Borrelli, il bollettino delle 18
I casi totali in Italia sono 168.941 (il dato comprende anche le persone guarite e quelle decedute). In calo i decessi in tutto il Paese: sono 22.170, 525 nelle ultime ore. Stabile il numero delle morti in Lombardia, nell’ultimo giorno hanno perso la vita in 231. Prosegue il calo nelle terapie intensive (-143 in Italia e -42 in Lombardia).
Sono 40.164 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 2.072 più di ieri. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile. Ieri l'aumento dei guariti era stato di 962
Calano ancora i ricoveri in terapia intensiva. Per la prima volta dal 20 marzo i pazienti nei reparti sono infatti scesi sotto 3mila: ad oggi sono infatti 2.936, 143 in meno rispetto a ieri. Di questi, 1.032 sono in Lombardia, 42 in meno rispetto a ieri. Dei 106.607 malati complessivi, 26.893 sono ricoverati con sintomi, 750 in meno rispetto a ieri, e 76.778 sono quelli in isolamento domiciliare.

La situazione in Lombardia
Rallenta il contagio in tutta la regione (ma non dimentichiamo che anche i tamponi sono meno, causa la carenza dei reagenti necessari)
Continua a rallentare il contagio del Coronavirus in Lombardia. La provincia con un aumento più alto di positivi è Milano con 277 nuovi casi (e un totale di 14.952), di cui 102 in città (6.160 in totale). A Brescia i contagiati sono 11.355 (+168), a Bergamo 10.518 (+45) mentre sono stati solo 5 in casi a Sondrio e 4 nel Lecchese.
Oggi 231 decessi
I casi di coronavirus registrati oggi in Lombardia sono 941, con 231 decessi. In totale dall'inizio dell'epidemia si è arrivati a 63.094 positivi e 11.608 decessi. Ieri i casi positivi in più rispetto al giorno prima erano stati 827 e i morti e i decessi 235
Calano anche i numeri in terapia intensiva
In Lombardia calano sia i ricoverati che le persone in terapia intensiva. I dati forniti nel corso di una diretta Facebook dalla Regione, dicono che, rispetto a ieri, i casi in terapia intensiva sono 42 in meno (in totale 1.032), mentre i ricoverati -687 (11.356). I tamponi effettuati sono stati 10.706, portando il totale a 232.674.

La riapertura del 4 maggio
Di Maio: «Riaprire in sicurezza, prima di dove richiudere»
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in un'audizione congiunta Camera-Senato sul coronavirus, ha dichiarato che «in sicurezza e quando la comunità scientifica ce lo dirà è auspicabile che le attività produttive riprendano ma dobbiamo farlo con attenzione per non trovarci come alcuni Stati all'estero che per la fretta di riaprire tutto hanno dovuto chiudere tutto».
Fontana: «Si tratta di una ripresa graduale»
La riapertura chiesta dalla Regione Lombardia è da considerare "un errore" per il viceministro al Mise, Stefano Buffagni. Così Giuseppe Sala, sindaco di Milano: «Stanno passando dal terrore sul numero dei contagi di due giorni fa al liberi tutti».
Sindacati: «No a fughe in avanti, regia nazionale per fase 2»
«Fondamentale che venga mantenuto un forte presidio e una regia nazionale sulla sicurezza e tutela massima della salute per tutti i lavoratori e le lavoratrici». Lo affermano Cgil, Cisl e Uil, dopo aver chiesto un incontro al premier Giuseppe Conte sulla fase due, dicendosi «preoccupati delle iniziative di singole regioni o realtà territoriali perché crediamo che in tal modo si possano pregiudicare gli sforzi che tutto il Paese ha messo in campo. Non è il momento delle fughe in avanti o dei protagonismi. Occorrono linee guida omogenee e condivise».
Sicilia: Contrari a stop oltre il 3 maggio
«Il premier Conte ha chiesto alle Regioni di condividere con i ministeri competenti eventuali scelte di anticipare riaperture di attività. Valutiamo l'ipotesi che lo Stato propenda di andare oltre al 3 maggio, mentre la nostra posizione è che non si può andare oltre a quella data, perché in Sicilia ci troviamo in una condizione epidemiologica diversa da quella di altre regioni». Così l'assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, all'Assemblea siciliana.
Luca Zaia: «4 maggio si apre, forse anche prima»
«Se ci sono i presupposti di natura sanitaria dal mondo scientifico, dal 4 maggio o anche prima si può aprire con tutto». Lo ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia, aggiungendo che «dal 4 maggio dobbiamo essere tutti pronti con dispositivi, regole, ovviamente negoziati con il mondo delle parti sociali e quello dei datori di lavoro. A me risulta che questo lavoro si stia facendo a livello nazionale con questa prospettiva. Non escludo che alcune attività possono essere anche messe in una griglia di partenza, magari, un po' prima. Immagino che la dead line sia il 4 maggio».
I sanitari
Morti altri due medici, il bilancio sale a 127
Altri due decessi tra i medici per l'epidemia di Covid-19. Sono deceduti, rende noto la Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), Pietro Bellini (medico di famiglia) e Renzo Mattei (medico in pensione). Il totale dei decessi sale così a 127. La Fnomceo aggiorna costantemente la lista dei decessi includendo medici in attività, pensionati e medici pensionati richiamati in attività o comunque impegnati nell'emergenza.
Salgono a 31 gli infermieri morti, 32% in Rsa
Sale a 31, con una nuova vittima oggi, il numero degli infermieri morti per Covid-19 che hanno contratto il virus lavorando, di cui il 32% prestava servizio nelle Rsa (residenze sanitarie assistenziali). Lo rende noto la Federazione degli ordini infermieristici (Fnopi) sottolineando che proprio nelle Rsa "mancavano maggiormente i dispositivi individuali di sicurezza".
I parchi
Ministra Bonetti: «Riaprire i parchi per i bambini»
«Nel massimo rispetto delle regole sanitarie e delle indicazioni del comitato scientifico oltre alle fabbriche, ai negozi, dobbiamo pensare alla ripartenza dei ragazzi. In gioco c'è la loro salute, fisica e psichica». Lo dice in un'intervista a Repubblica la Ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità, Elena Bonetti. «I bambini e gli adolescenti - afferma - hanno il diritto di riconquistare luoghi di gioco, di movimento e di aria. Dobbiamo predisporre, quando sara' possibile riaprire, spazi all'aperto con un controllo dei flussi».