Il castello di Brucoli, anticamente castello della Bruca, è situato nell'omonima frazione di Augusta (Sr), a trenta km da Catania. Il castello fu voluto dalla regina Giovanna Enríquez, che aveva ricevuto in dono la zona dal marito, il re Giovanni II di Aragona, per premunirsi contro l'espansione turca lungo le coste del Mediterraneo. In questa località quasi “incantata”, nelle immediate vicinanze del castello aragonese, adagiato su un fiordo naturale lungo oltre 1 km , nel 1969 Valtur (dopo Ostuni e Isola Capo Rizzuto) scelse uno dei suoi villaggi turistici, da cui si gode ancora oggi un mare con le acque cristalline del Mediterraneo e con il vulcano Etna che domina lo sfondo, circondati da una lussureggiante oasi verde. Valtur è l’acronimo di Valorizzazione Turistica.

Il Castello di Brucoli
Il Valtur di Brucoli, dal 2018 è stato chiamato Brucoli Village e ja gestione è stata affidata alla catena alberghiera Aeroviaggi, per una, offerta di 448 camer4e e circa 900 posti letto. Esattamente a circa 50 metri dal castello aragonese, fa almeno trenta anni si trova il ristorante Al Castello: una elegante sala con una più spontanea terrazza sul mare, che invita da sempre ai più romantici rendez-vous anche gastromici
Ristorante Al Castello, come si mangia
La cucina è retta da almeno sette anni dallo chef Luca Giaccotto, che negli ultimi anni ha fatto registrare un notevole miglioramento qualitativo, sia dal punto di vista organizzativo, che gastronomico, per una offerta di piatti di pesce tradizionali, ma con lievi tocchi creativi, che restituisce piatti stagionali dai sapori intensi e genuini della Sicilia. Dalla cantina, dove figurano il 90% di etichette siciliane, si può scegliere, per un “tutto pasto” la Gran Cuvèe di Cantine Milazzo Terre della Baronia, uno dei primi ed espressivi “metodo classico”, prodotto da uve chardonnay e alcuni biotipi di Inzolia, rimasto ai vertici della cantina.

Al Castello: Mosaico di crudo di mare
Fra gli antipasti è possibile scegliere il “mosaico di crudo di mare”, una composizione di crudità con il pescato del giorno (fatta eccezion e per l’ostrica - ma c’è da dire che in Sicilia potrebbe essere possibile trovarle negli stessi fondali), di grande attrazione gustativa, data dallo iodio che viene trasmesso all’olfatto dal pesce appena pescato, conservato, pulito e servito in maniera impeccabile.

Al Castello: Tartare di pesce bianco di giornata
Oppure una tartare di pesce bianco (di giornata) con perlage al tartufo nero dei boschi di Palazzolo Acreide: la delicata piacevolezza del meno intenso tartufo siciliano accompagna l’umami del pesce poco condito per non alterare troppo il palato e l’acidità della salsa al mango delicatamente ne esalta il boccone

Al Castello: Gamberi rossi di Mazara
Inoltre non è stato pressoché possibile resiste ai Gamberi rossi di Mazara con mousse di cinisara degli altopiani iblei con un croccante di pistacchio di Bronte e olive nere di Buccheri: una delicata soluzione vaccina da utilizzare con piccoli assaggi di ogni gambero per rinnovare la gradevole sensazione iodata dolce della carne

Al Castello: Linguine ai ricci di amre
Quindi le linguine ai ricci di mare: una esplosione del mare di Sicilia in bocca.

Al Castello: Aiola ai ferri
Poi è stata la volta di una mormora (qui chiamata aiola) ai ferri: servita senza grandi produzioni di acrilammide (parti bruciacchiate), così come anche gli ortaggi di stagione.

Al Castello: frittura
Per finire ecco una delle più classiche e perfette fritture (alici, gamberetti e cappuccetti) della quale, vista anche la favorevole limitata dimensione del pesce, è possibile mangiare tutto, senza lasciare nemmeno le code e le teste (favorendo cosi l’introduzione nel proprio corpo di sostanze praticamente ritrovabili nelle ossa dei pesci.

Al Castello: Torta di cannolo
Quindi i dolci: la torta di cannolo e il gelo di cannella.
Via Libertà, 1 96011 Brucoli (Sr)