Fabio Fazio re del cioccolato: salva il laboratorio Lavoratti

Il conduttore su Instagram ha spiegato il nuovo progetto, dichiarando: “Mi è sembrato che si potesse e si dovesse fare qualcosa e, insieme a un mio socio, ci abbiamo provato”. Il laboratorio rischiava di chiudere per il Covid

15 settembre 2022 | 10:44

Nuova avventura per Fabio Fazio, che ha annunciato su Instagram di aver rilevato un piccolo laboratorio di cioccolato, così come l'ha definito il conduttore savonese, che rischiava la chiusura a causa del Covid: si tratta della Lavoratti di Varazze (Sv).

Un piccolo laboratorio di cioccolato molto significativo per tutti i bambini 

Il conduttore ha dichiarato nel breve video: «Questa storia comincia come tutte le storie con c'era una volta. E, infatti, c'era una volta un piccolo laboratorio di cioccolato molto significativo per tutti i bambini nati o cresciuti a Varazze, come me dove c'erano i miei nonni. E che a ogni Pasqua o Natale ricevevano un prodotto di questa piccola azienda, che due anni fa stava per chiudere per le difficoltà legate al Covid, che hanno coinvolte molte aziende. Mi è sembrato che si potesse e si dovesse fare qualcosa e, insieme a un mio socio (Davide Petrini), ci abbiamo provato.

Un modo per tornare bambini

Occuparsi di cioccolato è forse la cosa più divertente, più bella che ci possa essere e certamente un modo per tornare indietro nel tempo e tornare bambini». 

Lavoratti 1938, atto secondo

La sfida fin dai primi istanti è doppia: salvare sì l’azienda, il marchio, la storia di Lavoratti così intimamente legata al tessuto sentimentale di Varazze, ma soprattutto cercare di realizzare il miglior cioccolato possibile. È l’obiettivo verso il quale una intera squadra ha lavorato, con cura e dedizione, a ogni aspetto della filiera. Dal rinnovo degli impianti alla scelta delle materie prime, per ciascuna delle quali è rintracciabile l’indicazione del luogo d’origine. A cominciare dalle fave di cacao raccolte, fermentate ed essiccate dall’Hacienda San Josè nata a Los Ríos (Ecuador) negli anni ’30, la cui storia si distingue non solo per la qualità del prodotto riconosciuta e pluripremiata ma in grado di fare la differenza anche sul piano dell’attenzione all’ambiente e a un modello di crescita basato su sostenibilità e responsabilità sociale. Valori di riferimento essenziali nella carta costituzionale di Lavoratti 1938.

Corrado Assenza e il cioccolato secondo natura

Chiariti gli obiettivi e poste le basi per la produzione, alla Lavoratti mancava una figura essenziale in grado di concretizzare l’ambizione di dare forma a un cioccolato autenticamente Mediterraneo. Una figura che mettesse a punto le ricette di un cioccolato nuovo, riconoscibile, con una sua precisa personalità. È il 2022 quando le ricerche portano a Corrado Assenza che si rivela la persona giusta per molte ragioni. Innanzitutto per la capacità di tradurre in pasticceria l’osservazione della natura e di selezionare le materie a partire dalla identità di chi le produce: “Da persone buone arriveranno prodotti buoni”, è il suo memento. Per Lavoratti Corrado Assenza sceglie i fornitori, le piantagioni e le coltivazioni che meglio rispondono ai criteri necessari per la perfetta maturazione dei frutti; seleziona i pistacchi, gli agrumi e persino la salina da cui attingere il sale per tavolette e praline.

La “libreria” Lavoratti, la sezione aurea e il Nautilus

L’intera produzione Lavoratti è concepita come una “linea editoriale” in cui ogni prodotto deve essere il volume di un racconto in cui il cioccolato è il vettore di una storia. La parola guida di Lavoratti 1938 è “cura”. La cura nella scelta dei propri collaboratori, del proprio cioccolato e naturalmente degli ingredienti e delle materie prime. Un vezzo. Le tavolette e le praline seguono la regola della sezione aurea: 1,618 è il rapporto fra i lati, cifra simbolica della perfezione, proporzione divina dedicata al cioccolato considerato dai popoli del centro-America cibo e nutrimento degli dei. Secondo questa progressione la Natura ha concepito il Nautilus che è diventato il simbolo di Lavoratti 1938.

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Alberto Lupini


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