandosi critiche durissime. Ma non ha mai arretrato. Ha denunciato anche le macellerie Halal scontrandosi col mondo mussulmano francese. i fatto è stata la prima vera animalista di fama. 

In un’epoca in cui la sostenibilità è diventata un claim, lei era sostenibile quando conveniva a nessuno.

Brigitte Bardot è morta a 91 anni restando fedele alla sua scelta animalista e senza mai ricorrere a interventi estetici
Brigitte Bardot è morta a 91 anni restando fedele alla sua scelta animalista e senza mai ricorrere a interventi estetici

La bellezza usata, poi restituita al tempo

E infine la bellezza. Quella che l’ha resa famosa, desiderata, idolatrata. Bardot l’ha incarnata nel momento più esplosivo del Novecento e poi ha fatto una cosa impensabile oggi: ha smesso di proteggerla. Dopo 15 anni di film che la proiettarono al centro del mondo, si "dimise" dal jet set e si dedicò alle sue battaglie per la natura e gli animali. 

Niente chirurgia, niente corse contro il tempo, niente nostalgia. Ha accettato l’invecchiamento come parte del patto con la vita. Una scelta che l’ha resa scomoda anche da anziana, perché il mondo perdona tutto tranne una donna che non chiede più di piacere.

Brigitte Bardot oggi: una lezione scomoda

Brigitte Bardot muore in un tempo che le è estraneo. Un tempo che trasforma tutto in contenuto, anche il cibo, anche la natura, anche la bellezza. Il suo lascito non è un film, né una foto iconica, né una frase da citare.

    È l’idea che si possa scegliere di sottrarsi.
    Alla scena.
    Al consumo.
    Alla narrazione forzata.
    Anche a tavola.

E forse è per questo che, per anni, abbiamo fatto fatica a credere che potesse morire davvero. Perché certe figure non sembrano fatte per sparire. E invece sì: Brigitte Bardot è morta.
Ma il mondo che ha rifiutato è più vivo che mai.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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