La cucina di Oreste Romagnolo si sposta all'Eataly di Roma Ostiense
“Quando sarai sicuro della tua strada prendine un’altra”, diceva lo scrittore Umberto Silva. E così ha fatto Oreste Romagnolo, avellinese naturalizzato ponzese, cuoco dopo essere stato skipper e cambusiere
06 novembre 2017 | 13:58
di Mariella Morosi
Oreste Romagnolo
La sua cucina di mare, gustata su quei terrazzi a picco sul porto di Ponza, diventò subito leggenda. Dall'anno scorso Orestorante è chiuso per la necessità di un cambio di sede ma intanto è partita la nuova avventura romana, sempre all'insegna del mare e delle sue suggestioni. Col suo progetto itinerante Oreste ha ripreso a cucinare pesce, rigorosamente fresco e di stagione, con competenza e fantasia.
Dalla materia prima sa estrarre note particolari, inedite e sorprendenti. Niente esce dalla sua cucina che non sia stato da lui personalmente interpretato e offerto come un segno di condivisione e di amicizia. Sempre sorridente e disponibile, accoglie con calore gli ospiti soprattutto quelli che, avendolo apprezzato a Ponza, corrono a ritrovarlo a Roma, al terzo piano di Eataly.
Accanto a lui come sempre c'è il giudice più severo dei suoi piatti: la moglie Valentina, sommelier responsabile della cantina e dei dessert. Oreste si è portato dietro la sua Ponza e dato continuità al suo percorso battezzando anche i due menu proposti con i nomi dei suoi locali: Oresteria si chiama quello offerto a pranzo, pensato per una sosta appagante ma non impegnativa, fatta di piccoli assaggi, mentre di sera, la carta di Orestorante è decisamente più ampia e invitante.
Non ha resistito a qualche piccola nostalgia ponzese: i piatti sono di coloratissima ceramica di Vietri e gli arredi hanno qualche tocco marinaresco con modellini di motoscafi e pescherecci. Le proposte spaziano dai crudi ai carpacci marinati alle erbe aromatiche mente i suoi piatti più elaborati sanno armonizzare i sapori marini con quelli degli orti. Sapori sinceri, non mistificati. Al bando - come dice Oreste - «tutto ciò che non è un aiuto onesto per valorizzarli».
Alcuni piatti ponzesi sono riproposti a Roma, sempre secondo il pescato a disposizione, come la Patata liquida con trito di gamberetti marinati oppure con gambero, uova di lompo e lime, lo Spiedino di ricciola e provola su lenticchie e olive itrane o la mitica Calamarata, dove il gusto e la forma si confondono. In carta dell’Oresteria, a pranzo, da provare Spaghetti alle vongole, Rigatoni al cartoccio, Tagliata di Tonno su rughetta e scaglie di Parmigiano, Polpette di pesce, Frittura di calamari o Orata marinata al lime su agretto di pomodoro. Più articolata la lista di Orestorante: Cubi di tonno con cipolla caramellata e menta, Spaghetti ai ricci di mare, Gamberi in pasta kataifi con maionese di ricci, Filetto di dentice gratinato su crema di limoni, Parmigiana smontata di melanzane al Gorgonzola.
C’è anche un menu degustazione (60 euro) e uno vegetariano (40 euro). Dessert tutti da provare, dal Millefoglie espresso all’immancabile Tiramisù fino al Crumble di mele con gelato alla crema e Cassatina di Mousse di ricotta siciliana con crema di pistacchi. Carta di vini importante e selezione di grandi bianchi da abbinare al pesce.
Per informazioni: www.eataly.net
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