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L’Anticantina di Bergamo Alta Un salto nel passato di 700 anni

Dimenticato per secoli, il locale – che un tempo era parte di una delle prime osterie della città – si ripresenta come luogo per la degustazione e la conservazione di vini di alta qualità.

di Roberto Vitali
 
08 febbraio 2020 | 10:10

L’Anticantina di Bergamo Alta Un salto nel passato di 700 anni

Dimenticato per secoli, il locale – che un tempo era parte di una delle prime osterie della città – si ripresenta come luogo per la degustazione e la conservazione di vini di alta qualità.

di Roberto Vitali
08 febbraio 2020 | 10:10
 

Il salto indietro nei secoli è affascinante. Non è l’unico che si può fare a Bergamo Alta, ma questo salto sotterraneo riporta a quella che probabilmente fu la cantina di una delle prime osterie nella città antica. Un salto indietro di oltre 700 anni, quando in Piazza Vecchia – secondo una paziente ricostruzione storica – tal Francesco Mangili aveva una casa con osteria (detta “dell’Offellino”) e relativa cantina. La casa - adiacente all’attuale Caffè del Tasso - fu acquistata dalla Fabbriceria del Duomo nell’Ottocento e abbattuta per realizzare la Cappella del Crocifisso, completata nel 1866.

L’Anticantina di Bergamo Alta (L’Anticantina di Bergamo Alta Un salto nel passato di 700 anni)

L’Anticantina di Bergamo Alta

La cantina dell’antica osteria non venne toccata. Torna a rivivere adesso per iniziativa dei fratelli Marcello e Massimo Menalli, titolari del “Tasso”, affiancati da Marco Schito, romano di nascita, appassionato e intenditore di vini, da un paio d’anni trasferito a Bergamo. Nasce così “Anticantina” (fusione tra antica e cantina), denominazione anche della associazione di intenditori esigenti che qui troveranno una selezione di vini tra le migliori che si possano immaginare.

Massimo Menalli, Marcello Menalli e Marco Schito (L’Anticantina di Bergamo Alta Un salto nel passato di 700 anni)
Massimo Menalli, Marcello Menalli e Marco Schito

Concesso in locazione dalla Curia, questo luogo deputato alla mescita e conservazione del vino torna a rivivere dopo essere stato dimenticato per secoli: una cinquantina di metri quadrati, volte di pietra, pareti lasciate nella loro nuda originalità, solo luce artificiale, temperatura costante ideale per la conservazione del vino. Tutte caratteristiche che fanno di Anticantina un luogo unico per conservare e degustare vini di altissima qualità e prezzo.

Per accedervi si scendono pochi scalini adiacenti al Caffè del Tasso. Oltre ad ammirare il capolavoro architettonico (trattasi, ripetiamo, di costruzione del secolo XIV), chi avrà la fortuna di prenotare una visita o una degustazione potrà ammirare lungo le pareti le bottiglie delle più note firme mondiali dell’enologia.

«Come professionisti nel mondo dell’accoglienza – affermano i fratelli Menalli – abbiamo deciso di investire in questa iniziativa per accrescere ancor più le potenzialità del Caffè del Tasso, già ben frequentato da turisti italiani e stranieri. Per tutti adesso abbiamo riservato un angolo di Bergamo sotterranea che sarà una sorpresa non solo per la mente e per il cuore di tutti, ma anche per il palato degli appassionati del buon vino».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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