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Radicchio rosso di Treviso Igp Il Consorzio di tutela compie 20 anni

Tanti i successi ottenuti dal 1996 sfidando anche la crisi. Il Radicchio rosso di Treviso Igp è il primo prodotto orticolo in Europa e può ancora migliorare. Importante la collaborazione l’Università di Padova

di Liliana Savioli
 
09 dicembre 2016 | 09:53

Radicchio rosso di Treviso Igp Il Consorzio di tutela compie 20 anni

Tanti i successi ottenuti dal 1996 sfidando anche la crisi. Il Radicchio rosso di Treviso Igp è il primo prodotto orticolo in Europa e può ancora migliorare. Importante la collaborazione l’Università di Padova

di Liliana Savioli
09 dicembre 2016 | 09:53
 

Tanti auguri al Consorzio tutela Radicchio rosso di Treviso Igp.  Il motivo degli auguri? Primo perché il Consorzio ha raggiunto la veneranda età di 20 anni, e con i problemi economici attuali, è proprio veneranda come età. Era il 1996 quando il Radicchio rosso di Treviso, primo prodotto orticolo in Europa, veniva riconosciuto come Indicazione geografica protetta. Nello stesso anno nasceva il suo Consorzio di tutela, una organizzazione di produttori lungimiranti che, in questo campo, ha fatto la storia.

Radicchio rosso di Treviso Igp Il Consorzio tutela compie 20 anni

Secondo perché auguro che continui il trend di aumento del numero dei soci iscritti al Consorzio. Attualmente sono circa un centinaio, tra produttori e trasformatori, aderenti su circa 300 aziende tra piccole e medio piccole. Il cambio generazionale nelle aziende agricole non sempre avviene, purtroppo, ma nelle zone di produzione del Radicchio rosso di Treviso Igp molti giovani si stanno avvicinando all’agricoltura e sono proprio le nuove generazioni più sensibili al riconoscimento del valore del marchio di tutela e, pertanto, più vicini al consorzio.

Terzo auguro che la registrazione del marchio collettivo, in sede europea e nei paesi strategici, vada a buon fine e che sia finalmente riconosciuta, a livello mondiale, l’unicità di questa specialissima cicoria. Come ben dice Paolo Manzan, presidente del Consorzio «L’apertura ai mercati globali e la conseguente incertezza del consumatore sull’origine di ciò che arriva in tavola, ha dato una grande spinta ad un prodotto a qualità garantita come il Treviso. Tuttavia, la stessa competizione su mercati internazionali ci impone di innalzare la nostra tutela, ciò che ci garantiva 20 anni fa il marchio europeo Igp oggi non basta più».

Quarto auguro che la ricerca scientifica, in collaborazione con il Dafnae (Dipartimento di agronomia, animali, alimenti, risorse naturali ed ambiente) dell’Università di Padova, dia i risultati sperati.  Il Consorzio ha intrapreso una importante collaborazione con i ricercatori dell’Università di Padova: il miglioramento genetico delle piante è stato per secoli frutto della selezione massale realizzata dagli agricoltori, oggi questo processo - in particolare per quanto riguarda il controllo delle note amare di queste particolari cicorie - può essere supportato dalla ricerca universitaria.

In questa fase il progetto, coordinato da Paolo Sambo, mira alla possibilità di stimare, in maniera non distruttiva, il contenuto di quelle sostanze che in determinate annate e periodi dell’anno possono creare qualche problema al Radicchio rosso di Treviso Igp. Per il progetto si farà riferimento alla tecnologia Nirs (già adottata per la stima di parametri qualitativi di altri prodotti ortofrutticoli) che si basa essenzialmente sul differente assorbimento della radiazione infrarossa da parte di diverse classi di composti chimici. I dati ricavati e i risultati ottenuti in questa fase saranno propedeutici alla stesura di un protocollo operativo.

Radicchio rosso di Treviso Igp Il Consorzio tutela compie 20 anni

Quinto auguro che aumenti in maniera significativa il numero di quintali di Radicchio certificati Igp. Nella stagione 2015/2016 la produzione certificata dei tre radicchi con Indicazione geografica protetta tutelati dal Consorzio (Radicchio rosso di Treviso precoce, tardivo e variegato) si è attestata intorno ai 10mila quintali. Per l’annata 2016/2017 le aspettative sono più che positive: sono stati autorizzati a Igp quasi 500 ettari, per un incremento di produzione che si stima oltre il 20% (anche se molto dipenderà dalla stagione climatica). In realtà le aziende, facenti parte del Consorzio, di quintali di Radicchio ne producono molto di più ma le rigide norme del disciplinare e le richieste di mercato fanno si che solo una minima parte venga certificata.

Per ultimo auguro che molti appassionati accorrano alla centonovesima edizione dell’Antica mostra del Radicchio rosso di Treviso, in corso fino all’11 dicembre in piazza Borsa a Treviso. L’antica mostra-competizione tra produttori, si è trasformata in una vera festa che raccoglie prelibatezze agroalimentari e grandi chef. A questo proposito auguro anche che vengano proposte sempre più ricette con il radicchio crudo, insomma tout court. So che sarà difficile. La croccantezza, la dolcezza, la cremosità, l’intrinseca sapidità, la succulenza del Tardivo crudo, nella cottura, vengono smorzate, quasi avvilite. Signori chef vi prego. Usate la vostra creatività nel creare piatti in cui queste eccezionali cicorie siano le vere protagoniste, piatti in cui queste incomparabili sensazioni organolettiche siano esaltate. Tanti auguri.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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