Siamo negli anni '60, un'epoca di risveglio vibrante per il nostro Paese. L'Italia, reduce dalle ferite del conflitto, si stiracchiava, forte di una ritrovata energia, animata dal vento impetuoso del boom economico e da un desiderio crescente di emancipazione. Il rombo lontano dei motorini echeggia come un presagio di modernità, la televisione è un lusso ancora per pochi, il telefono un oggetto quasi mitologico, c’è la guerra in Vietnam, nascono i Pink Floyd e i Doors, Gianni Morandi va a prendere il latte, Rita Pavone canta «È l’uomo per me» e Jimmy Fontana scrive «Il Mondo». In questo contesto di fermento, la famiglia Germiniasi decide di piantare un seme di gusto che, nel corso di sessant'anni e più, si è trasformato in un solido punto di riferimento: nasce Il Capriccio.

Il Ristorante Capriccio compie 60 anni
Capriccio, la storia
Siamo a Manerba, sponda bresciana del lago di Garda, qui il Mediterraneo esprime tutta la sua bellezza. Un nome, un presagio di creatività e un guizzo di originalità in un panorama gastronomico che stava muovendo i suoi primi passi verso la contemporaneità. E proprio quest'anno, Il Capriccio celebra il suo 60° anniversario, un traguardo straordinario che testimonia la passione e la dedizione di una famiglia intera e i 25 anni di stella Michelin.

Ristorante Capriccio: vista sul lago di Garda
Da allora, Il Capriccio ha resistito ai colpi della storia, mantenendo intatta la sua anima. Al timone la chef Giuliana Germiniasi, custode della tradizione, che con sapienza e passione continua a far brillare la cucina che fu delle generazioni precedenti. Al suo fianco, un giovane talento, lo chef Marco Pezzaioli, finalista al San Pellegrino Young Chef, porta una ventata di freschezza che si alimenta della luce storica del locale. In sala, l'orbita impeccabile è tracciata da Francesca Tassi, figlia di Giuliana, che con la sua accoglienza elegante fa sentire ogni ospite unico.
Capriccio: tre generazioni di donne, tre storie di cucina
La storia de Il Capriccio è un racconto che abbraccia tre generazioni di donne forti e appassionate. Prima di Giuliana, c'era la madre, il Big Bang di questa avventura culinaria, che ha acceso quella fiamma in cucina che oggi è storia. Poi è arrivata Giuliana, innovatrice di un gusto che non dimentica le radici che con Francesca proiettano Il Capriccio verso nuove prospettive. La cantina, con annate che raccontano la storia del vino italiano e internazionale, rimane una traccia indelebile di chi ha condiviso con Giuliana tanti anni di vita.

La sala del Ristorante Capriccio (foto Manuel Pozzi)
Un'altra data da segnare nel calendario celeste del Capriccio è il 1999, anno in cui il ristorante ha conquistato la sua prima stella Michelin, mantenuta con orgoglio, un riconoscimento che premia l'eccellenza e la costanza di una cucina che non smette mai di confermare quanto la coerenza sia una leva importante per rimanere saldi.
Capriccio, i piatti storici del 1965: un viaggio nella memoria gastronomica italiana
Se pochi giorni fa un equipaggio femminile ha fatto il primo viaggio turistico nello spazio, la navicella sulla quale decido di salire è quella del tempo, concentrandomi solo sui piatti storici del ristorante, quelli che sul menu, sono datati 1965. Ed è proprio nella scelta di questi piatti che si può fare un vero e proprio esercizio, un’analisi culturale, sociale ed economica del nostro Paese. La straordinaria attualità di queste creazioni culinarie dimostra come la vera cucina, fatta con passione e rispetto per la materia prima, sia capace di superare le mode e le tendenze, rimanendo eternamente attuale. La cucina di Giuliana è una affascinante espressione arricchita da un tocco di creatività e da una profonda conoscenza degli ingredienti locali. La sua è una cucina avvolgente, decisamente raffinata, dove la sperimentazione incontra un animo gentile e una grande attenzione per le sfumature.
Il Capriccio: come si mangia
Parmigiana di Melanzane, un vero e proprio pianeta di gusto. Ogni strato sa di sapori mediterranei, dove la dolcezza della melanzana si fonde con l'acidità del pomodoro, la cremosità della mozzarella e la sapidità del parmigiano. Un piatto semplice solo in apparenza, perché racchiude la cura, la passione e i segreti che ne esaltano l’equilibrio. La cucina casalinga elevata ad arte che rassicura. Gli Spaghettoni all'Astice. Qui, l'eccellenza della materia prima incontra una cucina al minuto che fa la differenza. Gli spaghetti, rigorosamente fatti a mano in Abruzzo, hanno una consistenza ruvida e porosa, perfetta per catturare il sugo ricco e profumato dell'astice. Ogni presa è un assaggio di lusso che non ostenta, che celebra la freschezza e la qualità degli ingredienti. La sapidità del crostaceo, la dolcezza del pomodoro, un filo d'olio extravergine d'oliva, il lime per dare quel tocco di rock e far danzare le papille gustative sulle note dei Beatles che proprio in quell’anno ricevono il Member of the British Empire dalla regina Elisabetta.
Capriccio: Bottoni ripieni di salsa olandese, zucchine e scampi
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Capriccio: Tagliolini risottati alla curcuma, leche de tigre, gamberi rosa e bottarga
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Capriccio: Aragostella alla Thermidor
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Capriccio: Coda rospo alla mediterranea
4/7
Capriccio: Calamari, latte di capra, olio all’alloro e nduja di spigola
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Capriccio: Triglia alla gardesana
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Capriccio: Croccante di cioccolato bianco e passion fruit
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Coda di Rospo alla Mugnaia con insalatina di carciofi, pecorino e bottarga. Elegante connubio tra la delicatezza del pesce e la vivacità degli ingredienti che lo accompagnano. La coda di rospo, dalla carne soda e saporita, viene cotta con la classica preparazione "alla mugnaia": una salsa al burro nocciola, limone e prezzemolo che ne esalta la freschezza. L'insalatina di carciofi aggiunge una nota croccante e leggermente amarognola, il pecorino apporta una piacevole sapidità e la bottarga, con il suo intenso sapore di mare, completa il piatto con eleganza. È un equilibrio di consistenze e sapori rassicuranti. Conclude questo viaggio siderale, la Torta di mele con crema inglese al limone, un classico intramontabile, semplice, centrato, il gusto che non provoca scossoni ma ti radica nel tempo.
Sessant’anni di autenticità: il vero valore de Il Capriccio
Il Capriccio di Manerba non è solo un ristorante, ma un'esplorazione di sapori autentici che hanno attraversato sessant'anni di storia italiana. È la testimonianza di una famiglia che ha saputo trasformare la passione in un'arte, mantenendo viva la fiamma della tradizione senza cedere alle lusinghe effimere delle mode. È un luogo dove l'accoglienza è garbata, il cibo è un atto d'amore e ogni piatto ha mille sfaccettature.

Giuliana Germiniasi, chef del Ristorante Capriccio, e la Francesca Tassi
Tra i tanti fuochi fatui, Giuliana Germiniasi e Francesca Tassi incarnano una solidità rara, una marcia silenziosa e costante scandita da sei decenni di autenticità e da un quarto di secolo illuminato dalla Rossa. Lontano dalle luci stroboscopiche dei social, il loro non è un capriccio passeggero, ma la brillante conferma di una dedizione senza compromessi. Il Capriccio non è un vezzo, è un'istituzione.
Piazza S.Bernardo, 6 25080 Manerba del Garda (Bs)