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Avanza lo spettro del lockdown, Milano e Napoli osservate speciali

Il consigliere del governo Ricciardi propone la chiusura totale per le due città dove il virus circola di più. Zangrillo: «Surreale». Pure Fontana contrario. Ma per i pronto soccorso lombardi «la situazione è drammatica». Così tecnici e politici si dividono sulla possibile nuova stretta nazionale o locale per contrastare il contagio.

 
27 ottobre 2020 | 16:34

Avanza lo spettro del lockdown, Milano e Napoli osservate speciali

Il consigliere del governo Ricciardi propone la chiusura totale per le due città dove il virus circola di più. Zangrillo: «Surreale». Pure Fontana contrario. Ma per i pronto soccorso lombardi «la situazione è drammatica». Così tecnici e politici si dividono sulla possibile nuova stretta nazionale o locale per contrastare il contagio.

27 ottobre 2020 | 16:34
 

Lockdown sì o lockdown no? La logica del “restiamo a casa” adottata a marzo durante la prima ondata di coronavirus sta tornando d’attualità. Nonostante il Dpcm sulle chiusure alle 18 di bar e ristoranti sia stato firmato proprio per evitare l’estrema soluzione, potrebbe comunque essere troppo tardi per appiattire la curva del contagio. Sul tema però, tanto per cambiare, esperti e virologi si sono divisi. E tra le misure da adottare si parla tanto anche di lockdown “locali”, nelle zone più calde dell'infezione. Come Milano e Napoli.


Ipotesi lockdown locale per Milano e Napoli - Avanza lo spettro del lockdown, Milano e Napoli osservate speciali
Ipotesi lockdown locale per Milano e Napoli

RICCIARDI: «IN CITTÀ IL VIRUS CIRCOLA TANTISSIMO»
Per esempio Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene all'Università Cattolica nonché consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, pochi giorni fa a proposito del peggioramento dei casi di positivi portati dalla seconda ondata, aveva twittato: «Peccato, potevamo evitarlo». Già, ma come? Aumentando le restrizioni, probabilmente. Ricciardi vorrebbe farlo quantomeno a Milano e Napoli. Città dove «uno può prendere il Covid entrando al bar, al ristorante, prendendo l'autobus. Stare a contatto stretto con un positivo è facilissimo perché il virus circola tantissimo. In queste aree il lockdown è necessario, in altre aree del Paese no».

MA PER ZANGRILLO IL LOCKDOWN LOCALE È «SURREALE»
Nel più classico rimbalzo di dichiarazioni che abbiamo imparato a conoscere da mesi, alle parole di un tecnico pessimista sono state contrapposte quello di un ottimista (per non dire negazionista): Alberto Zangrillo, primario di terapia intensiva dell'ospedale San Raffaele di Milano - quello per cui il virus era «clinicamente morto», prima che resuscitasse - ha definito «surreale» la proposta di Ricciardi durante L'Aria che tira su La7. «Implorando» poi il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte «di parlare lui a nome di tutti».

PREGLIASCO INVITA AD ASPETTARE ALMENO 15 GIORNI
Anche il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha escluso ulteriori strette su Milano. E Fabrizio Pregliasco, altro volto noto e virologo dell'università degli Studi di Milano, ha spiegato all'Adnkronos Salute che «se è vero che esiste un tema “grandi città e Covid”, è anche vero che il Dpcm ha fatto il possibile in questo contesto, bilanciando le esigenze della salute e quelle dell'economia. Aspettiamo 15-20 giorni per valutare gli effetti».

RISTORANTI CHIUSI PERCHÉ SONO UNA «TENTAZIONE»
Del resto la ratio dietro le ultime misure, come ha spiegato anche il presidente dell'Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro, era quella di ridurre al massimo le attività non necessarie per non invogliare i cittadini a uscire, visto che ristoranti, bar, palestre e cinema la sera sono stati chiusi. Luoghi ben organizzati, ma che avrebbero costituito «una tentazione». Peccato che però alla calca che si crea sui mezzi pubblici nessuno abbia dato la giusta importanza.

DAI PRONTO SOCCORSI LOMBARDI SI CHIEDE IL "TUTTI A CASA"
Infine, a dipingere un quadro poco rassicurante ci ha pensato il responsabile del Coordinamento Covid-19 per i reparti dei pronto soccorso lombardi Guido Bertolini, secondo cui «l’unica cosa che si può fare è chiudere tutto, un lockdown a livello nazionale. La situazione nei pronto soccorso è drammatica, non solo in Lombardia, ma ovunque nel Paese». Non sono passati nemmeno due giorni e il Dpcm di domenica sembra già vecchio.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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