Roma, tavolini e gazebo a rischio. Il 31 marzo scadono le deroghe

L'allarme lo ha lanciato Virginia Raggi, sindaca della Capitale, su Facebook. Per evitare lo smantellamento degli spazi esterni, c'è bisogno di un intervento del Governo. Che così potrebbe regolare anche la movida

18 marzo 2021 | 15:21
Lallarme stavolta non viene da ristoratori o baristi, ma direttamente dalla prima cittadina. A Roma tocca a Virginia Raggi mettere in guardia il settore dei pubblici esercizi e il Governo sul tema dei tavolini all’aperto. Il 31 marzo, infatti, scade la deroga ai vincoli di Soprintendenza e Sovrintendenza che aveva permesso al Comune di concedere più spazio all’esterno ai locali per far fronte alle limitazioni per le consumazioni all’interno degli spazi chiusi.



Raggi: estendere la deroga a tutto il 2021
Attraverso un post sulla propria pagina Facebook, Raggi ha messo nero su bianco che se dall’esecutivo non dovessero arrivare delle novità, dall’1 aprile gazebo, ombrelloni, panche, sedie e tavoloni andranno smantellati, mettendo così a rischio il «modello» lanciato dalla città giusto un anno fa. «Abbiamo dato la possibilità a ristoranti e locali di mettere i tavolini all’aperto gratuitamente. È stato un aiuto concreto a imprenditori in difficoltà e a tanti lavoratori. Fondamentale che questa misura venga estesa per tutto il 2021», ha spiegato la sindaca.

Favorevoli le categorie di settore
Una richiesta che trova d’accordo tutte le associazioni di categoria. «Gli operatori della ristorazione sono allo stremo, siamo colpiti dall’ennesima chiusura e ancora in attesa del Dl Sostegni e dei necessari ristori, fino ad oggi comunque insufficienti. Bene ha fatto la sindaca a lanciare un appello al Governo affinché la Capitale possa beneficiare di nuove risorse e delle deroghe necessarie rispetto ai vincoli», ha commentato Claudio Pica, presidente della Fiepet-Confesercenti di Roma. Per la Confesercenti, il campanello d’allarme fatto scattare da Virginia Raggi sottolinea ancora una volta di come sia arrivato «il momento di aiutare concretamente la ristorazione romana e la filiera dell’indotto».

Uno strumento contro la movida selvaggia
Al di là del nodo burocratico, la questione dei tavolini all’aperto si lega anche alla battaglia contro gli assembramenti selvaggi e a quella movida che rischia di trasformare ogni minimo spiraglio di libertà in occasione per puntare il dito contro gli esercenti. D’altronde, uno dei motivi più semplici alla base di questo fenomeno è proprio la mancanza di spazio. Locali troppo piccoli non permettono di accogliere la quantità di avventori sufficienti a evitare che fuori si creino code, ingorghi, capannelli indesiderati. Ecco allora che allargare la superficie commerciale anche all’esterno permetterebbe di diluire il “traffico” dentro e fuori i locali.

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Alberto Lupini


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