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Vini benedetti

All'Abbazia di Fossanova, la storia dei monaci vigneron

Dal 2 al 4 settembre un evento che mette in luce la storia dei conventi che si sono dedicati alla coltivazione delle viti e alla produzione di ottimi vini

di Mariella Morosi
 
28 agosto 2022 | 14:30

All'Abbazia di Fossanova, la storia dei monaci vigneron

Dal 2 al 4 settembre un evento che mette in luce la storia dei conventi che si sono dedicati alla coltivazione delle viti e alla produzione di ottimi vini

di Mariella Morosi
28 agosto 2022 | 14:30
 

Fu Noè, secondo il mito, a piantare la vite per goderne il succo del suo frutto, ma la storia del vino è sempre stata parallela a quella dell'uomo. Nelle religioni monoteiste, dall'Ebraismo al Cristianesimo e anche nella cultura araba - prima dell’avvento di Maometto - il vino ha sempre assunto un significato spirituale, simbolico, protagonista di liturgie. Citato da numerosi fonti cristiane, ben 224 volte solo nella Bibbia, da dono divino nel tempo è entrato anche nella cultura come simbolo di gioia e prosperità. Ma furono i monaci nelle terre delle abbazie e dei monasteri, durante il Medioevo, a mantenere viva la vitivinicoltura, anche se finalizzata soprattutto alla produzione di vino da Messa. 

Abbazia di Fossanova All'Abbazia di Fossanova, la storia dei monaci vigneron

Abbazia di Fossanova

L'evento di settembre

"Vini d’Abbazia", la manifestazione che si svolgerà dal 2 al 4 settembre 2022 nello scenario del Borgo di Fossanova a Priverno (Latina) vuole raccontare la lunga storia di questa vitivinicoltura attenta, sempre nello spirito di "ora et labora", che ha salvaguardato nei secoli le varietà territoriali ma anche di seguire le migrazioni dei vitigni in un percorso articolato lungo la nostra penisola. La manifestazione, alla sua prima edizione, è stata organizzata dalla Pro Loco di Sabaudia e associazione Passione di Vino, in collaborazione con Slowine, Strada del Vino di Latina, Pro Loco di Priverno, con il contributo della Regione Lazio, dell’Arsial, del Comune di Priverno e della direzione Regionale dei Musei del Lazio.

Abbazia di Novacella All'Abbazia di Fossanova, la storia dei monaci vigneron

Abbazia di Novacella

Proprio al tema “Il vino tra storia e territorio” è dedicato l’incontro che aprirà la manifestazione venerdì 2 settembre alle ore 18, con la partecipazione di Enrica Onorati, assessore all’Agricoltura della Regione Lazio, di Marcello Masi, autore e conduttore del programma di Rai1 Linea Verde, di Rocco Tolfa, giornalista Tg2 e di Marco Carpineti, presidente Strada del Vino di Latina. Condurrà l’incontro l’autrice televisiva Isabella Perugini, introdotto dagli auguri di Annamaria Bilancia, sindaco di Priverno. A seguire, si svolgerà il taglio del nastro della Mostra sui Vini d’Abbazia allestita all’Auditorium Infermeria dei Conversi: di ogni cantina presente alla manifestazione verrà raccontata la storia e il legame con le dimore dei monaci-vignerons.

 

I protagonisti dell'evento

Protagoniste dell’evento saranno le abbazie, i monasteri e i conventi dislocati su tutto il territorio italiano: a partire dall’Alto Adige, con la presenza dell’Abbazia agostiniana di Novacella e dei suoi celebri vini della Valle Isarco, tra cui il Sylvaner e il Gewurztraminer. Già nel 1177 da papa Alessandro III fu riconosciuto al monastero il possesso dei vigneti frutto di donazioni e scambi. Presente anche la produzione di quella benedettina Muri-Gries di Bolzano e della Cantina cooperativa Valle Isarco che cura i vigneti del Monastero di Sabiona del borgo di Chiusa.

A seguire, da Nord a Sud, sono presenti l’Abbazia di Praglia, monastero Benedettino della provincia di Padova, l’Abbazia di Busco del Veneto e, per il Friuli Venezia Giulia, l'Abbazia di Rosazzo i cui vigneti millenari sono affidati alla Cantina Livio Felluga.

La Toscana è rappresentata dalla Badia di Passignano (Abbazia di Vallombrosa), le cui storiche cantine sono in uso da parte della Famiglia Antinori e dal Monastero dei Frati Bianchi di Fivizzano (Massa Carrara); mentre l’Umbria e il suo legame tra vino e religione verrà raccontato dall’Azienda Agricola Arnaldo Caprai e dal Monastero di Bose, con le uve coltivate nelle terre del Monastero di San Masseo di Assisi. Per il Lazio saranno presenti i vini del Monastero delle suore Trappiste di Vitorchiano, dell’Abbazia di Valvisciolo di Sermoneta e quelli pontini delle cantine che aderiscono alla Strada del Vino di Latina: Sant’Andrea, Marco Carpineti, Casale del Giglio, Cincinnato, Pietra Pinta, La Valle dell’Usignolo, Villa Gianna, Donato Giangirolami.

La Campania sarà rappresentata dall'Abbazia di Crapolla di Vico Equense mentre la Cantina Feudi di San Gregorio ha voluto dedicare uno dei loro vini più importanti all’Abbazia del Goleto che, fondata nel 1133 a Sant’Angelo dei Lombardi, ha salvato nel Medioevo i vitigni autoctoni campani Greco di Tufo, Fiano e Aglianico. 

Le Trappiste di Vitorchiano All'Abbazia di Fossanova, la storia dei monaci vigneron

Le Trappiste di Vitorchiano

Ma anche la Borgogna porterà la sua testimonianza storica con la partecipazione del gruppo Les Grands Chais de France, con il marchio Francois Martenot, che racconterà lo straordinario patrimonio vitivinicolo della regione francese con le etichette dell’Hospice de Beaune. 

E sarà proprio Cedric Dechelette, della Maison François Martenot, che nel Refettorio dell’Abbazia di Fossanova a guidare venerdì 2 settembre una masterclass con degustazione dei vini dell'Hospices. In programma altre due master class tenute da produttori: sabato 3 Marco Caprai racconterà il Sagrantino dalle sue origini, legate a San Francesco, quando era un vino da Messa dolce, e domenica Nazzareno Milita della Strada del Vino di Latina, parlerà dei vini pontini.

 

Gli obiettivi dell'evento

«Siamo molto orgogliosi di portare alla conoscenza di tutti un racconto storico così importante - hanno detto Gennaro di Leva, presidente Pro Loco di Sabaudia e Massimo Bevilacqua, presidente dell'associazione “Passione di Vino” -. L’evento è unico nel suo genere e siamo sicuri che metterà alla luce un vero e proprio patrimonio culturale da riaffermare e difendere. Poterlo fare in uno scenario storico, artistico e religioso come l’Abbazia di Fossanova, fondata proprio dai frati cistercensi provenienti dalla Borgogna e dove, tra l’altro, morì San Tommaso d’Aquino fa assumere all’evento un fascino unico». Previste visite guidate al Borgo di Fossanova, dal titolo “Quando i monaci creano il gusto”, curate da Slow Food Travel Monti Lepini.

Badia Passignano All'Abbazia di Fossanova, la storia dei monaci vigneron

Badia Passignano

L’Abbazia di Fossanova, raggiungibile con circa un’ora e mezza d’auto da Roma o con la linea ferroviaria per Priverno/Fossanova, è il più antico esempio d’arte gotico-cistercense in Italia. I monaci che la fondarono nel 1208 provenivano dal monastero francese di Citeaux, famoso per i blasonati vini della Borgogna. 

Da questo legame è nato il progetto di ospitare a Fossanova una manifestazione che racconti il contributo dei religiosi alla storia del vino.

 

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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