Locale a gestione famigliare, con Bruno Zamagna in cucina e i figli Alessio e Luca in sala. Cucina di piatti tradizionali romagnoli con qualche eccezione toscana tramandata dalla nonna Piera, cuoca per una vita. Il locale è tutto in legno, dall’atmosfera calda, con opere di Tonino Guerra alle pareti. Delizioso il giardino interno che si utilizza da maggio a settembre.

Ottimo l’antipasto di tigelle fritte ripiene di squacquerone e in estate anche alcuni primi di pesce e fresche insalate. Specialità: Coniglio in porchetta, Galletto al coccio con patate e pomodoro, Piccione ripieno, e qualche piatto di pesce, Seppia coi piselli al mercoledì o Baccalà al forno il giovedì.

Tutta la pasta è fatta a mano e tirata al mattarello, per zuppe e brodo con cappelletti e passatelli, oltre a ravioli, tagliatelle, strozzapreti, gnocchi di patate, tutti abbinati a condimenti che variano con il cambio di stagione. La carta dei vini ha molte etichette di Sangiovese, oltre a qualche rosso delle Marche e della Toscana, e, nonostante la cucina si basi sulla carne, in carta si trovano una quindicina di bianchi, dalle bollicine ai fermi. I titolari sono molto affabili e offrono sempre l'aperitivo e il digestivo agli ospiti. Chiuso la domenica. Prezzo medio, 35 euro.