In Friuli Venezia Giulia, a Sutrio fra i monti della Carnia, la materia più umile e più nobile - il legno - diventa racconto, rito e memoria. Domenica 7 settembre l’incantevole borgo ai piedi dello Zoncolan si trasforma in un palcoscenico diffuso, dove ogni vicolo, ogni cortile e ogni porticato vibra di colpi d’ascia, profumo di resina e gesti antichi. Magia del Legno è molto più di una festa: è un ritorno alle radici, un dialogo tra mani sapienti e sguardi curiosi, tra il passato che riaffiora e il presente che si rinnova.

A Sutrio torna Magia del Legno (foto Denis Blarasin)
Sutrio, le sculture nel legno che affascinano il pubblico
Qui gli artigiani scolpiscono davanti al pubblico figure che sembrano respirare, intagliano suppellettili e giocattoli, trasformano tavole in mobili, svelando la bellezza di un mestiere che non appartiene soltanto all’economia, ma all’anima stessa del luogo. Non a caso, uno dei simboli più forti della comunità resta lo straordinario Presepio di Teno, opera monumentale di Gaudenzio Straulino che, invece di narrare Betlemme, ambienta la Natività proprio a Sutrio, restituendo in miniatura le case, le chiese, i mulini e i lavori quotidiani della Carnia di un tempo. Realizzato in 30 anni di lavoro dal maestro artigiano Gaudenzio Straulino (1905-1988), lo si può ammirare tutto l'anno in un'antica casa del paese.
Legno, un'arte che non si limita a raccontare
L’arte qui non si limita a raccontare: si insinua nelle strade, anima le piazze con una Mostra-mercato che profuma di antico, accompagna i passanti con il suono di strumenti tradizionali e con i piatti robusti della cucina locale. Angoli del borgo diventano improvvisamente quadri viventi: donne in costume carnico che filano e ricamano, bambini che si divertono con giochi di legno, anziani che insegnano la sapienza delle mani.

I Marangons di Sudri, gli artigiani del legno del paese, mettono in mostra la loro perizia (foto Denis Blarasin) (foto Denis Blarasin)
Nell’Ort del sior Matie, nel cuore del paese, i Marangons di Sudri, ovvero gli artigiani del legno del paese, mettono in mostra la loro perizia tramandata da generazione in generazione. A corollario, musica tradizionale dal vivo e menu tipici negli stand e nelle trattorie: i re della tavola sono i Cjarsòns, sorta di ravioli con i più vari ripieni che vanno dal dolce al salato, conditi con burro fuso e ricotta affumicata, ormai divenuti il piatto tipico della Carnia.
Sutrio, un museo en plein-air
Fra le attrazioni più suggestive spicca il Presepe del Vaticano, che durante le festività natalizie del 2022 troneggiava in Piazza San Pietro, realizzato da artigiani e scultori di Sutrio e del Friuli Venezia Giulia. Ora lo si può ammirare nel cuore del paese, di fronte all’ufficio della Pro Loco. Disposto su una superficie di 116 mq, ospita 18 statue intagliate da 11 artisti, illuminate la sera da 50 punti luce ed è stato concepito con grande attenzione ai valori della sostenibilità: nessun albero è stato abbattuto per fornire la materia prima e la culla del Bambino nasce dalle radici spezzate dalla tempesta Vaia. È un’opera che sa coniugare devozione e contemporaneità, fede e rispetto per la natura.

Magia del Legno: una Mostra-mercato che profuma di antico (foto Denis Blarasin)
Camminando per le vie di Sutrio si incontra un vero e proprio museo en plein air: figure monumentali nate negli anni proprio durante Magia del Legno, che ingigantiscono le statuine del Presepio di Teno e punteggiano il borgo con panchine scolpite e statue di vita quotidiana. Quest’anno il percorso si arricchisce delle opere di tre scultori argentini, chiamati a interpretare la sarta, la donna con i secchi d’acqua e quella che porta in spalla il corredo: immagini semplici, eppure universali. C’è anche spazio per la riflessione: la mostra Lêntamente, ospitata nello Stali di Pestel, indaga come la figura del falegname sia cambiata nei decenni in Friuli Venezia Giulia. Non solo tradizione, ma anche domande sul futuro: l’ingresso delle donne in un ambito maschile, l’impatto dei luoghi, la trasformazione delle comunità. È un mosaico di voci che non pretende risposte definitive, ma apre dialoghi.
Sutrio, arriva anche il Laboratorio del legno
La festa si intreccia con un progetto più ampio, Sutrio Paese Presepe, che arricchisce di anno in anno il borgo di nuove opere, grazie anche al bando PNRR Il Bosco nel Borgo - Il Borgo nel Bosco. Così il legno diventa simbolo di rigenerazione culturale e sociale, ponte tra passato e futuro.

Magia del Legno, anche tanta musica per le strade di Sutrio
Il futuro guarda anche ai più giovani: l’edizione 2025 si aprirà con l’inaugurazione del nuovo Laboratorio del legno, dedicato ai maestri Dorino Moro e Giacomo Chiapolino, pensato come luogo vivo per bambini e ragazzi. Uno spazio dove il legno diventa compagno di gioco e di creatività, materia da scoprire con l’aiuto degli artigiani di oggi. E quando cala la sera, le luci del borgo si mischiano al canto: cori locali e ospiti faranno risuonare la Sala Polifunzionale con il concerto Da Magia, sigillando l’incanto di una giornata in cui la comunità intera si riconosce attorno al legno.
Sutrio, dove mangiare
Trattoria contemporanea, che mantiene l’atmosfera informale delle vecchie osterie di montagna, ma stupisce per la semplice raffinatezza degli arredi e per la rigorosa proposta gastronomica che, stagione dopo stagione, imbandisce una cucina senza fronzoli che affonda saldamente le radici nella tradizione gastronomica carnica, esaltando prodotti e piatti dimenticati. Ne è l’anima il vulcanico chef-patron Giacomo Della Pietra, che ha appreso i segreti delle ricette dalla madre Elena Di Ronco (ancora presentissima in cucina e in sala) e da nonna Maria, di cui ripropone i Cjarsòns, sorta di ravioli dal ripieno di ricotta ed erbe profumate.

Da Alvise: Cjarsòns
In tavola: Tagliere di formaggi della Carnia con mostarde o di affettati nostrani, Pappardelle con ragù di cervo, Tagliolini fatti a mano con pesto d'aglio ursino, Frico con salsiccia e polenta, Cervo con salsa ai mirtilli, crostate e strudel. Curata la cantina con un centinaio d'etichette regionali, in degustazione al bancone d’ingresso. Da Alvise si può anche dormire nelle belle stanze sopra l’osteria o nella vicina “Cjase da Alvise, piccolo e delizioso albergo in stile alpino contemporaneo con Spa.
Via I Maggio, 5 33020 Sutrio (Ud)
Sutrio, dove dormire
Chi vuole vivere a pieno lo spirito della festa e condividerne la gioia con la gente di Sutrio trova nell’Albergo Diffuso Borgo Soandri la formula perfetta: antiche case ristrutturate trasformate in 35 accoglienti appartamenti capaci di ospitare circa 150 persone, uniti in un’unica struttura con i servizi di un hotel, reception e servizi comuni: una soluzione dal fascino autentico, che sa di storia, a cui si unisce la comodità dei servizi di un hotel.

L'Albergo Diffuso Borgo Soandri
Dormire a Sutrio non significa soltanto pernottare, ma abitare per qualche giorno lo spirito di un borgo che ha scelto di raccontarsi attraverso ciò che ha di più prezioso: il legno, che qui non è materia, ma respiro, storia, identità.
Via R. Linussio, 1 33020 Sutrio (Ud)