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domenica 14 dicembre 2025  | aggiornato alle 14:40 | 116318 articoli pubblicati

a Calatabiano

Un castello barocco dove si beve vino nel palmento storico più grande dell’Etna

Castello San Marco unisce storia barocca, accoglienza familiare e autenticità siciliana. Tra vino, olio bio, botaniche dell’Etna e cucina identitaria, il resort celebra il territorio con esperienze, dal Wine Bar al ristorante

 
16 novembre 2025 | 15:30

Un castello barocco dove si beve vino nel palmento storico più grande dell’Etna

Castello San Marco unisce storia barocca, accoglienza familiare e autenticità siciliana. Tra vino, olio bio, botaniche dell’Etna e cucina identitaria, il resort celebra il territorio con esperienze, dal Wine Bar al ristorante

16 novembre 2025 | 15:30
 

Dimora barocca del principe di Palagonia Ignazio Sebastiano Gravina Cruyllas alla fine del XVII secolo e per oltre tre secoli affascinante meta di numerosi viaggiatori del Grand Tour, lo charming hotel di Calatabiano (Ct), dal 1971 Castello San Marco è di proprietà della famiglia Murabito, che lo ha rilevato trasformandolo dapprima nella propria residenza e poi in un albergo diffuso, con 28 camere immerse tra agrumi, ulivi e macchia mediterranea che sono il frutto della ristrutturazione delle antiche dimore dei lavoranti della tenuta.

Un castello barocco dove si beve vino nel palmento storico più grande dell’Etna

Castello San Marco

Una consacrazione alla funzione di luogo di accoglienza che si integra perfettamente con una laboriosità tutta basata sulla devozione alla terra e sull’orgoglio di valorizzare i suoi prodotti, per raccontare una storia autentica e farla rivivere attraverso l’attenzione a ogni dettaglio e a ogni aspetto dell’offerta pensata per l’ospite, dagli arredi alla proposta ristorativa.

Un legame con la terra che inizia dal vino...

Castello San Marco sorge sul sito un tempo era chiamato “Contrada dell’acquicella” in virtù della presenza di una sorgiva scoperta intorno al Seicento, che ancora alimenta il pozzo di pietra attorno al quale è stato costruito il castello stesso. Proprio la disponibilità d’acqua ha permesso l’avvio delle attività agricole che da sempre si svolgono nella tenuta, tra cui l’impianto di un imponente palmento per la pigiatura dell’uva e la fermentazione dei mosti, tra i più antichi e grandi dell’Etna, nonché uno dei pochissimi sul livello del mare.

Ormai dismesso, si è trasformato nel punto focale del locale che oggi ospita il Wine and Cocktail Bar, ma resta a testimonianza del profondo legame del Castello San Marco - che fa parte della La Strada del Vino dell’Etna - con la tradizione enologica di uno dei panorami vitivinicoli più caratteristici e interessanti d’Europa.

… e prosegue con l’oro verde

Da cinquant’anni a Castello San Marco si produce e si imbottiglia olio extravergine certificato biologico ottenuto da un blend di cultivar autoctone (Nocellana Etnea, Sambenedettese e Nostrale), coltivate nella tenuta, raccolte a mano con pettini per non stressare le piante e molite entro 24 ore.

Un castello barocco dove si beve vino nel palmento storico più grande dell’Etna

Gli esterni del Castello San Marco

In più ovviamente si coltivano tutti gli ortaggi, gli agrumi e le botaniche che riescono a soddisfare quasi interamente le necessità legate all’offerta ristorativa del resort nelle sue varie declinazioni: dalla colazione al pool bar fino al ristorante fine dining aperto anche agli ospiti esterni.

Orgoglio autoctono in ogni dettaglio (di gusto)

L’opera di valorizzazione della terra e dei suoi prodotti è portato avanti con orgoglio dai tre fratelli che rappresentano la seconda generazione della proprietà Murabito. Oltre a raccogliere l’eredità delle attività storiche già avviate sul sito del castello, Daniele, Giuseppe e Valerio hanno infatti compiuto alcune scelte che testimoniano la ricerca di autenticità in ogni aspetto del castello: dall’architettura alla proposta gastronomica.

Un castello barocco dove si beve vino nel palmento storico più grande dell’Etna

La famiglia Murabito

Con la ristrutturazione del 2024 gli arredi barocchi delle camere sono stati sostituiti da un layout più pulito e coerente con l’antica destinazione d’uso degli spazi e anche tutto ciò che viene servito agli ospiti (dal primo mattino al dopocena) è preparato utilizzando materie prime selezionate di produzione propria o comunque il più possibile a km zero.

Un castello barocco dove si beve vino nel palmento storico più grande dell’Etna

I giardini esterni del Castello San Marco

Frutta e ortaggi provengono dagli alberi e dall’orto di pertinenza del castello, i vini sono quelli dell’Etna, le birre sono anch’esse siciliane al 100% e persino i distillati e le essenze utilizzati dal mixologist Rosario Coltraro per la realizzazione dei cocktail provengono da botaniche, fiori e foglie raccolti direttamente accanto al Wine and Cocktail Bar e sono lavorati a mano in modo artigianale e attento a trasferire nel bicchiere i gusti e profumi della terra etnea.

Un castello barocco dove si beve vino nel palmento storico più grande dell’Etna

Il Cocktail Black Bee

Ne è un esempio il nuovo Cocktail Black Bee, un drink realizzato con Messenion Gin (il primo London Dry Gin siciliano a base di finger lime), lime fresco, infusione di Butterfly Pea Flower (il fiore di clitoria ternatea, noto anche come fiore di farfalla o Tè blu) foglie di fico, scorzette di limone, zenzero, alloro e miele di ape nera, e completato con una spuma di limoncello e una foglia di limone essiccata proveniente dal vicino agrumeto.

Giardino di Pietra: un viaggio al centro della terra etnea

La celebrazione gustativa di questo spicchio di Sicilia racchiuso tra l’Etna e il mare culmina con l’esperienza proposta dal ristorante Giardino di Pietra. Il motivo del nome sull’insegna è evidente fin da subito varcando la soglia del cortile: uno spazio nascosto nel cuore del castello e circondato da pietra lavica e acqua che permette la crescita di una cornice di agrumi, fichi d’india, aromi e piante mediterranee come lavanda, citronella, rosmarino e persino piante di papiro.

Un castello barocco dove si beve vino nel palmento storico più grande dell’Etna

La sala del ristorante Giardino di Pietra

Ma il viaggio all’interno dell’essenza più concreta della Sicilia prosegue all’interno, dove si apprezzano arredi dalle tinte che richiamano la terra e il vulcano, nonché la scelta materica effettuata per la copertina del menu e della carta vini, rispettivamente in legno di rovere e in pietra lavica.

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Lo chef Giuseppe Bonaccorso

A questo si aggiunge la proposta gastronomica firmata dallo chef Giuseppe Bonaccorso (classe 1975, originario di Giarre), che dirige la cucina di Giardino di Pietra dal 2005, condividendo la sua longeva carriera con i molti altri protagonisti dell’accoglienza del castello che, nonostante la stagionalità dell’impiego, di anni in anno rinnovano la loro fedeltà alla struttura.

Un menu che cambia il paradigma della “tradizione”

Quella di Giardino di Pietra è una cucina strettamente legata alla stagionalità e al territorio d’appartenenza, non solo la Sicilia bensì più precisamente la regione etnea, con un focus sull’elemento vegetale e sulla componente aromatica data dalle erbe spontanee.

Un castello barocco dove si beve vino nel palmento storico più grande dell’Etna

Gambero Bianco

In questo consiste essenzialmente l’aspetto tradizionale della cucina di chef Bonaccorso, che tuttavia non rinuncia alla contemporaneità nella presentazione e negli accostamenti, talvolta insoliti ma sempre ragionati e mai funambolici.

Un castello barocco dove si beve vino nel palmento storico più grande dell’Etna

Il dentice

Tutto è pensato per restituire nel piatto l’autenticità dei sapori e l’integrità dei prodotti che l’ecosistema etneo offre, sia in termini di produttività del suolo, sia per quanto riguarda la sinergia dei piccoli produttori locali cui da sempre Giardino di Pietra lavora e si confronta, in un’ottica di sostenibilità naturale ma anche sociale e culturale.

La cantina e il “Carrello degli Amari”

Coerentemente con il proposito di rappresentare al meglio il territorio etneo, accanto a una preziosa ma limitata offerta di bottiglie internazionali, la maggior parte delle oltre 400 etichette che compongono la cantina di Giardino di Pietra sono eccellenze selezionate tra i molteplici terroir dell’area geografica in cui sorge Castello San Marco. Ma la degustazione della Sicilia nel bicchiere non si limita a un pairing studiato ad hoc con i piatti della cucina, ma prosegue anche a fine pasto, grazie al pregiato “Carrello degli Amari” ideato nel 2023 dal food&beverage manager e direttore di sala Mario Cutroneo: una selezione curata di liquori digestivi siciliani, arricchiti con spezie, aromi, oli essenziali ed erbe locali secondo ricette personalizzate, presentati al tavolo su un carrello di legno di ulivo lavorato a mano e miscelati direttamente davanti all’ospite. 

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Il Wine Lounge

L’idea nasce dalla volontà di restituire al rituale dell’amaro il suo valore culturale, facendone rivivere il retaggio di conoscenze che risale ai primi elisir medicamentosi preparati dai monaci e sottraendolo alla banalizzazione del “digestivo a fine pasto”. Trasformato in portata a sé, servito con un suo cerimoniale e narrato come merita, l’amaro recupera così la sua dignità e si trasforma in un viaggio botanico, un’esperienza sensoriale inedita, che evoca i profumi della macchia mediterranea, coinvolge tutti i sensi e racchiude un sapere tramandato nei secoli.

Via San Marco 40 95011 Calatabiano (Ct)
Tel +39 095 641181

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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