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Ottimisti gli imprenditori del food Tante strategie per reagire alla crisi

Da Fratelli la Bufala a Pizzium: realtà che hanno messo a segno iniziative per fronteggiare il brutto periodo tra coronavirus e allarmismo. Esempio tangibile, la nascita dell'Unione dei Brand della Ristorazione Italiana.

 
02 marzo 2020 | 18:17

Ottimisti gli imprenditori del food Tante strategie per reagire alla crisi

Da Fratelli la Bufala a Pizzium: realtà che hanno messo a segno iniziative per fronteggiare il brutto periodo tra coronavirus e allarmismo. Esempio tangibile, la nascita dell'Unione dei Brand della Ristorazione Italiana.

02 marzo 2020 | 18:17
 

L'Italia degli imprenditori, per dirla alla Bennato, "non si fa cadere le braccia". Con il coronavirus (e l'allarmismo dei primi giorni) che piega l'economia, le aziende italiane del food retail (sicuramente tra le più colpite) hanno dimostrato unità e determinazione, nonostante vedano da giorni presenze e fatturati in picchiata, soprattutto nella città metropolitana di Milano. Ogni realtà, parallelamente alle misure di sostegno preparate dal Governo, sta facendo un po' da sé.

Tante realtà non si fermano al coronavirus e trovano soluzioni su misura per il periodo - L'Italia degli imprenditori è ottimista e reagisce alla crisi

Milano è tra le prime città ad aver sperimentato la nascita di sodalizi tra ristoratori

C'è chi reagisce, ad esempio, con soluzioni a "misura di cliente" e a "misura di situazione". Questo è Stefano Saturnino, amministratore delegato di Pizzium, concept di pizzerie che oggi in Italia conta 17 locali, la maggior parte in Lombardia, ma anche a Torino, Roma e Bologna. «In questo momento di difficoltà, abbiamo deciso di reagire in maniera positiva, aumentando i servizi più utili al cliente, soprattutto a Milano. Abbiamo aumentato le proposte disponibili nel menu delivery che prima non comprendeva alcuni piatti invece presenti nel menu delle nostre pizzerie. Inoltre, proprio in questi giorni, stiamo espandendo il servizio delivery a tutte le pizzerie del gruppo per essere più capillari nelle consegne a domicilio in ogni parte della città. Il nostro lavoro continua come prima o meglio di prima visto che sentiamo il dovere di sostenere la città con un atteggiamento positivo e costruttivo, nell’attesa che si torni rapidamente alla normalità».

Gli italiani ci vedono bene, sanno che il miglior modo di rispondere a questa crisi diffusa è lottare in tutti i modi per riportare un po' di normalità nella quotidianità di tutti. E questa normalità, perché non ricercarla anche nelle abitudini alimentari? La pensa così Pietro Ruffoni, ideatore di MyCia, la app che ti aiuta a trovare il ristorante con il menu che desideri mangiare: «Gli italiani confermano l’attenzione alle scelte. Il cnon ferma i gusti degli italiani né il desiderio di mangiare cose buone sia nello scegliere il ristorante sia nell’approcciare, spesso per la prima volta, il servizio a domicilio. Dal nostro punto di osservazione, avvertiamo che anche per i ristoratori più tradizionali questo inizi a rappresentare un sempre più interessante filone di business».

Guardano un po' dall'Italia un po' dall'estero (recentemente aperto il punto vendita a Picadilly, a Londra) i Fratelli La Bufala. Il progetto di ristorazione made in Italy che porta la cucina napoletana nel mondo rileva uno scarso impatto del virus sul proprio business fuori dal nostro Paese: «Fino alla scorsa settimana non avevamo rilevato effetti sui nostri ristoranti, in particolare sui nuovi flagship store Lab di Napoli Mergellina, Milano San Babila e Montenero, Londra Piccadilly e Dubai, che anzi registravano una continua crescita», afferma Giovanni Galbiati, amministratore delegato di Fratelli la Bufala, ma precisa: «dallo scorso fine settimana il panico si è diffuso con un calo della clientela all'interno dei nostri ristoranti un po' in tutta Italia, fortunatamente compensato da un aumento delle richieste di food delivery. All’estero invece le conseguenze non sono state così evidenti: a Londra, presso il nostro flagship store Lab di Piccadilly appena inaugurato, le notizie preoccupanti diffuse dalla stampa estera non hanno sortito particolare effetto e abbiamo continuato a lavorare a pieno regime. Sono comunque persuaso che presto la situazione si normalizzerà, si sono già visti in questi giorni i primi segnali di distensione».

Prova tangibile della voglia di reagire da parte delle aziende è l'Unione dei brand della Ristorazione italiana, associazione temporanea nata per iniziativa di 70 imprenditori e manager della ristorazione milanese. Si tratta di una delle azioni di solidarietà messe in campo per dare un segnale di presenza e supporto alla città di Milano: «Tante insegne del settore si sono unite come apri pista per una serie di iniziative sociali tra cui una raccolta fondi che saranno donati all’Anpas Lombardia e Croce Rossa di Milano», spiega Nico Grammauta membro della nuova associazione e direttore generale di Bowls and More, insegna fondata a Milano nel 2018 da Marta Volpi, e prosegue: «L'obiettivo è far fronte alle esigenze operative necessarie a gestire l’emergenza, dai prodotti per la disinfestazione delle autoambulanze alle maschere di protezione per gli operatori impegnati nelle assistenze, camici di protezione e guanti».

Sono stati giorni di tensione anche per Panini Durini, insegna di food retail nota soprattutto a Milano che ha subito il blocco delle aperture serali dei locali, come spiega l’amministratore delegato Maria Luisa Castiglioni: «I fatturati in calo, la città vuota, l’incognita dei contagi, il rischio di chiusura dei centri commerciali sabato e domenica e il timore che la situazione potesse solo peggiorare sono stati reali e angoscianti ma ci hanno dato l’opportunità di rafforzarci. La comunicazione non ha aiutato e i danni ci sono stati: nonostante questo le istituzioni hanno dimostrato di essere presenti, indipendentemente dagli aiuti effettivi che riusciremo ad ottenere. Panini Durini, nonostante le difficoltà, ha deciso di esserci e tenere aperti tutti gli store, ogni giorno, con il sorriso, coerente con i propri valori di accoglienza, di vicinanza, di rispetto delle norme nel clima di positività che ci appartiene. Spero che il nostro comportamento contribuisca ad un rapido ritorno alla normalità».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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