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Acrobat a San Michele di Serino Birra artigianale, stile anglosassone

di Giovanni Angelucci
 
28 settembre 2018 | 15:55

Acrobat a San Michele di Serino Birra artigianale, stile anglosassone

di Giovanni Angelucci
28 settembre 2018 | 15:55
 

L’inizio è quello di molti, semplice passione messa in pratica praticando homebrewing a San Michele di Serino (Av), era il 2010 e Rino Piano si instradava al mondo della produzione di birra artigianale.

Approfondimenti, studi, ricerche e focus su tecniche produttive dove fondamentale è stato il ruolo di Gianluca Polini, publican dell’Ottavonano (locale di riferimento del mondo brassicolo italiano situato ad Atripalda in provincia di Avellino) che lo ha guidato e consigliato in tutte le fasi iniziali dell’esperienza birraria.

(Birrificio Acrobat a San Michele di Serino Birra artigianale con stile anglosassone)

«Gli anni passavano - ha detto Rino Piano - e nel 2015 ho ufficialmente avviato l’attività di produzione, iniziando a collaborare con il birrificio Borrillo di Molinara (Bn). Oggi produco appoggiandomi a diversi impianti e cercando di adattare le peculiarità di questi ultimi alle birre che ho in testa».

Il suo brand si chiama Acrobat ed è una beer firm: birre prodotte da un birraio con ricetta propria ma utilizzando impianti terzi. Le ricette nascono tutte da prove fatte ripetutamente in casa che successivamente vengono adattate al birrificio.

«Prediligo gli stili anglosassoni - prosegue Piano - anche se nella scelta della linea di birre da produrre ho cercato di spaziare tra realtà diverse in modo da coprire un più ampio ventaglio di opzioni gustative. La bevibilità è il requisito principe che cerco di trasmettere nel bicchiere. Oggi nell’assaggio si cerca ossessivamente il pairing corretto, la nota aromatica più trendy, l’utilizzo della materia prima più rara per essere “cool”. Al contrario io continuo a cercare nella birra il piacere della bevuta e della facilità di sorso nonostante la complessità organolettica che l’artigianalità riesce a far emergere».

Al momento in linea fissa compaiono cinque birre più qualche “one shot” stagionale (birre prodotte una volta senza continuità) che viaria di anno in anno. Inoltre tra i progetti futuri c’è la voglia di avviare alcuni esperimenti in botte: «In fin dei conti siamo in Irpinia, terra di grandi vini, e sto cercando un punto di incontro tra i due mondi». Onore al merito per chi, nonostante un mercato saturo e senza un impianto proprio, è riuscito a far parlare di sé grazie a tre ingredienti non in ricetta: passione, bravura e caparbietà.

Quanto alle birre invece, come detto la gamma costante ne conta ben cinque, tutte con un filo conduttore che mira alla secchezza dal sorso netto e alla bevibilità estrema, insomma delle birre accessibili a tutti, valore intrinseco che questo prodotto dovrebbe sempre avere.

(Birrificio Acrobat a San Michele di Serino Birra artigianale con stile anglosassone)

La Are è un’American Ipa, la primogenita di Acrobat a cui Rino è particolarmente legato e che oggi si è guadagnata addirittura una linea propria tra le spine del sopra citato pub Ottavonano. Sono i luppoli americani i protagonisti che vengono usati sia in bollitura che in dry hopping. Il risultato dona un profumo agrumato e di frutta fresca tropicale dove la maracuja e il mango vengono esaltati insieme alla resina. In bocca è agile e leggera in linea con l’aromaticità, con un finale dall’amaro spiccato ma bilanciato.

Poi compaiono la Moonwalk, una Blanche in stile belga con piccola variazione nell’aromatizzazione tradizionale fatta di scorza d’arancia amara e coriandolo più una piccola percentuale di camomilla che da quel tocco azzeccato di amabilità. In bocca è particolarmente morbida grazie all’utilizzo di frumento maltato e avena; la Speltology di ispirazione Golden Ale britannica (lievito e luppoli inglesi) che presenta però una parte di farro maltato oltre a quello d’orzo così da risultare ridondante in profumi e nell’assaggio tondo e lungo; l’American Amber Ale Please Bleed, birra ambrata e caramellata con una buona parte agrumata e intensità di sorso; l’imponente Kratos, una English Strong Ale calda e avvolgente, di grande struttura e complessità dove naso e bocca sono uniti da sensazioni dolci, calde, che richiamano la frutta secca e gli aromi terziari durante la lunga persistenza.

“Live like a dreamer. Dream like an… Acrobat” (vivi come un sognatore, sogna come un acrobata), parole sante Rino Piano!

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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