Il pesce, si sa, è la voglia matta dei romani. Indirizzi sussurrati, talvolta cancellati, ma è sempre il gusto del mare a prevalere nelle scelte dei gourmet capitolini avvezzi ai toni forti del cacio e pepe. Perché
Molo 10, osteria di pesce a Ponte Milvio dovrebbe essere un indirizzo affidabile e non solo nel nome? Qui, in questa stradina sconosciuta alla movida, il segreto è prima di tutto nelle persone: appassionate e competenti che hanno voluto unirsi coinvolgendo altri nella loro passione per il pesce.

Il profumo che arriva dalla cucina attrae anche Gino, un gabbiano habitué che si presenta puntuale davanti al dehor alle ore canoniche dei pasti, contando sulla comprensione dello chef
Vincenzo Ciano (
nella foto) per questo involontario e affamato testimonial. Anche se il mare è lontano la materia prima arriva tutti i giorni da una pescheria top secret e dai porti pugliesi. Sono la stagione e la fortuna a decidere cosa arriverà, e per questo è bene tener d'occhio nel menu la voce “Pescato del giorno”.
La brigata tiene molto al piacere dei clienti (qui si fa presto a diventare abituali), e si tiene conto dei loro gusti. Accanto ai superclassici come Spaghetti alle vongole o alle telline, Frittura di calamari, Polpo con patate e grigliate, si è affiancata l’offerta del crudo, del fusion e del sushi. Anzi da poco è arrivato un giovane talento, Claudio Tigani, che dopo aver attraversato le nuove frontiere del cibo è approdato al sushi, ma a quello primordiale dei pescatori giapponesi che avvolgevano intorno a un boccone di riso un frammento di pesce, magari quello danneggiato dalla rete e quindi invendibile.

Ma se questo è l’incipit, il sushi by Claudio è tutt’altro, cominciando dalla miscelazione del riso fino all’alternanza di temperature che rende speciale la consistenza del pesce. Poi arriva il tocco speciale: le uova di Tobiko, un pesce volante, speziate al wasabi, all’arancio e alla fragola. Ne deriva un sushi-gourmet davvero inedito. Spesso anche lo chef Vincenzo Ciano, forte della sua esperienza internazionale, dai fornelli della Tour d’Argent fino a quelli d’Oltreoceano e d’Oriente, ama giocare con sapori esotici, ma con mano leggera perché ad emergere sia sempre la materia prima.
Vincenzo Ciano«Questo lavoro che ti dà tanto ma altrettanto ti toglie - dice - non si può fare se non c’è la passione e il piacere dell’accoglienza». Idea condivisa dal patron
Roberto Barbarossa, che con semplicità mette tutti a proprio agio e consiglia sul cibo e sul vino. Competente, si dice «mezzo sommelier» (frequenza Ais ma niente diploma) ma con una notevole conoscenza del vino affinata nel tempo. Appassionato e curioso, accoglie gli altri come lui stesso vorrebbe essere accolto, perché in precedenza era stato un frequentatore abituale di ristoranti.

C’è da dire che i prezzi al Molo 10 sono accessibili, sui 40-50 euro. Molto richiesto l’antipasto misto di crudi, cotti e fritti, una decina di assaggi che da soli valgono un pasto. Ma sono da provare il cevice, le alici marinate al limone di Amalfi, la Sfoglia di pesce bianco all’acqua di pomodoro, il Tonno porchettato, le Impepate di cozze e vongole e altro prima di passare ai Cavatelli cozze e zucchine, o ai Mezzi paccheri allo scorfano. Piatti forti sono la Catalana di crostacei o la Cernia al Salmoriglio. In cucina si gioca anche sui dolci, classici compresi, e si cambia ogni giorno. Modesto il ricarico dei vini, in prevalenza bianchi e di bollicine. Locale affidabile, difficile restarne delusi.
Molo10via Prati della Farnesina 10 - Roma
Tel 06 3336166
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