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Coronavirus come Garibaldi L'affetto “terrone” ai malati del Nord

L'Italia settentrionale colpita dal virus mentre il Sud rimane praticamente immune. Dopo anni di sbeffeggiamenti nei confronti dei meridionali, ora è tempo di rivincite. La verità è che siamo prima di tutto italiani.

 
02 marzo 2020 | 18:54

Coronavirus come Garibaldi L'affetto “terrone” ai malati del Nord

L'Italia settentrionale colpita dal virus mentre il Sud rimane praticamente immune. Dopo anni di sbeffeggiamenti nei confronti dei meridionali, ora è tempo di rivincite. La verità è che siamo prima di tutto italiani.

02 marzo 2020 | 18:54
 

Tra le mille sfaccettature dell’effetto coronavirus c’è anche quella di un’Italia ribaltata. Tacco in alto e testa in coda, almeno stando al numero dei contagiati e alla diffusione del virus stesso. “La rivincita dei terroni” insomma dopo secoli di sbeffeggiamenti che sono piovuti dai “polentoni” che abitano il Belpaese dal Po in su.

I sanitari leccesi visitano i tifosi bergamaschi - Coroanvirus come Garibaldi L'affetto terrone ai malati del Nord

I sanitari leccesi visitano i tifosi bergamaschi

Qualcuno ha ironizzato, qualcuno ha voluto rifletterci, la verità - che non sarebbe nemmeno da dimostrare, ma che è sempre meglio farlo una volta di più che una di meno - è che di fronte ad un’emergenza siamo tutti uguali. Madre Natura può colpire tutti, “terroni” o “polentoni” che siano che diventano improvvisamente tutti italiani, tutti europei, tutti internazionali. Emblematica in questo senso la scena vissuta ieri allo stadio Via del Mare di Lecce per la partita del campionato di serie A di calcio Lecce-Atalanta con i tifosi bergamaschi arrivati dal ricco, sano e pulito nord che sono stati visitati all’ingresso dagli sporchi, nullafacenti e approssimativi meridionali.

Un utente su Facebook ha scritto bene: “Dico la verità: non sono mai andato pazzo per i lombardi. In fondo, molto in fondo, un po’ terrone lo sono sempre stato, anche per rispetto alla mia nascita e alla mia genealogia, sotto il Po, non troppo, ma sotto. La Lombardia offre tutto, va bene, le manca solo il mare anche se la Riviera ligure è casa di molti lombardi. Però che palle questi lombardi, tutti casa e lavoro, freddi, mai un sorriso. I brianzoli poi, mamma mia che pesanti: lavorare, lavorare, lavorare e basta, sempre a parlare di lavoro e tasse.... e fatevela una risata! Sembra che il lavoro lo abbiate inventato voi, polentoni! Ho sempre preferito altre Regioni, tutte più a Sud, ho sempre preferito altri stili di vita. Però.... il Coronavirus mi ha lasciato una profonda traccia, perché una riflessione va fatta.

  • Non ho sentito un solo (UN SOLO) lombardo lamentarsi.
  • Non ho sentito alcuno chiedere se per caso i lombardi avessero bisogno di aiuto.
  • Anzi, ho visto subito qualcuno prendere le distanze, ghettizzare.
  • Ho visto persone che, con mascherine e senza, sono andate ugualmente al lavoro, anche nelle Scuole chiuse, le ho viste di persona, negli Ospedali, ovunque, senza accampare scuse.
  • Ho visto persone prepararsi al peggioramento dell’emergenza (ipotizzabile viste le sfilate televisive dei politici) con dignità, in coda, con pazienza, senza pretendere, organizzandosi (altro che persone imbecilli prese dal panico).
  • Ho visto dignità, fermezza, compattezza, fiducia, .... ho visto i lombardi e mai, come in questi giorni, ho voluto bene ai lombardi, alla Regione che ha accolto la mia famiglia tanti anni fa e che ora, più che mai, mi appartiene”.

Già, perché alla fine - appunto - siamo tutti italiani e forse bisognerebbe sempre “voler bene” tanto ai terroni quanto ai polentoni senza aspettare emergenze. Il coronavirus, siccome non uccide, fortifica con un’impresa di garibaldina memoria.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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