A Padova per turismo, di solito, ci si reca per ammirare i
palazzi in stile palladiano, le piazze tappezzate di bancarelle e tavolini per l'aperitivo con lo spritz, per l'università (la sede di Palazzo Bo),
la basilica di Sant'Antonio e ... i murales. Sì, perché grazie alla seconda edizione della
Biennale di street art "Super Walls" ora la città veneta diventa pure un museo a cielo aperto.
La Basilica di Sant'Antonio a Padova
Un museo internazionale che si sviluppa a Padova e provincia
In tutto sono
35 le opere d'arte monumentali. Prima di tutto
per le dimensioni, che coprono intere pareti e muri di edifici a Padova e provincia.
Coinvolti in tutto 39 artisti provenienti da sette Paesi diversi selezionati dal gallerista Carlo Silvestrin e dalla critica d’arte Dominique Stella. Per tutti, un unico tema da sviluppare: la rinascita alle porte dell’era post-pandemica.
Realizzato anche il murale più grande d'Italia: 4.000 mq di superficie
Tra le opere più apprezzate da cittadini e visitatori
spicca il murale più grande d’Italia, esteso per quasi 4.000 metri quadri e comparso sull’acquedotto di Padova per mano del
collettivo francese La Crémerie. Ma anche il commovente regalo di nozze dell’olandese JDL, un abbraccio alto più di 20 metri sull’ospedale Sant’Antonio, al fratello adottivo e a sua moglie malata di cancro, oppure il murale “Consumerism consumesus” dell’italiano Mrfijodor sulle pareti di una scuola, dove una sigaretta lunga trenta metri brucia salute, ambiente e coscienze ammonendo sui danni provocati dai alcuni gesti rituali comuni. Coloratissime le oche di Tony Gallo nell’opera “Nulla è per caso” sulla palestra comunale di Mestrino, mentre un intero angolo dell’edificio che ospita l’Università di Padova viene nascosco dai giochi di prospettiva tridimensionali di Peeta.