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Quasi un italiano su tre continua a temere l’aumento dei prezzi alimentari

Nonostante un'inflazione rallentata, il 29% degli italiani è ancora preoccupato per il costo del cibo. Il report Linkontro NielsenIQ fotografa consumi guidati da convenienza e praticità

 
17 maggio 2025 | 18:03

Quasi un italiano su tre continua a temere l’aumento dei prezzi alimentari

Nonostante un'inflazione rallentata, il 29% degli italiani è ancora preoccupato per il costo del cibo. Il report Linkontro NielsenIQ fotografa consumi guidati da convenienza e praticità

17 maggio 2025 | 18:03
 

Secondo quanto emerso dalla 40ª edizione de Linkontro NielsenIQ, tenutasi al Forte Village Resort di Santa Margherita di Pula (Cagliari), il timore per l’andamento dei prezzi nel settore alimentare resta forte. Il 29% degli italiani continua a indicare l’incremento del costo dei beni alimentari tra le principali preoccupazioni per il futuro, mentre il 23% teme una recessione economica, un dato che supera di dieci punti percentuali la media europea (13%). Queste percezioni influenzano in modo significativo le scelte di acquisto, con una ricerca costante della convenienza sugli scaffali della GDO.

Quasi un italiano su tre continua a temere l’aumento dei prezzi alimentari

L'aumento del costo dei beni alimentari è una preoccupazione per il 29% degli italiani

Prezzi in rallentamento, ma la spesa resta più cara del passato

NielsenIQ sottolinea come l’effetto inflattivo del periodo 2019-2025 sia ancora presente nella memoria degli acquirenti, avendo comportato un aumento complessivo del 22% del costo della spesa in sei anni. Nel 2025, tuttavia, l’inflazione nel Largo Consumo Confezionato (LCC) appare in rallentamento, attestandosi attorno al +1% nel periodo gennaio-aprile e al +0,8% nel solo mese di aprile (dati Omnichannel su scala nazionale). «L’andamento però non coinvolge tutte le categorie di prodotti», si legge nel report. Alcuni segmenti mostrano incrementi ben più marcati a parità di quantità acquistate, tra cui caffè, cioccolato, burro e salmone fresco.

Il reparto Fresco traina il Largo Consumo

A livello di comparti, è il Fresco a guidare la performance nei primi mesi del 2025, con un incremento a valore del +7,9% per frutta e verdura, in netta crescita rispetto al +4,4% registrato nel 2024. Anche carni e pollame segnano un dato positivo, con un +5,6% a valore, mentre il food confezionato registra un aumento del +4,1%.

Alcuni prodotti spiccano per crescita a volume, a testimonianza di nuove abitudini di consumo:

Mango: +114,3%

Avocado: +47%

Semi alimentari: +32,2%

Quasi un italiano su tre continua a temere l’aumento dei prezzi alimentari

Il Fresco guida la performance nei primi mesi del 2025
 

La dinamica dei consumi suggerisce anche una crescente attenzione alla praticità in cucina, con una predilezione per soluzioni che semplificano la preparazione e il consumo domestico.

Tra i prodotti in forte espansione troviamo:

  • Basi per pizza: +60,3%
  • Piatti pronti vegetali: +15,6%
  • Surgelati vegetali: +11,9%

Secondo gli analisti NielsenIQ, la componente di servizio è diventata un fattore chiave nella spesa alimentare degli italiani, che cercano risposte rapide ma coerenti con le nuove esigenze alimentari, anche in ottica salutistica e vegetale.

Le sfide del Largo Consumo tra nuove abitudini e incertezza

Nonostante un’inflazione in rallentamento, la percezione del rincaro continua a orientare il comportamento d’acquisto. «Il consumatore rimane prudente, con l’esperienza dei rincari recenti che condiziona la fiducia e indirizza verso scelte mirate alla convenienza e alla semplicità d’uso», affermano gli esperti. In questo scenario, i retailer e i produttori del comparto food sono chiamati a rispondere con strategie in grado di coniugare prezzo, qualità e servizio, valorizzando le categorie che meglio si adattano alle esigenze attuali.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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