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Nel ristorante del castello di Fighine, dove Heinz Beck ha acceso una stella

Sulle colline al confine fra Toscana e Umbria, il ristorante del Castello di Fighine brilla dal 2016 sotto la supervisione del tristellato Heinz Beck: oggi Francesco Nunziata ne custodisce l’eredità con eleganza e misura

di Annamaria Tossani
 
22 ottobre 2025 | 09:06

Nel ristorante del castello di Fighine, dove Heinz Beck ha acceso una stella

Sulle colline al confine fra Toscana e Umbria, il ristorante del Castello di Fighine brilla dal 2016 sotto la supervisione del tristellato Heinz Beck: oggi Francesco Nunziata ne custodisce l’eredità con eleganza e misura

di Annamaria Tossani
22 ottobre 2025 | 09:06
 

Sono arrivata al Castello di Fighine di San Casciano dei Bagni (Si) sotto un diluvio universale, lampi e fulmini che mi hanno in un primo momento fatto non capire dove fossi... Poi nebbia che si diradava ed evanescente saliva, sollevando il velo che avvolgeva il borgo, ed ecco appare il Castello. Visione potente. L’attuale particolare struttura del cassero conserva la forma quadrangolare con tre torri angolari, di cui una quadrata e molto più alta delle altre: il nucleo più antico del fortilizio, e per questo detta anche “Torre Vecchia”, con resti di beccatelli; una ottagonale sull’angolo di nord-ovest e l’altra più piccola e semi-ottagonale, al cui fianco si apre la porta principale di accesso al borgo. Dalla torre quadrata e da quella semi-ottagonale partono le mura di difesa, intervallate da piccole torri rotonde, che - seppure in gran parte dirute - circondano ancora il borgo.

Nel ristorante del castello di Fighine, dove Heinz Beck ha acceso una stella

Il Castello di Fighine di San Casciano dei Bagni (Si)

Il sogno rinato dei coniugi Ulfane

Circa quindici anni fa Max e Joy Ulfane, facoltosa famiglia di origine sudafricana ma residenti in Inghilterra, durante un viaggio in Toscana si innamorarono di questo borgo allora molto decadente e lo acquistarono con l’intento di restaurare il castello per farne una residenza privata e creare una sorta di borgo diffuso, alla stregua di quella stupenda opera di restauro voluta da Daniel Kilgren in Abruzzo: “Sextantio”. Cinque case ben arredate e due appartamenti sono disponibili per le vacanze, e possono ospitare fino a 34 ospiti. Ogni casa è decorata secondo uno standard a cinque stelle dai progettisti interni di fama internazionale David Mlinaric e Hugh Henry. Con il suo ristorante, la chiesa, il teatro e l’ambiente idilliaco, Fighine è un luogo di grande fascino.

Le dimore del borgo e i giardini inglesi

Villa Melissa è una grande villa situata all’interno del proprio giardino privato. Ha il vantaggio di una bellissima piscina e ha anche un’area coperta per pranzare al fresco. Questa proprietà, come tutte le proprietà di Fighine, è stata completamente restaurata ma ha mantenuto tutte le caratteristiche architettoniche originali di una casa toscana, con i suoi soffitti dipinti a cupola, pareti lavate a colori e pavimenti in pietra. Casa Janine ha straordinarie viste panoramiche sulla campagna circostante, la sua piscina privata e un giardino con lunghe distese di prato, una pergola coperta da viti e un’abbondanza di rosmarino, agapanthus, lavanda e rose.

Nel ristorante del castello di Fighine, dove Heinz Beck ha acceso una stella

Il Castello di Fighine visto dall'alto

Casa Teatro si trova vicino a Casa Janine e al teatro, con due piccoli e graziosi giardini, un rifugio tranquillo per leggere. Casa Vittoria è una villa privata di pietra situata nel mezzo del villaggio di Fighine, mentre Casa Rossa è stata arredata e decorata dal famoso designer italiano Federico Forquet. Casa Parretti, invece, è composta da due appartamenti. Queste le ville per gli ospiti, tutte simili nella loro diversità. Il tutto è immerso nei giardini curati secondo il gusto tipicamente inglese, che lascia crescere le piante secondo il desiderio della natura. Si ha l’impressione di entrare in un altro mondo, dove lo scorrere del tempo è improntato alla quiete.

Il ristorante del castello e la cucina di Francesco Nunziata

Il castello è affidato, come il giardino, a una coppia e a una severa governante che risiedono nel borgo e viene aperto solo per i padroni di casa. Ma il ristorante, meta di raffinati clienti dal palato altrettanto raffinato, è un gioiello nascosto fra alberi secolari ed antiche vestigia. Non a caso è legato al nome prestigioso di un grande della cucina internazionale, Heinz Beck, che da dieci anni ha portato la stella in questi luoghi con la sua supervisione e l’avvicendarsi di alcuni fra i suoi allievi più talentuosiDa tre anni la cucina è firmata dall’executive chef Francesco Nunziata, classe ’87, originario di Nola (Napoli) e cresciuto sotto l’ala del tristellato chef tedesco.

Nel ristorante del castello di Fighine, dove Heinz Beck ha acceso una stella

Francesco Nunziata insieme ad Heinz Beck

Insieme a lui, a gestire i 20 coperti, c’è la sommelier Marta Bandelli. Francesco ha trovato la sua dimensione ideale nel silenzio e nella gioia di occuparsi personalmente del grande orto. La natura, le erbe aromatiche, la vicinanza con piccoli produttori di eccellenze, il raccogliere e scegliere la frutta dall’albero appena matura sono l’ispirazione, insieme a una tecnica di esecuzione impeccabile, per creare piatti che parlano di storia, eleganza e grande armonia. Il ristorante è piccolo, ma con all’esterno una spettacolare veranda con il tetto verde di glicine. Nunziata ama l’arte contemporanea nella sua essenzialità, e tutto l’arredamento rispecchia questa sua passione.

Un’esperienza fra gusto, storia e natura

Il menu prevede piatti che richiedono una grande complessità di esecuzione, mantenendo però sapori vergini e una sapiente leggerezza. Due sono i menu degustazione, a scelta di cinque o sette portate, con vini di abbinamento scelti da Marta. Il pranzo si apre con un’irresistibile scelta di pane, grissini e taralli fatti in casa, da assaggiare con vari tipi di olio. E prosegue con una sinfonia di colori e sapori, come essere a una mostra d’arte contemporanea dei sensi.

Nel ristorante del castello di Fighine, dove Heinz Beck ha acceso una stella

La mise en place del ristorante del Castello di Fighine

Dal menu si devono assolutamente scegliere due piatti: un antipasto a base di fegato e un secondo con un pesce particolare, il lucioperca, accompagnato da pomodorini confit, una crema di fagioli neri della Basilicata e fagiolina del Trasimeno. Il lucioperca è un pesce d’acqua dolce, dalle carni pregiate, sode e delicate, prive di grassi e dal sapore aromatico, accompagnato dalla fagiolina del Trasimeno, un legume di antica storia risalente agli Etruschi e oggi Presidio Slow Food.

Nel ristorante del castello di Fighine, dove Heinz Beck ha acceso una stella

Castello di Fighine: Scampo con fagiolini e alga chrolella

Altro piatto di questo inizio autunno, ma che è un must della cucina di Francesco, è il fegato, fichi e nocciola Francescana. Anche qui un’interpretazione del foie gras che unisce la dolcezza infinita dei fichi all’aroma delicato della nocciola tonda, varietà nuova brevettata dall’Università di Perugia e nata come cultivar da industria attraverso un incrocio genetico di varietà pregiate. Non poteva mancare il pain brioche, una vera delizia morbida e dal sapore e profumo avvolgente. Ma ci siamo lasciati tentare anche dal provare la carta dei sali, un percorso del gusto che va da Cervia a Cipro, sino in Danimarca e fino all’Australia, con il sale rosa del Murray Darling, il cui colore è legato alla presenza di carotene dovuto ad alcune alghe locali.

Nel ristorante del castello di Fighine, dove Heinz Beck ha acceso una stella

Castello di Fighine: Fois gras, cocco, yogurt e siliquastro

Tutto questo per dirvi che il viaggio nel cuore di un territorio così particolare non può prescindere da un pranzo al ristorante del Castello. Francesco Nunziata è uno chef di grande talento, ma in questa dimensione di “cuoco del castello” non nasconde l’entusiasmo del vivere qui, in un contesto fra storia e natura, che apre la porta alle emozioni più semplici e vere. È con questo entusiasmo che ci porta a vedere l’orto, a conoscere i custodi, ad ammirare un incredibile paesaggio da un angolo particolare vicino ai resti delle mura… Seguirlo è come essere protagonisti di un vecchio e amatissimo libro per l’infanzia di Frances Hodgson Burnett, Il giardino segreto, e questo è forse il segreto del borgo di Fighine: farti entrare nella storia. Un’ultima parola la dedico a Marta Bandelli, che oltre a essere esperta sommelier diventa anche squisita padrona di casa.

Un risveglio toscano tra quiete e meraviglia

Se vi trattenete in una delle ville per una notte, aprite le finestre al mattino presto e fate entrare il bello del mondo con uno sguardo che abbraccia alberi e mura di edere avviluppate alle pietre, e la bellezza della Val d’Orcia. Ma… subito dopo correte a fare la colazione: vi attendono uova di galline che ascoltano musica, confetture fatte in casa, una ricottina di capra appena fatta… e tanto altro. Poi dedicatevi a una visita a San Casciano dei Bagni, a soli cinque km da Fighine, dove è emerso uno straordinario tesoro dalle profondità di un’antica spa termale, Bagno Grande, etrusco-romana, risalente al II secolo a.C. Qui gli archeologi hanno portato alla luce serpenti in bronzo, statue votive, corone dorate, gioielli e migliaia di monete: tutte testimonianze di un passato ricco di cultura, fede e storia. Veniamo via con rammarico ma in pace con sé stessi e con il mondo, e si ritorna nella realtà.

Localita Fighine 123 53040 San Casciano dei Bagni SI 53040 San Casciano dei Bagni (Si)
Tel +39 0578 56158

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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