Torino, prima capitale d'Italia, è una città che incanta con la sua bellezza discreta e il suo patrimonio culturale profondo. Abbracciata dalle Alpi e attraversata dal Po, è una città vivace dal fascino sabaudo che accompagna il viaggiatore tra storia, gusto e modernità. Camminare per le sue vie porticate è come sfogliare un libro d'arte, dove ogni angolo custodisce un palazzo, un museo, una storia da raccontare. Definita come “la città con la più bella posizione naturale” da Le Corbusier, il fasto di Casa Savoia ha lasciato segni indelebili come il suo passato da prima capitale d'Italia, che si ammira semplicemente passeggiando tra le sue piazze, le eleganti residenze reali e gli edifici religiosi e concedendosi piccoli piaceri della vita nei caffè storici.

Vista sulla città di Torino
Senza dimenticare i prestigiosi musei che la rendono una città d'arte e cultura, oltre che moderna grazie a nuovi quartieri e innovativi edifici. E dopo averla girata in lungo e largo alla scoperta delle sue variegate attrattive, posso affermare senza alcun indugio che Torino, con la sua eleganza composta, la cultura vibrante e il gusto autentico, è una meta che conquista lentamente, ma profondamente.
Cosa vedere a Torino
Iniziare la giornata con un buon Bicerin - la bevanda tipica a base di cioccolato, caffè e crema di latte - accompagnato dalla paste fresche mignon tanto amate dai Savoia, da assaggiare nei tanti caffè storici e pasticcerie, dà la carica giusta per scoprire la prima capitale d'Italia. Torino è una città semplice da girare, grazie alla sua razionale urbanistica romana caratterizzata da 18 chilometri di vie porticate - di cui ben 12 continuative -, eleganti piazze e maestosi palazzi ereditati dal fasto di Casa Savoia e progettati da grandi architetti come Juvarra e Guarini, dichiarati nel 1997 Patrimonio dell'Umanità.

L'ingresso del Palazzo Reale di Torino
Solo nel centro storico, infatti, vi sono ben sei residenze reali, alcune delle quali custodi di prestigiosi musei: Palazzo Reale e Palazzo Chiablese, che fanno parte del polo dei Musei Reali, Palazzo Carignano, Palazzo Madama (un unicum nel suo stile barocco e medioevale), Villa della Regina e il Castello del Valentino. E ancora, a pochi chilometri dal centro cittadino, la Palazzina di Caccia di Stupinigi, la Reggia di Venaria Reale e il Castello di Rivoli, sede del prestigioso Museo d'Arte Contemporanea.

La Reggia di Venaria Reale, a pochi km dal centro di Torino
Non mancano inoltre imponenti edifici religiosi come il Duomo dove, sotto l'eccentrica cupola del Guarini andata a fuoco nel 1997 e oggi interamente ritornata al suo splendore, è conservata la Sacra Sindone. Dal cuore di Torino, piazza Castello, si diramano le principali arterie cittadine: via Roma impreziosita da piazza San Carlo, il salotto barocco, via Garibaldi, la pedonale più lunga d'Europa, e via Po che conduce alla Chiesa della Gran Madre di Dio ai piedi della collina, un grande polmone verde dominato dalla Basilica di Superga, opera juvarriana, che contribuisce a rendere Torino una delle città più verdi d'Italia. Percorrendo via Po si incontra il simbolo della città, la Mole Antonelliana custode del Museo nazionale del Cinema, un vero e proprio “tempio” consacrato alla settima arte.

La Mole Antonelliana di Torino
Ma questo è solo uno dei quattro musei nazionali (insieme ad Automobile, Montagna e Risorgimento) che meritano una visita, senza dimenticare il Museo Egizio, il più antico museo del mondo dedicato interamente alla cultura egizia, e i molteplici spazi per l'arte contemporanea, tra cui la Gam e le Fondazioni Sandretto Re Rebaudengo e Merz. Tra una residenza e un museo, la città va ammirata lungo le rive del Po, magari degustando un Pinguino, il gelato da passeggio inventato a Torino, sino a raggiungere tra la natura lussureggiante del parco del Valentino, il Borgo e la Rocca medievale, realizzati in occasione dell'Esposizione generale italiana del 1884. Da qui bellissima la vista sul grande fiume e sulla collina.

Alcune sculture presenti all'interno del Museo Egizio di Torino
Torino custodisce anche un'anima di design, che si può scovare camminando in quartieri più periferici: il grattacielo di Intesa San Paolo, il cui 35° piano ospita il ristorante e cocktail bar più alto d'Italia, le Officine Grandi Riparazioni divenute polo museale e del food, il nuovo head quarter di Lavazza, Nuvola, con il museo dedicato al caffè Lavazza, il Museo Ettore Fico nato in ex spazi industriali, sono alcuni esempi di una città in movimento, che guarda al futuro tanto da essere stata designata Creative City dall'Unesco.
L'enogastronomia di Torino
La tradizione gastronomica torinese è raffinata e autentica...per apprezzarla un giro di prima mattina al mercato di Porta Palazzo è un must. Tra le bancarelle colorate che animano piazza della Repubblica, il mercato al coperto e quello dei contadini si apprezzano i prodotti che contraddistinguono la cucina torinese: le carni, i salumi, i formaggi ma anche le paste e i molteplici prodotti agroalimentari di una terra generosa. Porta Palazzo è il mercato più grande d'Europa nel quale ha trovata casa, dopo Roma e Firenze, il Mercato Centrale nel “muro di vetro” realizzato dall'architetto Fuksas. Non resta poi che assaggiare i grissini - presenti sulle tavole di tutto il mondo -, un pane ben cotto in due versioni, stirato e rubatà, che può essere acquistato in tutte le panetterie del territorio. La leggenda vuole che i grissini siano “reali” in quanto legati a Vittorio Amedeo II, re giovanissimo e cagionevole che dopo aver consultato il medico, ordinò al panettiere di corte di realizzare un pane friabile e ben digeribile.

Il mercato di Porta Palazzo a Torino
Proseguendo il tour nei sapori torinesi, il pomeriggio può essere allietato con del buon cioccolato. Non va dimenticato che quello italiano è nato proprio a Torino nel lontanissimo 1678, quando ne venne concessa la mescita come bevanda da Madama Reale Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours. A distanza di tre secoli e mezzo il “cibo degli dei” conta a Torino numerosissimi laboratori artigiani dal fascino antico ma aperti alla ricerca, che sanno affiancare ai classici cioccolatini - il tipico gianduiotto (il primo a vedere accanto al cacao la nocciola), il cremino, l'alpino (con il liquore) - nuove creazioni. Sul finire del pomeriggio… “Torino ha l'ora del Vermouth, l'ora in cui la sua faccia si colora e il suo sangue circola più rapido e più caldo. Allora le scuole riversano per le strade nuvoli di ragazzi, dagli opifici escono turbe di operai, i tranvai passano stipati di gente e le botteghe dei liquoristi si affollano”, come recitava Edmondo De Amicis. L'infuso di erbe, spezie e zucchero fu inventato da Antonio Benedetto Carpano nel 1796, reso famoso da Martini con il cocktail di James Bond - la cui produzione mondiale ancora oggi si trova a Chieri, sulla collina torinese - e sempre più presente nei locali della movida torinese grazie ai Maestri del Gusto di Torino e provincia.

Il cioccolato è un must a Torino
Alla sera, per cena, l'imbarazzo regna sovrano sul cosa mangiare. Gli antipasti trionfano in ogni menu, dai classici come l'insalata russa, il vitello tonnato, le acciughe al verde e i tomini, per citarne alcuni; tra i primi, la bagna cauda - antica ricetta contadina a base di olio, acciughe e aglio dove si intingono verdure crude e bollite - e gli agnolotti, pasta fresca ripiena di verdura e carne con condimento di sugo d'arrosto; tra i secondi, il bollito misto e il fritto misto e, per concludere, i dolci come il bonet, budino di cioccolato con amaretti. Il tutto accompagnato dai vini migliori del mondo: Barolo, Barbaresco, Nebbiolo, Barbera, Dolcetto e ancora Arneis, Erbaluce, Freisa e molti altri. Una tale tradizione enogastronomica non poteva che dar vita a istituzioni che valorizzano il cibo come entità culturale ed educativa. Prima fra tutte è Slow Food, l'associazione voluta da Carlin Petrini che ogni due anni organizza a Torino Terra Madre Salone del Gusto, la fiera-mercato dedicata ai sapori del pianeta. Seguono i curiosi musei del territorio: a Torino, al secondo piano della struttura che ospita Eataly, le ex officine del vermouth Carpano, c'è proprio il museo dedicato al famoso aperitivo.
Appena usciti dalla città si trovano tutti i sapori del territorio: si va dalle carni e i pesci - come il Salampatata del Canavese, il Prosciuttello dell'Alta Val Susa, la Tinca Gobba Dorata - ai grandi formaggi - come il Saras dal Fén, un formaggio maturato nel fieno, o la Toma di Lanzo -, dalla frutta e verdura - come il Peperone di Carmagnola, la Menta di Pancalieri, le Ciliegie di Pecetto - fino ai dolci (i Torcetti di Agliè e Lanzo, la Torta '900 di Ivrea, la Torta Zurigo di Pinerolo) e ai vini, come le Docg del Canavese e le Doc di Pinerolese, Val Susa e Collina Torinese. A questi si affiancano tutte le altre eccellenze alimentari nate da una terra ricca e dalle grandi tradizioni: i funghi, la tipica cucina delle Valli Valdesi, i numerosi birrifici artigianali.
Dove mangiare a Torino: il ristorante Del Cambio
Questo affascinante e storico locale valorizza non solo il nostro patrimonio enogastronomico, storico e architettonico, ma anche Torino in tutto il suo splendore. Per realizzare questo progetto e far vivere al cliente un'esperienza immersiva, Del Cambio si articola infatti in differenti vetrine: il leggendario ristorante, la farmacia reale riconvertita in bistrot-pasticceria, l'esclusivo cocktail bar Cavour e la cantina. In sintesi, un luogo dove l'eccellenza è la costante fonte di ispirazione.

La sala del ristorante Del Cambio a Torino
Imperdibile “Il tavolo dello chef”, un'esperienza unica, che celebra il tempo e i sensi, proponendo una vera e propria sperimentazione di sapori e un contatto diretto con la cucina e la sua brigata. Si tratta di uno spazio esclusivo, privato, di un teatro riservato ad un massimo di quattro spettatori, in cui va in scena la filosofia più pura della cucina di Del Cambio e di chef Diego Giglio. Un luogo, annesso all'iconica Farmacia Del Cambio, dove vivere l'emozione di un servizio, in cui osservare i ritmi che portano all'esecuzione di un piatto. Anche questa è la magia della cucina: quel “dietro le quinte” capace di contestualizzare cosa si nasconde oltre ogni portata, rivelando la professionalità e la passione di un'intera brigata.
Piazza Carignano 2 10123 Torino
Dove fare merenda a Torino: Caffè Baratti & Milano e Pepino
Il celebre Caffè Baratti & Milano deve il suo nome a due confettieri canavesani: Ferdinando Baratti e Edoardo Milano. Trasferitisi a Torino nel 1858, essi aprirono un laboratorio di confetteria e pasticceria in via Dora Grossa 43 (l'attuale via Garibaldi), destinato a divenire uno dei marchi più rinomati dell'industria dolciaria piemontese e italiana.

L'interno del Caffè Baratti&Milano di Torino
Tra l'altro fu Ferdinando Baratti che creò il famoso cremino divenuto poi con il gianduiotto uno dei grandi classici fra i cioccolatini italiani. L'eccellente ed elegante pasticceria di Franco Sinagra segue oggi le orme di tutti i Maestri della pasticceria che hanno reso "Baratti&Milano" uno dei più antichi e famosi laboratori di pasticceria in Italia e all'estero.
Piazza Castello 29 10123 Torino
Pepino produce gelati di alta qualità dal 1884 a Torino. In oltre un secolo di vita si è affermata come ambasciatrice della grande pasticceria fredda tra i palati più importanti d'Europa. Nel 1939 l'azienda inventa e brevetta il famoso "Pinguino®", primo gelato al mondo su stecco ricoperto di cioccolato (brevetto N. 58033), prodotto in 5 gusti.

L'esterno della gelateria Pepino a Torino (credits: Associazione Caffè Storici)
Fiore all'occhiello del marchio Pepino è la storica "Gelateria Pepino" di Piazza Carignano nel cuore di Torino, la piazza che ha visto la nascita dell'Italia.
Piazza Carignano 8 10123 Torino
Dove dormire a Torino: Turin Bed&Books
Per chi cerca un'esperienza originale ed esclusiva, consiglio un luogo magico dove dormire tra scaffali di storie, immersi nel profumo dei libri antichi.Turin Bed&Books è un nome che gioca con le parole, non solo perché si trova sopra ad una delle Librerie Antiquarie più rinomate di Torino, ma anche perché i libri sono i protagonisti assoluti dei suoi spazi interni, raffinati, eleganti ed esclusivi. I libri caratterizzano il soggiorno e le due camere da letto a segnare una continuità con l'anima del luogo che in passato ospitava il secondo piano della Libreria Antiquaria "Il Cartiglio" di Roberto Cena. S

Una delle camere di Turin Bed&Books a Torino
ituato nel cuore di Torino e sotto i portici della via più iconica della città, via Po, l'alloggio composto da due camere da letto, doppi servizi, un ampio soggiorno (con divano letto matrimoniale e angolo cottura) e dispone anche di un terrazzino che garantisce momenti intimi e di indimenticabile relax. Turin Bed&Books è il punto di partenza ideale per scoprire a piedi il centro: passeggiando lungo via Po si respira un'atmosfera vivace e con pochi passi si raggiunge la splendida piazza Vittorio (dove si trovano anche comodi parcheggi sotterranei) e di qui il fiume Po con i suoi parchi circondati di verde e l'ampia vista sulla collina. Ideale per un soggiorno e in grado di ospitare fino a sei persone, Turin Bed&Books è la scelta ideale per famiglie o coppie di amici che non vogliono rinunciare alla loro privacy condividendo al contempo tutti momenti della vacanza.
Cosa acquistare a Torino: il cioccolato di Guido Castagna
Ogni prodotto porta con sé tutta la sapiente maestria artigiana del cioccolato del maestro Guido Castagna. Tavolette, Praline, Tartufi, Bassinati, Creme, Gianduiotti e preparati per Budino. Che si tratti di cioccolato fondente, al latte, gianduia, con Nocciole Piemonte Igp o bianco, ogni creazione è pensata e realizzata seguendo il Metodo naturale Guido Castagna. Dal 2001, anno di apertura del primo laboratorio, Guido Castagna produce il suo cioccolato acquistando i migliori cacao del mondo, delle famiglie Criollo, Trinitario e Arriba Nacional Forastero, che sceglie visitando personalmente le cooperative produttrici.

Il maestro Guido Castagna
Una volta giunte in laboratorio, le fave di cacao riposano per tre mesi, dopodiché vengono selezionate e le più pure vengono lavorate a bassa temperatura in modo che preservino la loro carica aromatica. Il cioccolato temperato e modellato in blocchi matura quindi sei mesi a temperatura controllata. Con questo metodo naturale e rispettoso del ritmo degli aromi vengono prodotti un gianduiotto da favola, nato dall'unione del cacao con la nocciola Piemonte Igp, ma anche le tavolette, le creme spalmabili, i cremini e i Tartufi al gianduia, proposti nelle versioni al croccante, all'amaretto e al maraschino. In conclusione, Torino è una città che va assolutamente scoperta, lasciandosi conquistare dal suo fascino regale che si sposa armoniosamente con la capacità di stare al passo con i tempi.