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Il Governo rimanda la decisione sulle ulteriori strette anti-Covid

Nulla di fatto dopo un'ora e mezza di dibattito a Palazzo Chigi dove si è radunata la cabina di regia la quale ha analizzato le indicazioni del Cts per stringere le restrizioni anti-Covid. In ballo ipotetica zona rossa nazionale estesa a tutto il weekend e misure più rigide anche nelle zone gialle. Forse si deciderà qualcosa tra giovedì e venerdì dopo l'ok delle Regioni

 
10 marzo 2021 | 19:00

Il Governo rimanda la decisione sulle ulteriori strette anti-Covid

Nulla di fatto dopo un'ora e mezza di dibattito a Palazzo Chigi dove si è radunata la cabina di regia la quale ha analizzato le indicazioni del Cts per stringere le restrizioni anti-Covid. In ballo ipotetica zona rossa nazionale estesa a tutto il weekend e misure più rigide anche nelle zone gialle. Forse si deciderà qualcosa tra giovedì e venerdì dopo l'ok delle Regioni

10 marzo 2021 | 19:00
 

La cabina di regia del Governo si è riunita alle 17 per valutare le ulteriori misure anti-Covid da mettere in campo alla luce delle ultime indicazioni del Comitato tecnico scientifico. Nulla di fatto però perchè Draghi e Ministri hanno preferito aspettare i nuovi dati che l'Iss dovrebbe fornire già stasera. La decisione dunque slitta probabilmente a giovedì o venerdì visto che dovrà esserci il confronto con le Regioni.

Palazzo Chigi - Ulteriori misure anti-Covid in vista. Dopo il Cts si riunisce il Governo

Palazzo Chigi

Chiusure nei weekend: si torna a Natale 2020
Seguendo l'indicazione del Cts, dovrebbe arrivare il rafforzamento delle misure anti-contagio in zona gialla e l'introduzione di zone rosse locali sul modello Codogno (che oltre un anno fa già sperimentava la prima serrata causa pandemia), ma anche la chiusura delle attività commerciali e ristorative nei weekend come già successo a Natale indipendentemente dalla zona colorata in cui sono collocati i pubblici esercizi. Una sorta di lockdown del fine settimana. Obiettivo: ridurre l'incidenza dei contagi in modo drastico così da poter riprendere il tracciamento dei casi e accelerare la campagna vaccinale.

Oltre a ciò, l'incontro degli esperti del comitato tecnico scientifico ha ulteriormente approfondito il criterio dei 250 casi ogni 100mila abitanti attualmente in vigore per determinare la chiusura o meno delle scuole e che dovrebbe estendersi anche al passaggio automatico in zona rossa. L'idea è quella di mettere quanto più in sicurezza possibile l'Italia scoraggiando tutte quelle attività che potrebbero favorire gli assembramenti di persone.

Le questioni aperte
Sulla serrata dei ristoranti, negozi e dei centri commerciali nei Comuni dove si decide la chiusura delle scuole non è stata presa nessuna decisione. Anche in questo senso, comunque, gli interventi proposti sono volti a evitare che i ragazzi impegnati nella didattica a distanza possano ugualmente vedersi fuori dalle aule e dunque senza rispettare l’obbligo di indossare la mascherina e di rimanere distanziati come invece avviene quando sono in classe.

Per quanto riguarda un possibile irrigidimento del coprifuoco, la possibilità di passare dal periodo 22-5 a quello 20-5 sembra sfumata. In ogni caso, se successivi interventi da parte del Governo verrano adottati per stringere le maglie del weekend è possibile che verranno modificati anche gli orari di attività di bar e ristoranti che ora permettono di tenere aperto fino alle 18.00 (consentendo il proseguo dell'attività per asporto e delivery).

In questa situazione di alto rischio torna, inoltre, in discussione anche la scadenza - già fissata per il 27 marzo - per la riapertura di cinema e teatri. Di fronte a un tasso di positività che aumenta non appare così scontata la possibilità di far ripartire l’attività dello spettacolo. La decisione sarà presa dopo il 20 marzo, quando si valuterà se le altre misure hanno funzionato.

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