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Viaggio nei Caffè di Trieste, culla di cultura ed eccellenze

La città giuliana è famosa in tutto il mondo per il suo legame con il caffè e per i suoi storici locali, impregnati di echi mitteleuropei, luoghi d'incontro perfetti per i triestini, ma anche per i turisti

di Marina Tagliaferri
 
05 marzo 2023 | 08:30

Viaggio nei Caffè di Trieste, culla di cultura ed eccellenze

La città giuliana è famosa in tutto il mondo per il suo legame con il caffè e per i suoi storici locali, impregnati di echi mitteleuropei, luoghi d'incontro perfetti per i triestini, ma anche per i turisti

di Marina Tagliaferri
05 marzo 2023 | 08:30
 

Trieste è la città del caffè e dei Caffè. Molto più che semplici locali, i Caffè sono per Trieste una vera e propria sentitissima tradizione, luoghi per eccellenza deputati al ritrovarsi per discutere e confrontarsi, incontrare gli amici, leggere i giornali, studiare. Alla fine dell’800 e durante i primi decenni del’900 (quando se ne contavano un centinaio, più che in ogni altra città della penisola) vi si davano appuntamento scrittori, artisti, irredentisti e ancor oggi molti di essi - restaurati e riportati al loro antico splendore, impregnati di echi mitteleuropei - sono fra i punti d’incontro più amati dai triestini.

Caffè storici, frequentati da scrittori del calibro di James Joyce, Italo Svevo e Umberto Saba, ma anche Caffè contemporanei, di design: così questa tradizione squisitamente triestina si fa vita, e si perpetua senza soluzione di continuità, da ieri a oggi.

Trieste  Viaggio nei Caffè di Trieste culla di cultura ed eccellenze

Trieste

Il Caffè Tommaseo, a Trieste dal 1830 

Il Caffè Tommaseo (piazza Tommaseo 4) dove si ritrovavano nell’Ottocento gli irredentisti, è il caffè letterario per eccellenza e - ancor oggi - probabilmente il più noto fra tutti. Affacciato su Riva III Novembre, è stato aperto nel 1830 dal padovano Tommaso Marcato, ed è il più antico della città: inizialmente si chiamava “Da Tommaso” e solo nel 1848 fu dedicato al patriota e scrittore dalmata. Qui - dove andavano Svevo, Joyce e Saba e, in tempi più recenti, Giorgio Voghera, Fulvio Tomizza, Claudio Magris che ha creato proprio ai tavoli di questo caffè il suo capolavoro Danubio - si ritrovano oggi intellettuali, ma anche giovani, uomini d’affari, studenti, viaggiatori. Affacciato su una piccola piazzetta, di fronte al mare e adiacente a Piazza Unità, è punto di riferimento per la cultura cittadina, dato che le sue sale - decorate con delicati stucchi e specchi - ospitano incontri ed eventi. Dal 1954 è entrato a far parte dell’associazione dei Locali storici d'Italia.

Il Caffè Tommaseo  Viaggio nei Caffè di Trieste culla di cultura ed eccellenze

Il Caffè Tommaseo

Caffè Tommaseo | Piazza Nicolò Tommaseo 4 - 34122 Trieste | Tel 040362666

Il Caffè degli Specchi in piazza Unità d'Italia 

Poco distante, in piazza Unità d’Italia, si trova un altro famosissimo locale, il Caffè degli Specchi, pure Locale storico d'Italia (piazza Unità d’Italia 7). Ospitato in Palazzo Stratti, un elegante edificio neoclassico di fianco al Palazzo del Governo, è stato aperto nel 1939, ed è ben presto diventato il più chic della città. È l'unico rimasto tra i quattro caffè che un tempo si aprivano sulla principale piazza triestina, allora chiamata Piazza Grande. Ha fatto da cornice a tutti gli eventi e i fatti storici rilevanti per Trieste ed ancor oggi è il salotto cittadino, uno dei Caffè più frequentati dai triestini e uno dei preferiti dai turisti, che con la bella stagione si possono sedere all’aperto ai tavolini con grandi ombrelloni disposti sulla piazza, di fronte al mare. Il suo nome è dovuto al fatto che si incidevano gli avvenimenti storici più importanti su specchi o lastre di vetro appesi alle sue pareti: purtroppo oggi se ne conservano solo  tre esemplari.

Il Caffè degli Specchi  Viaggio nei Caffè di Trieste culla di cultura ed eccellenze

Il Caffè degli Specchi

Caffè degli Specchi | Piazza Unità d'Italia 7 - 34121 Trieste | Tel 040661973

Caffè San Marco, come tornare indietro nel tempo 

Ma è probabilmente il San Marco (via Battisti 18) il Caffè triestino che più di tutti ha saputo preservare nel corso degli anni il suo inconfondibile stile. Qui - senza che la frase sembri retorica - si respira veramente aria d’altri tempi, nonostante le molte vicissitudini attraversate nel corso degli anni. Seduti ai suoi tavolini col ripiano di marmo e le gambe di ferro battuto si danno appuntamento artisti, intellettuali e tanti studenti che, oggi come un tempo, vi passano ore di studio. Il San Marco (prediletto dallo scrittore e germanista Claudio Magris) è un locale assolutamente da visitare per chi vuole entrare nell’anima di Trieste: aperto nel 1914, punto d’incontro per i patrioti antiaustriaci, allo scoppio della guerra fu devastato. Riaperto nel 1918, da allora nulla è cambiato nel suo arredamento, giocato con contrasti fra il nero della boiserie e il caldo color ottone delle rifiniture e degli stucchi, un vero e proprio trionfo dell’Art Deco, con raffinate pitture di Vito Timmel alle pareti.

Caffè San Marco  Viaggio nei Caffè di Trieste culla di cultura ed eccellenze

Caffè San Marco

Caffè San Marco | Via Cesare Battisti 18 - 34125 Trieste | Tel 040661973

Stella Polare, Torinese e Tergesteo 

Altri Caffè storici che nulla hanno perso del loro fascino sono il Caffè Stella Polare, vicino alla chiesa serbo-ortodossa di San Spiridione, aperto fin dal 1867 e frequentato dalla comunità tedesca e più tardi da personaggi quali Umberto Saba, la figlia Linuccia, Guido Voghera e James Joyce, insegnante alla vicina Berlitz School (via Dante 14); il Bar Torinese, che conserva gli arredi Anni Venti, disegnati dall’ebanista Debelli, specializzato nella realizzazione degli interni di navi da crociera: entrato nella lista dei Locali storici d’Italia nel 1999, conserva una targa d'oro che certifica la storicità sia della struttura che del mobilio interno ( corso Italia 2); il Caffè Tergesteo, che fu aperto nel 1863 di fronte allo storico Teatro Verdi nella grande galleria dell’omonimo palazzo di piazza della Borsa, cuore della vita economica ottocentesca, dove per alcuni anni lavorò Italo Svevo: Umberto Saba gli dedicò addirittura una lirica del suo Canzoniere. 

 

 

Caffè Pasticceria Pirona, un angolo di Vecchia Trieste

Le pasticcerie sono, con i Caffè, un must di Trieste. Aperto all’inizio del 1900 da Alberto Pirona, il Caffè Pasticceria Pirona è un angolo della Vecchia Trieste da non perdere. Associata ai Locali storici d’Italia, era la pasticceria più amata da James Joyce, che proprio qui cominciò a elaborare il suo Ulisse. Il locale non è tanto grande, con i vecchi banconi in legno e le vetrine di cristallo. Qui si possono trovare tutti i più tradizionali dolci triestini, dagli presnitz (saporiti tortiglioni di pasta sfoglia ripiena di uvetta, noci, canditi e profumati di vaniglia) alla putizza, dalla pinza alle fave. Ottimi anche la piccola pasticceria, che - come le torte e gli altri dolci - viene preparata secondo le antiche ricette, e le torte di origini austroungariche, dalla Sacher alla Rigojancsi. Da gustare d’inverno la cioccolata della casa.

Caffè Pasticceria Pirona  Viaggio nei Caffè di Trieste culla di cultura ed eccellenze

Caffè Pasticceria Pirona

Caffè Pasticceria Pirona | Largo della Barriera Vecchia 12 - 34129 Trieste | Tel 0402335476

La Bomboniera, i dolci della tradizione austro-ungarica 

Elegante ed austera, La Bomboniera è stata aperta nel 1875 dalla famiglia ebrea degli Eppineger, che la gestì fino al 1939, quando passò ai Poth, una famiglia di origine ungherese che ne ha perpetrato la rinomata tradizione. Pavimento in lucido marmo, scuri banconi in legno, scaffalature alla pareti, vi si trovano i dolci della tradizione pasticcera origine austro-ungarica, che Trieste deve al suo passato di porto dell’Impero.

La Bomboniera Viaggio nei Caffè di Trieste culla di cultura ed eccellenze

La Bomboniera

La Bomboniera | Via Trenta Ottobre, 3, 34122 Trieste | Tel 040632752

I nuovi arrivati proseguono la tradizione 

In città, vari Caffè di apertura più o meno recente hanno raccolto il testimone della grande trazione ottocentesca triestina ed oggi sono fra i luoghi di ritrovo più frequentati. L’Illy Ponterosso, affacciato con il suo déhor sul centralissimo canale di Ponterosso, è ospitato al piano terra dello storico palazzo Berlam, di cui sono stati valorizzati gli elementi decò (come i vetri decorati, il mosaico a specchio, il bancone e le boiserie in legno con maioliche decorate a mano nella seconda metà degli Anni Venti) sapientemente mixati con gli elementi iconici dell’azienda triestina (via Gioacchino Rossini 2). Pareti optical che si sposano con una pavimento ottocentesco a mosaico caratterizzano invece l’originale Caffè Urbanis vecchio di circa due secoli,  riaperto da qualche anno dopo una radicale trasformazione, frequentato dagli amanti dell'urban chic e perfetto per un aperitivo (piazza Borsa 15). Per una golosa pausa fra caffè e dolci specialità artigianali, c’è anche l’accogliente e piacevole Pasticceria Viezzoli, che si trova nella zona pedonale, ad un passo dal Canale di Ponterosso.

Bisognerà attendere poi febbraio per avere una grande, clamorosa novità: lo sbarco a Trieste del mitico Café Sacher, fra i must più iconici di Vienna, che aprirà a Trieste il suo primo locale in Italia al di fuori della capitale austriaca. L’apertura era prevista per dicembre, ma è slittata di qualche tempo. Il Café Sacher avrà sede nei locali che un tempo ospitavano un’altra storica triestina, il negozio di calzature Rosini, in Via Dante 1, di cui resteranno ad abbellire gli interni alcuni preziosi arredi Liberty, altrove ormai introvabili.

Sul rapporto tra Trieste e il caffè leggi anche:

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