Colpo di scena nella colorazione delle regioni dopo il consueto monitoraggio dei dati del venerdì: secondo quanto si apprende da fonti del ministero della Salute la tanto discussa Lombardia sarà in zona gialla da lunedì 1 febbraio e con lei anche Lazio, Emilia romagna, Veneto e Calabria.
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, ha firmato le nuove ordinanze che andranno in vigore a partire da lunedì. Saranno ininvece in area arancione Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e la Provincia Autonoma di Bolzano. Nessuna regione sarà più rossa.
Lombardia gialla
Tutta Italia gialla ad eccezione di 5 regioniLa gran parte delle Regioni sono dunque in area
gialla. Non ci sono regioni o province autonome in zona
rossa. Un cambio di scenario dopo che per tutta la giornata di venerdì era trapelata la sensazione che gran parte dell’Italia andasse in zona
arancione, Lombardia compresa dopo il pasticcio dei dati sbagliati.
L'appello di FontanaProprio in mattina il governatore
Attilio Fontana aveva fatto sapere tramite Facebook: «Da tre settimane la Lombardia ha i dati da zona gialla. Mi auspico che dopo la settimana ingiustamente passata in zona rossa, oggi il Ministero possa prendere una decisione che tenga conto della reale situazione epidemiologica della nostra regione".
L'ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza il 23 gennaio con cui la Lombardia era stata riclassificata da rossa ad arancione dura 15 giorni. Per passare prima in zona gialla sarebbe servito proprio proprio un nuovo provvedimento ministeriale. Nel suo messaggio sui social, Fontana spiegava che nella regione i "tassi di incidenza tra tamponi e
positivi" sono "fortemente al di sotto della soglia d'allarme dei 250 casi su 100 mila abitanti". Da qui l'augurio che il
Ministero potesse tener conto "della reale situazione epidemiologica" lombarda, "soprattutto - aggiungeva - considerando che i ristori per commercianti e categorie, colpite da chiusure da parte del Governo, non arrivano e sono
insufficienti".
Desiderio esaudito.