Una valle dolomitica, piccola e straordinaria, con un paesaggio da cartolina caratterizzato da vette spettacolari e villaggi in inverno ammantati di candida neve. Un’oasi di pace e relax ideale per un periodo di riposo in qualunque momento dell’anno.

La Val di Funes
Reinhold Messner, poliedrico alpinista altoatesino con un palmares ricolmo di scalate estreme, ha più volte parlato e scritto di una «splendida valle nel cuore delle Dolomiti Patrimonio Unesco, profonda e silenziosa, che si nasconde nella natura. Qui le nubi in un attimo spuntano da un lato e, in pochi minuti, spariscono oltre l’altro».
Queste parole, ricolme di affetto, descrivono in modo semplice e genuino la Val di Funes (in tedesco Villnößtal o Villnöess) l’oasi di pace e serenità dove è nato e ha mosso i primi passi da scalatore arrampicandosi sui vistosi speroni rocciosi delle montagne simbolo della valle, le Odle, dalle inconfondibili pareti di frastagliata dolomia, con gole e burroni intrisi di oro splendente.

Reinhold Messner
Da lui definite “le montagne più belle delle Dolomiti” sono il simbolo di questa una piccola valle, lunga appena 24 chilometri, incastonata tra le vette del Gruppo delle Odle ed i vigneti di Val Isarco a nord di Chiusa, cittadina anche nota come “il borgo degli artisti”. Nella valle si trovano sei località - Colle, Santa Maddalena, San Pietro, San Giacomo, San Valentino e Tiso - che danno vita al comune di Funes, oltre a diverse frazioni disseminate di masi. L’intera vallata è particolarmente vocata per mobilità dolce e turismo sostenibile e fa parte, a pieno titolo, di Alpine Pearls il network di località alpine accomunate da un’offerta di vacanza green ed ecosostenibile.
Val di Funes un paradiso per camminatori
Ai piedi di questo scenario da cartolina si incrociano innumerevoli sentieri adesso coperti di neve che si snodano nel parco naturale Puez-Odle, perfetto per vivere momenti di pura emozione con il contorno di un paesaggio alpino assolutamente unico. Nella bella stagione tali tracciati si dipanano attraverso prati e foreste e gli amanti della natura possono così scegliere tra tranquille passeggiate in fondovalle, escursioni verso le malghe, divertenti camminate adatte a tutta la famiglia ed emozionanti percorsi a tema, a volte alla portata solo dei camminatori più esperti.

La Val di Funes è un paradiso per camminatori
Le distanze da percorrere non sono eccessive e, molto spesso, i dislivelli sono alla portata di tutti, anche dei meno allenati. Uno dei più caratteristici e suggestivi è il sentiero Adolf Munkel, anche noto come Sentiero delle Odle. Si snoda per 13 chilometri tra boschi, prati e alpeggi, è adatto anche alle famiglie e permette di ammirare da vicino le impressionanti pareti delle Odle.
Cosa vedere in Val di Funes
Nel fondovalle si trova Santa Maddalena. Qui merita una visita la chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maddalena, l’edificio più fotografato della valle. L’attuale costruzione, datata 1492, appartiene al periodo tardo-gotico, come dimostra la navata con volta a rete asimmetrica. L’interno è caratterizzato da elementi barocchi. Notevoli sono i dipinti dell’artista ladino Johann M. Peskoller nella volta (barocca) del coro del 1928.

La chiesa dedicata a Santa Maddalena
Sempre a Santa Maddalena, in via Trebich 1, non perdete il Centro Visite Puez-Odle, una struttura moderna e ben organizzata. Collocato in un edificio a due piani a forma di cubo ed eseguito in cemento color papiro, si propone di avvicinare il visitatore alla natura. Si visita con calma in un’oretta circa.

Il Centro Visite Puez-Odle
A Ranui, una località a pochi chilometri da Santa Maddalena, l’immagine della Chiesetta di San Giovanni è da incorniciare; si trova in mezzo ad un grande prato verde e ha come sfondo le cime delle Odle, Furchetta, Sass Rigais e Forcella de Mesdì. Sulle pareti interne nove dipinti barocchi della metà del XVIII secolo, raccontano della vita di San Giovanni Nepomuceno.

La Chiesetta di San Giovanni
La cupola a cipolla di rame sorregge una stella che si riferisce al martirio del santo. La chiesetta è di proprietà del vicino Hotel Ranuimüllerhof a cui bisogna rivolgersi per la visita a questo edificio religioso di interesse storico fin dal 1950.
La Val di Funes è e-Bike friendly
Un modo piacevole di scoprirla è sicuramente in sella ad una e-Bike. Molto facile arrivare, ad esempio, fino a Malga Zannes a 1.685 metri di altezza (in alternativa, si possono utilizzare i mezzi pubblici che fanno capolinea proprio nel piazzale antistante la malga), per visitare l’interessante “Dolomites Unesco Infopoint” dove viene rappresentata la storia delle Dolomiti, lunga 270 milioni di anni, in una sequenza accelerata.

La Val di Funes è anche e-Bike friendly
Infine, sempre in sella alla propria e-Bike, si può fare un “salto” al Museo mineralogico di Tiso. Collocato nel centro del paesino, propone una panoramica completa sull’origine e le caratteristiche del mondo dei cristalli che si possono trovare nel paesaggio dolomitico e che oggi sono riuniti nel museo.

Il Museo mineralogico di Tiso
Per 30 anni Paul Fischnaller, guida alpina e collezionista di minerali, ha raccolto cristalli di montagna dei monti della Val di Funes. Tra questi, si trovano anche le famose Sfere di Tiso, pietre con diametro fino a 20 centimetri, al cui interno si sono formati fino a sette minerali diversi.
Gastronomia da 110 e lode
Questo territorio rappresenta un autentico paradiso anche per gli amanti del “mangiar bene”: rifugi tipici, accoglienti locande e ristoranti di qualità offrono specialità tipiche regionali e cucina di alta classe con ingredienti molto spesso a “chilometro zero”. Assolutamente da provare gli Schworzplentina Knedl, canederli con farina di grano saraceno e le Selchkaree (costolette di maiale affumicato e in salamoia), che fanno da sempre parte della tradizione culinaria di questa terra.
Presso malghe e masi che si incontrano lungo i tanti sentieri che attraversano la Val di Funes ci si può fermare per degustare un buon piatto di speck e di formaggio alpino, oppure qualche canederlo, o ancora il “Bauerngröstl” una padella alla contadina di manzo e patate e, per finire, “Krapfen” e strudel di mele a go go! Non solo, ma in Val di Funes ci sono altri due prodotti di eccellenza, la Villnösser Brillenschaf, “la pecora con gli occhiali della Val di Funes”, una delle razze più antiche d’Europa e la razza bovina grigio alpina, entrambe “Presidi Slow Food”, che fanno parte della tipica cultura alimentare di questa valle.
Relax in mobilità dolce
La vallata fa da tempo parte del circuito Alpine Pearls, il network che propone vacanze ecosostenibili in alcuni dei posti più belli delle Alpi. Fin dal giorno dell’arrivo ci si può dimenticare completamente dell’auto e vivere una completa esperienza in mobilità dolce. Tutto ciò è possibile grazie alla “Dolomiti Mobil Card” un pass rilasciato senza costi dalle strutture alberghiere che offre un’infinità di vantaggi e servizi in Val di Funes e dintorni, fra cui l’utilizzo di trasporti pubblici, seggiovie e impianti di risalita, noleggio bici e e-bike, musei ed escursioni a volte a titolo gratuito, altre con prezzi scontati. Ad esempio, con la “Card” si possono utilizzare gratuitamente i mezzi pubblici ed entrare, sempre gratuitamente, in 90 musei altoatesini!
Dove dormire in Val di Funes
A San Pietro, la località principale della Val di Funes, si può pernottare a Villa Messner, una casa quasi centenaria dal grande fascino: la location ideale per una vacanza all’insegna del relax e dello charme nel cuore delle Dolomiti.

Villa Messner
I due proprietari, Monika e Hansjörg Messner, non sono nati albergatori, ma sono diventati “albergatori di cuore”. Monika è sarta diplomata, per anni ha cucito i propri costumi tradizionali e spesso ha risistemato i vecchi abiti folkloristici per clienti del giorno d’oggi. Invece Hansjörg è maestro pittore ed è in grado di soddisfare tutta una gamma di interventi indispensabili per restauri e rifiniture moderne.
«È nostra precisa convinzione - raccontano Monika e Hansjörg - che le persone si trovano a proprio agio quando entrano in contatto con luoghi e cose che raccontano, che hanno una storia e che permettono di stabilire relazioni. Siamo diventati albergatori perché vogliamo dare ai nostri ospiti uno spazio in cui ritrovare sé stessi, in un ambiente acusticamente e otticamente tranquillo, grazie al paesaggio naturale della Val di Funes».

La sala colazioni di Villa Messner
Ed è proprio così! I due proprietari prendono per mano gli ospiti e li portano in visita alla villa. Si parte dalla veranda per un brunch con vista sulle montagne, ed ecco che la magia inizia ad esercitare il suo effetto, complici lo sguardo che abbraccia prati, boschi e montagne e la raffinata atmosfera, accogliente e retrò. La magia prosegue nella sala colazioni, caratterizzata da una magnifica e suggestiva vista sulle montagne, e dove la luce del mattino che entra dalle ampie finestre, illumina i tavoli apparecchiati e il ricco buffet ricolmo di gustosi prodotti genuini, tra cui: torte, marmellate, yogurt e latte freschi, formaggi locali, frutta secca, succhi e spremute di frutta, pane fragrante, uova preparate al momento e bevande calde di ogni genere.
E poi c’è l’orto che, curato personalmente da Monika, è un defilè di erbe aromatiche pronte per insaporire irresistibili pietanze: basilico, timo, salvia, sedano di monte, erba cipollina, prezzemolo, aglio cinese, menta, cedronella, assenzio, achillea, erba di San Giovanni, lavanda, calendula, verbasco, primula, alchimilla e altre ancora.
Uno degli appartamenti di Villa Messner
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Uno degli appartamenti di Villa Messner
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Un dettaglio di uno degli appartamenti di Villa Messner
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I letti degli appartamenti di Villa Messner
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La terrazza con vista in uno degli appartamenti di Villa Messner
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Accoglienti e degni di nota i 18 appartamenti sono uno diverso dall’altro per dimensioni ed arredi, fra cui mobili restaurati con cura e antiche stufe in maiolica. Dislocati vicino alla piscina, sotto il tetto o ad un passo dal locale della prima colazione, hanno nomi che si ispirano ad elementi della Val di Funes o dell’Alto Adige. Ad esempio, l’appartamento Furchetta, richiama una delle cime più alte delle Odle; la camera Flitzer Wasserfall riporta alla cascata di Valluzza, fresca delizia per una calda giornata d’estate; la stanza Max Valier è dedicata all’omonimo astronomo e scrittore considerato il pioniere delle scienze aerospaziali. Amico di scuola del dottor Johann Psaier e costruttore di Villa Messner, è stato più volte suo ospite in villa. Invece l’appartamento Grossgrube riporta alle sorgenti di numerosi ruscelli che confluiscono per formare il Rio Funes che si sente mormorare anche dalla Villa Messner.
La sauna di Villa Messner
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I prodotti di cosmesi di Villa Messner
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La piscina esterna di Villa Messner
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Un’altra chicca della struttura è la piscina con vista sulle Odle, una delizia fruibile solo nel periodo estivo (in quanto all’aperto) insieme ai lettini prendisole dislocati sul prato. In autunno o nelle fresche serate estive, inoltre, si può anche optare per una tonificante sauna nella botte, che ospita fino a sei persone. Detto questo, il mio consiglio è quello di fare le valige e concedersi un periodo di vacanza o anche solo un long wee-kend in questo suggestivo angolo di Alto Adige, sono certa che non ve ne pentirete!
Oberhausweg, 11 39040 St.Peter (Bz)