Accade talvolta che da un’amicizia e da una visione comune di cucina si realizzi un progetto concreto. È così che due giovani cuochi, Daniel Celso e Salvatore Fancello, hanno aperto il loro primo ristorante all’interno dell’Oasi Kadir, un’azienda agricola di 200 ettari alle porte di Roma, nella tenuta naturale della Marcigliana. Casuale e fortunato è stato l’incontro con i titolari, i Salem, una famiglia di origine libica, che ha scelto l’Agro Romano per investire in un’agricoltura pulita nel pieno rispetto del territorio.

L'Oasi Kadir, un’azienda agricola di 200 ettari alle porte di Roma
Una cucina di territorio, amore e semplicità
Ci sono orti, campi, un grande oliveto con frantoio e si pratica allevamento brado di bovini e ovini. C’è anche un caseificio per trasformare il latte, con vendita diretta al pubblico. L’Oasi è fattoria didattica, aperta alle famiglie, con percorsi naturalistici e programmi di passeggiate anche a cavallo, picnic e giochi per i bambini. Ed ora c’è anche il ristorante che mancava, di due appassionati che con un nuovo approccio al cibo autoprodotto lo interpretano a quattro mani e lo propongono dove ha origine, nella campagna vera. Il ristorante è immerso nel verde e la sala interna con il camino è quella di una casa di campagna.

Oasi Kadir: gli animali al pascolo
Tutto è semplice, essenziale, perché nulla si è voluto fare per avvilire la vocazione agricola del luogo in nome di una pretesa eleganza. C’è la garanzia di un’esperienza gustativa coinvolgente di chi, a quei piatti, ha trasmesso sensibilità, esperienza e conoscenza. La cucina, più d’amore che d’autore, è concreta, di casa, dell’orto e del cortile. Ma non manca un tocco di fantasia, costruita giorno per giorno sulle materie prime. Prima della svolta green i due cuochi hanno frequentato cucine prestigiose e stellate e, se la tecnica è imprescindibile, a risaltare nel piatto è il gusto assoluto della semplicità. La cucina è sempre espressa e, se manca una verdura o un’erba, si fa un salto a coglierla. Le uova delle galline che razzolano all’aperto ci sono sempre, per la pasta fresca e per ricette creative.
Dall’orto alla tavola: tradizione, gusto e autenticità
Un esempio sono i fusilloni con ragù di pecora, uova e cacio, ma da provare sono anche primi piatti della tradizione la cui autenticità rischia di dissolversi. La cucina qui vuole tornare a essere linguaggio, identità e racconto, banco di prova di un vero ritorno alla natura, senza retorica, e ai sapori della memoria: i sughi, le lasagne della domenica, le polpette.

Oasi Kadir: gli antipasti
Non si servono solo arrosti o filetti: dell’animale si usa tutto e, se c’è disponibilità di quinto quarto, ecco le animelle, gli spiedini di fegato, il fritto di cervello e carciofi, la coratella. Anche le carni di pecora e di agnellone entrano in cucina con risultati sorprendenti in stracotti e brasati. Conviene non soffermarsi troppo sul cestino del pane ancora caldo di forno per potersi poi dedicare agli assaggi che arrivano dalla cucina, che vanno anche oltre il menu, perché tutto dipende dalla disponibilità della giornata.
Un’esperienza nel verde tra brunch e degustazioni
Ma un limite c’è, anzi due: bandito l’alcol e niente maiale, per rispetto al credo religioso dei proprietari. Il primo, più che un limite, va visto come opportunità, perché il cliente può portarsi la sua etichetta preferita, e senza pagare il diritto di tappo praticato in alcuni locali per il servizio e i bicchieri. Il secondo limite non pesa, perché è tale la varietà delle carni che non si sente la mancanza di prosciutti e salami. Talvolta a sorprendere sono sapori mediorientali, come i falafel, il kebab e le salse leggermente speziate.

Oasi Kadir: le polpette
L’offerta gastronomica non si limita al pranzo e alla cena, ma comincia al mattino con una robusta colazione a base di marmellate, succhi di frutta e dolci maison. La carta cambia continuamente e può capitare che manchi qualche voce, sempre per la disponibilità del giorno, ma per la stessa ragione, in gradita sostituzione, possono esserci degli appaganti fuori menu. Per il sabato e la domenica, giorni di maggiore afflusso, sono disponibili tre proposte degustazione: a 35, 40 e 50 euro. Menu speciale per bambini.

Oasi Kadir: coratella di agnello con erbe
Il sabato e la domenica il brunch prevede uova strapazzate con verdure, omelette, club sandwich con pollo, cacio stagionato e insalata, hummus di ceci con pomodori e anacardi, pancakes e yogurt con granola. Non manca mai il tè, anche alla menta.

Gli chef Daniel Celso e Salvatore Fancello
All’Oasi è stato dato il nome Kadir, che in arabo significa “la potenza del verde”, e la famiglia Salem ha voluto investire nella rigogliosa campagna romana per il desiderio di vivere e produrre secondo natura, con l’idea di garantire, per se stessi e per gli ospiti, cibo sano. Dall’idea di naturalità, sostenibilità e autenticità è partito e va avanti il loro progetto, al centro più che mai nell’offerta gastronomica. Anche dal punto di vista energetico la fattoria rispetta il territorio, con progetti avanzati che garantiscono l’autonomia delle strutture.
Via della Marcigliana 532 00139 Roma