La carne sintetica non piace all'Europa e agli agricoltori di tutto il mondo

Dall’Italia si estende l’opposizione ai cibi a base cellulare: “preoccupazione” è stata espressa anche dal Comitato europeo delle regioni. No secco dall’Organizzazione che riunisce associazioni di agricoltori e cooperative (Wfo)

25 maggio 2023 | 15:25

LItalia per prima aveva preso una posizione forte sulla carne sintetica e cibi coltivati. Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, lo scorso marzo, in Consiglio dei ministri aveva, infatti, ottenuto l'approvazione di una proposta di legge per bloccare la produzione e il commercio in Italia di cibi costruiti da cellule animali nei laboratori. Ma ora, la “preoccupazione” per gli alimenti in provetta è stata espressa anche in Europa dal Comitato europeo delle regioni con la votazione in plenaria di un parere sul cibo sostenibile con uno specifico emendamento. Un parere coerente con il fatto che l’Unione Europea ha vietato dal 1996 nell’attività di allevamento e produzione della carne l’uso di ormoni che è invece necessario per i cibi di laboratorio. Stessa opinione per Wfo-World Farmers’ Organization, l’Organizzazione che riunisce associazioni di agricoltori e cooperative di agricoltori in tutti i continenti, dall’Asia all’Oceania, dall’Africa all’America fino all’Europa, che ha ribadito un secco no alla carne e al cibo sintetico.

Carne coltivata, il no del Wfo

Nel documento approvato dall’Assemblea generale della Wfo, che si è tenuta in Sud Africa, si legge, infatti: «La World Farmers' Organization (Wfo) rigetta qualsiasi tentativo di sostituire il cibo ottenuto tramite il lavoro degli agricoltori con prodotti di laboratorio e di amplificare in questo modo i problemi di concentrazioni lungo la catena alimentare, sminuendo il lavoro degli agricoltori e spingendo i consumatori verso un modello alimentare omologante che non valorizza la tradizione, la diversità, la ricchezza, la qualità e le specificità di ogni territorio del nostro pianeta».

I pericoli e gli inganni della carne coltivata e dei cibi sintetici

Come dicevamo, dall’Italia si estende dunque anche all’estero l’opposizione ai cibi a base cellulare (carne, pesce e latte) come meglio definiti secondo il Rapporto pubblicato dalla Fao e dall’Organizzazione mondiale della Sanità che hanno individuato ben 53 pericoli potenziali per la salute, dalle allergie ai tumori.

Ma non solo preoccupazione per la salute, questi cibi, che vogliono far passare per sostenibili per il pianeta, sul piano ambientale non lo sono affatto: i risultati della ricerca realizzata da Derrick Risner ed i suoi colleghi dell’Università della California a Davis pubblicati sul sito www.biorxiv.org hanno evidenziato che il potenziale di riscaldamento globale della carne a base cellulare definito in equivalenti di anidride carbonica emessi per ogni chilogrammo prodotto è da 4 a 25 volte superiore a quello della carne bovina tradizionale.

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Alberto Lupini


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