Menu Apri login

Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
venerdì 19 dicembre 2025  | aggiornato alle 15:17 | 116442 articoli pubblicati

Zaia alla stretta anti-movida: stop del consumo al bancone dalle 15 alle 18

Il presidente del Veneto firma un'ordinanza che impone l'obbligo di consumazione da seduti per tutti i locali di somministrazione bevande. Obiettivo: impedire gli assembramenti, soprattutto nel weekend.

 
10 febbraio 2021 | 13:35

Zaia alla stretta anti-movida: stop del consumo al bancone dalle 15 alle 18

Il presidente del Veneto firma un'ordinanza che impone l'obbligo di consumazione da seduti per tutti i locali di somministrazione bevande. Obiettivo: impedire gli assembramenti, soprattutto nel weekend.

10 febbraio 2021 | 13:35
 

Nessuna mazzata per ristoranti e bar appena riaperti, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ci è andato piano ma ha dato un segnale: stop all’attività di somministrazione al banco dalle 15 alle 18. Per chi volesse farsi uno spritz pomeridiano, obbligo di sedersi.

Dal 10 febbraio, in Veneto, lo spritz al bar si beve solo da seduti - Zaia alla stretta anti-movidaStop consumo al bancone dalle 15

Dal 10 febbraio, in Veneto, lo spritz al bar si beve solo da seduti

I contenuti dell'ordinanza
Con una ordinanza regionale in vigore dal 10 febbraio al 5 marzo, Zaia punta a mettere un freno alla movida e regolarizzare l’afflusso di persone verso i locali. Si tratta di una norma molto simile a quella adottata nel vicino Friuli-Venezia Giulia dove lo stop alle consumazioni in piedi è attivo dalle ore 11, ma meno rigida – sebbene contenga diverse sottolineature di carattere sanitario.

Ribaditi l’obbligo di mascherina sia in piedi che seduti «salvo che per il tempo necessario alla consumazione di cibo e bevande», l’obbligatorietà di esporre all’esterno del locale il numero massimo di persone ammesse, il rispetto del distanziamento interpersonale di un metro. Vietato anche il consumo dei prodotti d’asporto nelle immediate vicinanze del locale.

Nell’ordinanza, viene anche sottolineato quanto già contenuto nel Dpcm che vale per l’intero Paese, ossia che i sindaci dispongono della facoltà di chiudere piazze e singole vie al pubblico nel momento in cui constatino il rischio assembramenti.

Il malcontento di comuni ed esercenti
Misure e rilievi che alimentano i malumori di sindaci e pubblici esercenti. Per i primi, il rischio è quello di uno scarica barile in termini di responsabilità. A loro, infatti, sarebbe demandato il compito di mettere in atto misure impopolari su base discrezionale (un fattore che ha portato nelle settimane precedenti a restrizioni più o meno serrate, ma sicuramente disomogenee). Per i pubblici esercenti, invece, rimane il tema della sicurezza al di fuori del locale. Tanto più se il rischio è quello di incorrere in multe che vanno dai 400 ai tremila euro.

Il caso Navigli
A finire nel mirino, all’indomani del passaggio della Lombardia a zona gialla
, sono stati i Navigli milanesi, troppo spesso fuori controllo sin dal primo sblocco della scorsa primavera. I residenti che abitano attorno ci provano sempre a farsi sentire soprattutto con chi dovrebbe effettuare i controlli, ma ricevono sempre picche. Ma sono gli stessi gestori a richiedere controlli: «Invochiamo controlli più duri: le voci tra di noi girano e nessuno racconta di aver preso multe. Per questo molti accettano il rischio – aveva detto al Corriere della Sera Michele Berteramo, che oltre a gestire il Movida sul naviglio Pavese, è il referente di Epam della zona - molti fanno asporto senza averne la licenza e questo non è successo solo nel weekend, ma accadeva anche nelle ultime settimane in zona arancione».


© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Fontina DOP
Molino Pasini
Grana Padano
Elle&Vire

Fontina DOP
Molino Pasini
Grana Padano

Elle&Vire
Beer and Food
Ar.Pa