La pandemia da coronavirus e la crisi economica non stanno fermando Qsr Platform, il gruppo internazionale della ristorazione veloce (con un miliardo di vendite l’anno e con crescita annuale del 10% e che comprende, tra gli altri, Buger King e Go!Fish): «Stiamo valutando l’apertura in Italia di O’Tacos nel 2021, dopo l’espansione dalla Francia al Belgio», spiega Alessandro Preda, amministratore delegato della società.

O’Tacos ha un target di ragazzi tra i 12 e i 22 anni e una presenza molto forte sui social
La catena O’Tacos è, infatti, nata in Francia oltre 10 anni fa e si è diffusa molto velocemente in Belgio dove sono stati aperti 40 punti vendita solo nel 2019. «O’Tacos ha un target di ragazzi tra i 12 e i 22 anni e una presenza molto forte sui social – spiega Preda interpellato da Il Sole 24Ore – Si sviluppa nelle periferie delle metropoli per poi spostarsi nei centri delle città e punta su un’offerta muslim friendly, adatta alle società multiculturali».
L’obiettivo di Qsr Platform Holding, che è presente con i suoi brand in Italia, Francia, Belgio, Lussemburgo, Germania, Svizzera, Francia e Polonia, è di accelerare lo sviluppo internazionale di marchi di successo come Burger King, Quick, O’Tacos, NordSee, Go!Fish.
In totale
fanno capo al network oltre mille ristoranti in sette Paesi in Europa con più di 6mila dipendenti. «Siamo una azienda orientata alla crescita sia organica sia sistemica. Da tre anni a questa parte abbiamo effettuato tre acquisizioni (nel 2016 Quick in Belgio e Lussemburgo; nel 2018 O’Tacos in Francia e Nordsee in Germania) in master franchising o con l’acquisizione del marchio, e ora stiamo ragionando su altri brand. Aumentati anche i punti vendita: ad esempio Burger King in Italia ha incrementato i negozi con un ritmo di 30 all’anno».
In Italia, nel centro commerciale Orio Center a Orio al Serio (Bg), è anche nato nel 2019
il primo locale Go!Fish dove i piatti della tradizione nordeuropea vengono adattati al mercato locale.Le nuove aperture rappresentano dunque una sfida alla situazione attuale che ha visto la riapertura dei locali in sicurezza e aumentato l’home delivery e il take away e la creazione di un’app che permette di prenotare il tavolo: «È un business resiliente – continua Preda – Abbiamo visto un cambiamento nei flussi degli orari di vendita che sono calati a ora di pranzo e saliti la sera, a causa del lavoro da casa; gli scontrini sono aumentati; il nostro price positionig, inoltre, ci permette di avere un ampio spettro di clienti, dalla prima offerta a prezzo basso fino a quelle premium». Qsr ha, così, rivisto la strategia di sviluppo mantenendo invariata quella di crescita, mentre per il futuro punterà a “soluzioni” differenziate nei diversi Paesi per rispondere alla diffusione dei contagi e alle conseguenti chiusure.