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Ortofrutta, +4% in tavola dal 2016 Produttore e fruttivendolo per la spesa

I consumi di frutta e verdura crescono nel 2017 del 4%, segnando un record dal 2000. Gli incrementi maggiori si sono avuti per insalate e pomodori (+9%) e kiwi (+8%). Bene anche l'export che cresce dell'11%. Per gli acquisti di questi prodotti, gli italiani prediligono produttori (37%) e fruttivendoli (16%)

 
10 maggio 2017 | 09:49

Ortofrutta, +4% in tavola dal 2016 Produttore e fruttivendolo per la spesa

I consumi di frutta e verdura crescono nel 2017 del 4%, segnando un record dal 2000. Gli incrementi maggiori si sono avuti per insalate e pomodori (+9%) e kiwi (+8%). Bene anche l'export che cresce dell'11%. Per gli acquisti di questi prodotti, gli italiani prediligono produttori (37%) e fruttivendoli (16%)

10 maggio 2017 | 09:49
 

Mai così tanta frutta e verdura sulle tavole degli italiani da inizio secolo con un ulteriore aumento dei consumi del 4% nel 2017 rispetto all’anno precedente che fa segnare il record dal 2000. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base del primo bimestre dell’anno, presentata in occasione del Macfrut, la rassegna internazionale dell’ortofrutta di Rimini. Una storica inversione di tendenza che è il risultato di un cambiamento degli stili di vita, e che ha fatto lievitare a livello internazionale la domanda di cibi più genuini come l’ortofrutta.

Ortofrutta,  4% in tavola dal 2016 Produttore e fruttivendolo per la spesa

Nel primo bimestre dell’anno gli italiani hanno acquistato circa 1,3 milioni di tonnellate di prodotti ortofrutticoli, di cui 711mila tonnellate di frutta e oltre 590mila tonnellate di verdura. Tra i singoli prodotti, gli incrementi maggiori delle vendite si sono avuti per patate, insalate e pomodori (+9%), carciofi (+7%) e radicchi (+11%) sul fronte degli ortaggi. In vetta alla classifica della frutta più acquistata rispetto all’anno precedente si segnalano il +8% del kiwi, il +7% delle clementine, il +4% delle mele, il +2% delle arance e +1% delle pere.

Per la spesa si assiste peraltro ad un ritorno a forme di vendita non tradizionali con l’aumento degli acquisti dal contadino anche grazie alla rapida espansione nei centri e nelle periferie delle città dei mercati degli agricoltori di Campagna Amica promossi dalla Coldiretti. Secondo la ricerca presentata all’incontro della Coldiretti da Roberto Della Casa, docente di marketing dei prodotti agroalimentari, Università di Bologna, polo di Forlì, se i consumatori avessero sotto casa diversi tipi di negozi dove fare la spesa, la prima scelta per l’acquisto di ortofrutta sarebbe il produttore (37% delle risposte) seguito a grande distanza dal fruttivendolo (16%) e da supermercati (14%) e ipermercati (10%).

Un risultato reso possibile dalla qualità e dalla varietà dell’offerta made in Italy con la superficie nazionale dedicata alla coltivazione di ortaggi e frutta che è pari a 1,13 milioni di ettari.
 
Un andamento positivo che riguarda anche le esportazioni di frutta e verdura made in Italy fresca che fanno segnare nel primo mese del 2017 il valore più alto degli ultimi 25 anni, con un incremento dell’11%, sulla base delle elaborazioni Coldiretti su dati Istat che evidenziano la tendenza a migliorare il primato del 2016, che su base annuale aveva visto il valore della frutta e verdura tricolore esportata superare per la prima volta quota 5 miliardi di euro, divisi tra frutta con 3,55 miliardi di euro e verdura, il resto.
 
Un risultato ottenuto nonostante l’embargo totale in vigore nei confronti dei prodotti ortofrutticoli nazionali da parte della Russia che è stata storicamente un importante mercato di sbocco ma una ulteriore crescita potrebbe venire dall’auspicato accesso a nuovi mercati che desiderano l’ortofrutta italiana, come la Cina per mele e pere ed il Giappone per i kiwi fino ad ora preclusi, con un impegno dal punto di vista diplomatico.

«L’Italia ha le risorse per cogliere le opportunità che vengono dal prepotente affermarsi di nuove tendenze salutistiche in Italia e all’estero dove il Made in Italy ha un valore aggiunto in più» ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che «si tratta di un trend positivo spinto dai riconoscimenti attribuiti a livello mondiale alla dieta mediterranea il cui ruolo importante per la salute è stato riconosciuto anche con l’iscrizione nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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