Uno dei punti di riferimento della cucina trentina, della sua tradizione e della storia del suo territorio: il ristorante di Maso Cantanghel, da Lucia. È proprio Lucia Gius la portatrice fiera di questi valori, fatti rivivere ogni giorno nei suoi piatti. Ogni giorno, almeno fino a questa settimana.

Il Maso Cantanghel, dopo 35 anni di attività, dopo 35 anni dal giorno in cui Lucia ne aveva creato la struttura al Forte di Civezzano (Tn) assieme al marito, chiude. Lucia Gius decide di fermare la barca, togliendo al territorio trentino tutto un degno rappresentante della sua cultura gastronomica. A casa anche il giovane Manuel Tamanini, che da 18 anni collaborava con Lucia, è stato il suo braccio destro, e come lei oggi se ne va, lasciando un pezzo di cuore e un’esperienza ventennale tra quelle mura.
Manuel nelle prossime settimane porterà la sua conoscenza e il suo talento, pare in un enoteca perginese, ma la tristezza gli era scolpita in viso l’altra sera, quando un onorevole addio è stato dato alla casa del Trentino in tavola da tutti, tutti coloro che hanno voluto passare per riassaggiarne ancora una volta la bontà e l’ospitalità, da Lucia, in primo piano, Manuel dietro i fornelli e anche Masa, cioè Masayuki, il giapponese che dal 2003 viene in Trentino, che parla bene l’italiano e che aiuta Lucia nella gestione.

Una grande riunione “familiare”, amici del locale, amici della buona cucina, ma tutto rimane intimo. La questione di fondo è la mancanza di un riconoscimento ufficiale del ruolo così importante svolto dal Maso Cantanghel in questi anni, un ruolo quale quello di ambasciatore della cucina trentina, vero e proprio baluardo di una tradizione spesso non celebrata, confusa con quella dei vicini sudtirolesi, che con qualche pizzico di acume in più, hanno fatto della loro gastronomia un vero e proprio punto di forza.
Così nessun’istituzione era presente durante la serata dei definitivi saluti, nessuno ha dato quel giorno o negli anni passati a Lucia la più che meritata possibilità di rappresentare nel mondo i valori culinari trentini. I canederli, gli gnocchi verdi, le trippe e la cacciagione salutano un’ultima volta e lasciano il posto a fiori, regali e segni di affetto per Lucia dai suoi clienti più cari. Il Trentino si è lasciato scappare l’opportunità di premiare chi davvero ne ha rappresentato il cuore, culinario e non solo, se non altro apprezzato e celebrato in maniera inestimabile dalla presenza e dal sostegno della gente che tra quelle mura ha davvero scoperto cosa significa Trentino.