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sabato 12 luglio 2025  | aggiornato alle 12:31 | 113435 articoli pubblicati

Marc Lanteri: l'essenzialità della cucina di Langa, dal contadino al tavolo

Tra le colline patrimonio dell'Unesco (precisamente a Castagnito d'Alba) un viaggio all'insegna della stagionalità e del territorio, con cadenzate incursioni nella gastronomia d'Oltralpe

di Federica Borasio
 
12 giugno 2025 | 07:30

Marc Lanteri: l'essenzialità della cucina di Langa, dal contadino al tavolo

Tra le colline patrimonio dell'Unesco (precisamente a Castagnito d'Alba) un viaggio all'insegna della stagionalità e del territorio, con cadenzate incursioni nella gastronomia d'Oltralpe

di Federica Borasio
12 giugno 2025 | 07:30
 

Salendo di qualche chilometro lungo la provinciale che da Castagnito porta a Magliano Alfieri, a una manciata di minuti di auto dal celebre Panorama sulle Langhe, ci si imbatte nella casa che da poco più di due anni ospita il regno di Marc Lanteri, chef francese naturalizzato italiano che dopo esperienze in alcune delle cucine più blasonate del mondo - quelle di Alain Ducasse, Enzo Santin, Annie Feolde e Paolo Teverini, per citarne alcune - ha scelto la strada del libero tiratore per dare spazio alla sua personale visione del cibo e dell'accoglienza.

Marc Lanteri: l'essenzialità della cucina di Langa, dal contadino al tavolo

La sala del Ristorante Marc Lanteri

Nel suo curriculum una parentesi importante a Mondovì, segnata nel 2004 dall'ottenimento di una stella Michelin con la brigata del ristorante Delle Antiche Contrade, ma anche dall'avvio de Il Baluardo insieme alla moglie Amy Bellotti. Nel 2015, poi, l'approdo al Castello di Grinzane Cavour, storica residenza appartenuta al conte Camillo Benso di Cavour, fino al marzo del 2023, anno della svolta con il trasferimento a Castagnito, nel cuore delle Langhe, e l'apertura dell'insegna che porta il suo nome, uno spazio raffinato e informale scelto dallo chef per sviluppare una cucina sempre fedele al territorio, tratteggiata da qualche incursione nella tradizione d'oltralpe. «I cambiamenti naturali in atto ci spingono a fare scelte sempre più consapevoli, con un maggior controllo sull'origine della materia prima e dei materiali di consumo» spiega lo chef, confermando che proprio la sostenibilità, il non-spreco e il rapporto diretto con i produttori costituiscono il fulcro dell'esperienza offerta ai tavoli del suo ristorante.

Marc Lanteri, quando l'accoglienza è (anche) una questione di complicità

Varcare la soglia di questo locale significa entrare in una dimensione fatta ricercatezza e passione. Merito senza dubbio della mano di Marc, ma anche dell'accoglienza di Amy, padrona di casa impeccabile e contrappeso ideale per rendere il restante 50% dell'esperienza un momento speciale.

Marc Lanteri: l'essenzialità della cucina di Langa, dal contadino al tavolo

Amy Bellotti e Marc Lanteri

Un tandem inossidabile, che gioca le sue carte forte di una location unica: un open space con grandi vetrate aperte sulle colline e un ambiente accogliente e ricercato, valorizzato da mise en place essenziali che preludono a piatti sempre coerenti, interpretati con estro e padronanza degli ingredienti.

Marc Lanteri: la cucina, un'istantanea delle Langhe

Immediatezza, semplicità e radicamento nel territorio sono i mantra che chef Lanteri esprime attraverso le sue creazioni, alla ricerca di un equilibrio tra gusti e consistenze. La sua è una cucina di confine, che lega contemporaneità e ricordo nel rispetto della stagionalità e dell'integrità dei sapori, e che sintetizza perfettamente prodotti di Langa, ingredienti di ispirazione francese, materie prime provenienti dal mare e universo vegetale. Tre in tutto i percorsi di degustazione, con possibilità di scegliere alla carta tra le diverse proposte: Nostalgia, il tuffo nella tradizione punteggiato da alcuni piatti-totem della cucina piemontese come la battuta di fassona al coltello con cipolla rossa mostardata e terra di olive taggiasche o gli agnolotti ripieni di ricotta e erbette al burro aromatizzato al fieno.

Istinto, espressione dell'estro dello chef che prende forma attraverso il foie gras di anatra al torcione con chutney di frutta secca al “San Martino” e pan brioche integrale, i tajarin tagliati a mano con calamari, carciofi e zest di limone bio o lo scamone di Fassona con ristretto al Roero, patate fondenti e verdure primaverili. Chiude il ciclo l'esperienza 100% vegetale, proposta totalmente senza carne che si completa con la spuma di ortiche di campo, uovo bio 63°C e caprino, il risotto Carnaroli all'asparago di Cantavenna con zafferano e limone bio e la panissa croccante con carciofi e ceci biodinamici dolci-piccanti.

Via Serra 21/D 12050 Castagnito d'Alba (Cn)
Tel +39 0173 262172
Mer-Dom 12:00-14:00, 19:00-22:00

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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