Ad aprile 2025, l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) conferma il tasso tendenziale di +1,9%, identico a marzo secondo i dati diffusi dall'Istat. Questo dato generale, tuttavia, nasconde dinamiche settoriali differenziate che impattano direttamente comparti chiave del mondo food, come la produzione agroalimentare e il settore della ristorazione.

Ad aprile l'indice dei prezzi al consumo sale
In accelerazione risultano i prezzi della divisione Prodotti alimentari e bevande analcoliche, che passano da +2,5% a +3,2%, e quelli di Servizi ricettivi e di ristorazione, in salita da +3,3% a +3,9%. Si tratta di due aree particolarmente rilevanti per gli operatori della filiera food & hospitality. A livello territoriale, l’inflazione è più alta nel Sud (+2,0%) rispetto al dato nazionale, mentre risulta più contenuta nelle Isole (+1,7%), nel Nord-Ovest e nel Centro (entrambe +1,8%). Tra le città, le più colpite sono Genova (+2,6%), Padova (+2,5%) e Napoli (+2,4%).
Inflazione, alimentari in crescita: trainano ortofrutta e trasformati
I beni alimentari mostrano una chiara accelerazione nella dinamica dei prezzi. L’aumento tendenziale si porta da +2,4% a +3,0%, con un incremento mensile di +0,6%. La crescita coinvolge sia gli alimentari non lavorati (da +3,3% a +4,2%) sia quelli lavorati (da +1,9% a +2,2%).

I beni alimentari mostrano una chiara accelerazione per quanto riguarda i prezzi
Tra i non lavorati, spiccano i vegetali freschi o refrigerati (da +4,4% a +6,5%) e la frutta fresca o refrigerata (da +3,1% a +4,8%). Questo trend, spiegano alcuni operatori, è legato alla stagionalità e alle condizioni meteo variabili. I prezzi degli alimenti trasformati, invece, riflettono una maggiore pressione sui costi produttivi, con una crescita che riguarda in particolare prodotti confezionati e farine.
Inflazione, ristorazione: i prezzi crescono più della media
La categoria dei servizi ricettivi e di ristorazione continua a essere tra quelle con l’incremento più sostenuto: da +3,3% a +3,9% su base annua. Questo risultato è attribuibile a più fattori, tra cui l’aumento dei costi delle materie prime, il rialzo dei canoni energetici e un progressivo riequilibrio della domanda in presenza di un turismo interno in ripresa.

La categoria dei servizi ricettivi e di ristorazione continua a essere tra quelle con l’incremento più sostenuto
Come osserva un ristoratore: «I fornitori stanno rivedendo i listini e anche noi dobbiamo adeguare i prezzi per mantenere la sostenibilità economica, ma senza compromettere l’accessibilità per i clienti».
Inflazione, bevande alcoliche e tabacchi in frenata
In controtendenza, il comparto Bevande alcoliche e tabacchi registra un rallentamento netto: da +3,2% a +1,8%. In particolare, i prezzi delle sigarette scendono da +5,6% a +4,1%, mentre gli altri tabacchi si attestano a +1,2%. Anche le bevande alcoliche evidenziano una dinamica contenuta, senza picchi rilevanti.
Inflazione, energia: contrazione dei prezzi per i beni non regolamentati
Il rallentamento dell’inflazione è spiegato in gran parte dalla decelerazione dei beni energetici. Gli energetici non regolamentati tornano in terreno negativo: da +0,7% a -3,4%. Calano i prezzi della benzina (-8,6%) e del gasolio per riscaldamento (-9,0%).

Il comparto Bevande alcoliche e tabacchi registra un rallentamento netto
Tuttavia, i prezzi dell’elettricità nel mercato tutelato segnano un forte aumento tendenziale, passando da +21,6% a +46,5%, pur con una riduzione mensile. La situazione energetica resta quindi complessa, con andamenti altamente diversificati tra libero e tutelato.
IPCA: rallenta la dinamica dei prezzi armonizzati
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) cresce su base annua del 2,0% (in rallentamento rispetto a +2,1% di marzo) e dello 0,4% su base mensile. Anche in questo caso, l’accelerazione degli alimentari e bevande analcoliche (+3,3%) e dei servizi ricettivi e di ristorazione (+3,9%) bilancia la decelerazione di energia e tabacchi. Per i beni alimentari, la dinamica dell’IPCA conferma quanto osservato con il NIC: crescita sia per i non lavorati (+4,7%) che per i lavorati (+2,4%).
Inflazione, attenzione alla pressione sui prezzi food
L’inflazione di aprile 2025, pur restando stabile nel suo dato generale, mostra segnali di pressione nei settori di maggiore interesse per la filiera alimentare. La combinazione di rincari nei prezzi degli alimentari e nei servizi di ristorazione impone alle imprese una riflessione su strategie di approvvigionamento e posizionamento. Allo stesso tempo, la discesa dell’energia non regolamentata offre un possibile margine di respiro per i costi operativi.