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Corsa ai tamponi: 700mila al giorno sotto le feste! Caos a Milano

Dopo Natale, in vista di Capodanno, non si ferma la corsa ai tamponi in 14mila farmacie italiane. In tilt il sistema di prenotazione meneghino. Fino a 31marzo, prezzo calmierato per l'antigenico

 
28 dicembre 2021 | 12:22

Corsa ai tamponi: 700mila al giorno sotto le feste! Caos a Milano

Dopo Natale, in vista di Capodanno, non si ferma la corsa ai tamponi in 14mila farmacie italiane. In tilt il sistema di prenotazione meneghino. Fino a 31marzo, prezzo calmierato per l'antigenico

28 dicembre 2021 | 12:22
 

Nel periodo delle feste gli italiani sono impegnati nella corsa al tampone. L'incertezza legata al picco dei contagi e il senso di precauzione in vista di incontri, pranzi e cene ha spinto gli italiani a mettersi in fila alle 14mila farmacie sul territorio nazionale che lavorano con un ritmo di 700mila tamponi al giorno. Il calcolo è di Federfarma che indica un aumento del +20% del numero di tamponi effettuati rispetto al periodo precedente alle festività. «Questi numeri sono dovuti al senso di responsabilità delle persone. Chi fa il test vuole essere sicuro di non aver preso il Covid e di non contagiare gli altri. Le farmacie stanno reggendo benissimo alla richiesta, non ci sono criticità», ha affermato Marco Colosso, presidente di Federfarma. Non si può dire lo stesso del sistema di prenotazione. A Milano, per esempio, è già caos: il sistema di prenotazione dei tamponi, infatti, risulta saturato. 

Le 14mila farmacie di Federfarma hanno effettuato il 20% di tamponi in più nella settimana di Natale Corsa ai tamponi: 700mila al giorno sotto le feste! Ma quando serve il test?

Le 14mila farmacie di Federfarma hanno effettuato il 20% di tamponi in più nella settimana di Natale

 

Tampone forma di precauzione che rischia di generare false sicurezze

Eppure, le lunghe file davanti alle farmacie sono diventate il leit motiv delle festività. «Ho visto file mostruose. Il tampone dev’essere fatto con logica e su consiglio del medico, i tamponi, fatti così, a caso, danno false sicurezze. E poi non possiamo portare via un tampone a chi ne ha veramente bisogno», ha rimarcato il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. Una posizione condivisa da Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (Fofi), per il quale il ricorso al tampone «va limitato ai casi strettamente necessari, dopo essersi consultati con il proprio medico. È importante che il ricorso al tampone non diventi una sorta di “lasciapassare” per situazioni non sicure, perché il tampone fotografa solo il momento presente, quello del test, e non protegge dall’infezione». Insomma, tamponarsi va bene ma non deve generare un falso senso di sicurezza che solo la vaccinazione può garantire. Soprattutto se si ricorre al test fai da te che è suscettibile di risultati inesatti, principalmente perché a somministrarlo non è una persona qualificata.

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Caos tamponi a Milano: i medici di base non riescono a prenotare i tamponi per i sintomatici

L'idea è quella di evitare quanto accaduto in queste ore a Milano dove le file interminabili si sono viste non solo davanti alle farmacie ma anche a livello telematico. Vista la grande richiesta per sottoporsi al test, infatti, il sistema di prenotazione della provincia è andato in tilt. Lo spiega bene la dottoressa Tiziana Semplici, medico di base di Milano: «Per prenotare un tampone a un sintomatico, la prima data ultile è il 5 gennaio, perché il 4 mi sono rimasti due slot liberi ma sulla provincia. Ho prenotato un tampone per il 4 gennaio a una paziente a Vaprio d’Adda, una signora che abita nella Zona 6. È il massimo che sono riuscita a fare nella giornata». Una situazione comune a tanti medici di base della provincia di Milano che in questi giorni stanno provando a prenotare tamponi per i loro pazienti con sintomi Covid. «Ieri alle 23:30, o forse a 23:45 ero riuscito a prenotare otto pazienti in fila perché improvvisamente si era liberato il sistema e probabilmente le agende funzionavano», spiega il dottor Andrea Mangiagalli. «È come sempre il collo di bottiglia del sistema informatico lombardo che funziona male, funziona male tutto quello che passa attraverso l’informatica regionale quindi il Siss (Sistema informativo sociosanitario), di conseguenza tutti i servizi che ruotano intorno. È un problema noto che i medici hanno da almeno 10 anni», aggiunge Mangiagalli.

 

Chi, come e quando fare il tampone

Stando alle regole vigenti, il tampone andrebbe fatto in casi determinati: il sospetto di essere stati a contatto con una persona infetta, l’insorgere di sintomi che facciano pensare a un’infezione da Covid, la previsione di un incontro con altre persone, magari anziane o fragili. In particolare, Il tampone, sia rapido che molecolare, va fatto da 48 ore a 5 giorni dal contatto con un positivo (l’ideale è farne due: uno dopo due giorni e uno dopo cinque giorni). In questo caso va tenuto a mente che il virus è rilevabile solo dal tampone molecolare entro le 72 ore dal contatto con un positivo. Successivamente, viene rilevato anche da un test rapido. Chi già presenta i sintomi della malattia, invece, non deve aspettare per sottoporsi al tampone, dal momento che il periodo di incubazione del virus è già terminato. Per chi, invece, volesse tutelare sé e gli altri in vista di un incontro è meglio fare il test più a ridosso possibile con l’inizio dell’evento.

I tamponi andrebbero fatti in casi determinati Corsa ai tamponi: 700mila al giorno sotto le feste! Ma quando serve il test?

I tamponi andrebbero fatti in casi determinati

 

Come identificare un contatto stretto

Ma come identificare un "contatto stretto"? Rientra in questa categoria, la persona convivente con un positivo al Covid-19, chi ha avuto un contatto fisico diretto con il positivo (tipo una stretta di mano), chi ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezione di un caso Covid (come i fazzoletti usati), chi è stato faccia a faccia con un infettato (ossia minore a due metri e per almeno 15 minuti), chi è rimasto in un ambiente chiuso in assenza di protezioni idonee con un malato, chi ha viaggiato sui mezzi di trasporto pubblico entro due posti di distanza in qualsiasi direzione rispetto a un caso Covid. In tutti questi casi, la persona che ha avuto un contatto stretto deve allertare il proprio medico di base che avviserà o fornirà tutte le informazioni per contattare il Dipartimento di prevenzione della Asl o Ats competente. Da qui parte la quarantena (che tuttavia il Governo sta pensando di ridurre in determinati casi). Il rientro in società è possibile dopo 7 o 10 giorni dall'ultima esposizione al caso positivo e in seguito a un test antigenico o molecolare negativo.

 

 

Fino al 31 marzo 2022 prezzi calmierati

Importante ricordare che, in base al protocollo di intesa firmato ad agosto e in vigore fino al 31 marzo 2022 (data della scadenza dello stato di emergenza), il costo dei tamponi resta fisso e calmierato: 15 euro per i tamponi antigenici agli over 18, 8 euro per gli adulti. Gratis, invece, il tampone molecolare prescritto dal medico di base presso i drive in delle Asl dove, però, in questi ultimi giorni i tempi di attesa sono di molto aumentati a causa dell'aumento della richiesta da parte dei cittadini; spesso quelli che non erano riusciti a trovare un "buco" in farmacia. Per chi non dovesse trovare posto nemmeno qui, allora non resta che rivolgersi ai laboratori privati dove il costo di un molecolare parte da 60 euro.

 

Sul territorio si potenziano i centri tampone

Intanto, sul territorio, in vista del picco di contagi atteso per le prime settimane di gennaio, le istituzioni si stanno muovendo per dare manforte all'attività di screening. In Veneto, il governatore Luca Zaia ha rilanciato l'appello alle farmacie per restare aperte anche la domenica (allineandosi così a una circolare di Federfarma che invitava i suoi associati a tenere aperto la domenica, anche solo per il servizio dei tamponi). In Lombardia, l'assessore al Welfare Letizia Moratti sta provvedendo all'ampliamento dei centri tampone: dal 29 dicembre sarà arrivo un nuovo hub a Gallarate (Va) mentre sono state aggiunte 8 nuove linee tampone persso il centro di Trenno ed è in fase di allestimento il nuovo centro tamponi alla Fiera di Milano. Infine, a Roma è sceso in campo anche l'Istituto dermopatico dell'Immacolata (Idi) che da oggi affianca i servizi drive-in in regime di convenzione con il sistema sanitario regionale.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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