Menu Apri login

Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
lunedì 15 dicembre 2025  | aggiornato alle 16:46 | 116335 articoli pubblicati

Milano: il Radetzky chiuso per 3 giorni, la guerra tra locali e residenti continua

Licenza sospesa per tre giorni al Radetzky di Milano per mancato rispetto degli orari. Esercenti in rivolta, residenti esasperati dalla movida. La battaglia tra locali e condomini in corso Garibaldi non si placa

 
15 marzo 2025 | 15:28

Milano: il Radetzky chiuso per 3 giorni, la guerra tra locali e residenti continua

Licenza sospesa per tre giorni al Radetzky di Milano per mancato rispetto degli orari. Esercenti in rivolta, residenti esasperati dalla movida. La battaglia tra locali e condomini in corso Garibaldi non si placa

15 marzo 2025 | 15:28
 

Licenza sospesa per tre giorni al Radetzky di corso Garibaldi. Lo storico locale milanese si aggiunge alla lista degli esercizi commerciali colpiti dal provvedimento della Questura per non aver rispettato le restrizioni sugli orari di utilizzo dei dehors e la vendita per asporto. Una sentenza che ha acceso nuovamente il dibattito tra esercenti e residenti, con i primi che parlano di accanimento ingiustificato e i secondi che denunciano disagi ormai insostenibili.

Milano: il Radetzky chiuso per 3 giorni, la guerra tra locali e residenti continua

Milano, stop al Radetzky: licenza sospesa per tre giorni

La chiusura, ricordiamo, arriva dopo quelle della gelateria Ice Bound, del Cimmino, del Moma e del Garibaldi 111, tutti colpiti dal giro di vite imposto dall'ordinanza comunale che regola la movida in questo tratto di corso Garibaldi. Il provvedimento nasce dalle continue lamentele dei condomini del civico 104, che da anni portano avanti una battaglia legale contro il caos notturno, supportati da sentenze del Tar e della Cassazione che hanno riconosciuto la responsabilità del sindaco nel controllo della quiete pubblica.

Radetzky, il titolare: «Un abuso di potere contro di noi»

Tra i più duri nel contestare la chiusura c'è Enzo Iannetti, da 37 anni titolare proprio del Radetzky, che accusa le istituzioni di applicare le regole in modo arbitrario: «In questi 200 metri di corso Garibaldi le limitazioni hanno già fatto fallire locali come il Pandenus, il Panbolla e l'Ispanico. Vogliono che noi siamo i prossimi? Il loro è un abuso di potere. Alcuni residenti fanno causa e allora noi dobbiamo scontare queste penalità mentre poco oltre via Marsala o largo La Foppa i concorrenti lavorano senza problemi» denuncia il ristoratore al Corriere.

Milano: il Radetzky chiuso per 3 giorni, la guerra tra locali e residenti continua

Corso Garibaldi, stop al Radetzky: polemica su norme e movida

A rendere ancora più pesante il clima è l'utilizzo dell'articolo 100 del Testo unico di pubblica sicurezza, una norma solitamente applicata in caso di gravi disordini o presenza abituale di persone pregiudicate. «Qui le contestazioni riguardano semplicemente l'orario di chiusura, non c'è nessuna criminalità. Questa applicazione della legge è discutibile e sta danneggiando economicamente l'intera zona» dice Claudio Linzola, avvocato che segue gli esercizi colpiti dal provvedimento.

La protesta dei residenti: «Rumore e odori insopportabili»

Dall'altro lato, i residenti del civico 104 non arretrano. «Una volta qui sotto c'erano mamme e bambini, la sera si stava bene. Ora è impossibile rientrare a casa, non passano nemmeno i taxi e c'è chi ha paura» racconta una signora. Altri puntano il dito contro il rumore e gli odori: «L'Arpa ha rilevato livelli acustici insopportabili. E poi c'è il problema della cucina: locali come il Cimmino e il Cantiere cucinano senza cappe adeguate e gli odori finiscono sui nostri balconi» aggiunge un altro condomino. E poi il tema della spazzatura: «Tonnelate di rifiuti finiscono nei nostri cortili. Solo il Chinese Box ha trovato una soluzione affittando un garage per chiuderci dentro i sacchi prima del ritiro» spiegano.

L'allarme dei locali: perdite pesanti negli ultimi mesi

Intanto, i titolari dei locali subiscono perdite pesanti: «Abbiamo rispettato le limitazioni sugli orari, ma in quattro mesi abbiamo perso il 30% del fatturato» racconta Luca Hu, proprietario del Chinese Box. Ma i condomini non accettano giustificazioni: «Se chiudono, riaprono poco dopo con nuovi assetti societari solo di facciata. Abbiamo speso decine di migliaia di euro in cause legali e abbiamo sempre vinto, ma non cambia nulla». Iannetti, però, non ci sta: «Sarebbe bello che questa battaglia finisse, ma una cosa è certa: noi da qui non ci muoviamo». Insomma, la guerra tra esercenti e residenti sembra tutt'altro che vicina alla conclusione e, con essa, il futuro della movida in corso Garibaldi resta appeso a un equilibrio sempre più fragile.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Ar.Pa
Sogemi
Molino Dallagiovanna
Elle&Vire

Ar.Pa
Sogemi
Molino Dallagiovanna

Elle&Vire
Fontina DOP
Ristorexpo