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I buongustai orobici scoprono il Piemonte a due passi da Bergamo

Ricette e vini delle Langhe e del Monferrato alla serata nel ristorante Crota di San Pietro, il locale piemontese che nel 2011 ha aperto ad Alzano Lombardo.

di Roberto Vitali
 
23 ottobre 2019 | 10:20

I buongustai orobici scoprono il Piemonte a due passi da Bergamo

Ricette e vini delle Langhe e del Monferrato alla serata nel ristorante Crota di San Pietro, il locale piemontese che nel 2011 ha aperto ad Alzano Lombardo.

di Roberto Vitali
23 ottobre 2019 | 10:20
 

Un'esperienza molto positiva al ristorante “Crota di San Pietro” di Alzano Lombardo (Bg) è stata quella del Club Buongustai Bergamo (che quest'anno hanno festeggiato i 35 anni di attività), sempre alla ricerca di locali che meritano una visita. In menu i piatti e i vini più tipici della apprezzata enogastronomia delle Langhe e del Monferrato, in particolare della provincia di Asti.

I titolari del ristorante con il direttivo dei Buongustai bergamaschi (I buongustai orobici scoprono il Piemonte a due passi da Bergamo)

I titolari del ristorante con il direttivo dei Buongustai bergamaschi

Un pezzo di Piemonte enogastronomico si è trasferito dal 2011 ad Alzano Lombardo, in provincia di Bergamo, inizio Valle Seriana, nel ristorante 'La Crota di San Pietro”. Già lo stesso nome “crota” è preso dal dialetto piemontese e sta per “cantina”: sfogliando il menu e la carta dei vini si scoprono i piatti più tipici della apprezzata enogastronomia delle Langhe e del Monferrato.

La sala del ristorante (I buongustai orobici scoprono il Piemonte a due passi da Bergamo)
La sala del ristorante

A coltivare questa vera e propria passione per tutto quanto è tradizione piemontese sono i coniugi Mario e Cinzia Alemanni, che, con la figlia Martina, in piazza Garibaldi gestiscono “La Crota di San Pietro”, una location suggestiva ricavata in un palazzo del XVIII secolo. Il locale è stato arredato in maniera pulita ed elegante, ma non presuntuosa, dando subito l'aspetto di un luogo accogliente e famigliare.

La battuta di Fassone al coltello (I buongustai orobici scoprono il Piemonte a due passi da Bergamo)
La battuta di Fassone al coltello

In cucina i due cuochi Pietro Antonov e Nicola Maffeis con la signora Cinzia, mentre in sala si destreggia, con papà Mario, la figlia Martina, diplomata all'Alberghiero di Nembro (Bg). Una conduzione che è soprattutto famigliare e lo si avverte nel calore e nelle attenzioni riservate a tutti coloro che varcano la soglia.

L'interesse dei coniugi Alemanni per il Piemonte è di vecchia origine. Mario è figlio di ristoratori: i genitori avevano il “Giardino” a Nembro (Bg). Inoltre, la sua passione per l'agroalimentare l'aveva portato nel 1996 a ritirare una cascina con terreno in Comune di Fontanile, provincia di Asti. L'azienda agricola San Martino oggi comprende tre ettari di vigneto e produce i vini tipici della zona: Barbera e Dolcetto d'Asti, Moscato d'Asti, Monferrato Rosso a base di Nebbiolo. Vini che sono ovviamente la base dell'offerta di cantina alla Crota di San Pietro.

Semplicità e territorialità sono le caratteristiche principali della cucina del ristorante, locale che vuole esportare le ricette tradizionali piemontesi in Lombardia. Alcune specialità sono i primi piatti di pasta fresca, carne di gran qualità come è quella di Fassone piemontese, formaggi di alpeggio delle valli piemontesi e altri prodotti tipici della regione subalpina come le lumache di Cherasco, la bagna cauda o il cardo gobbo.

Il menu preparato per il Club Buongustai ha previsto: battuta di coscia di Fassone al coltello, Robiola di Roccaverano con pera caramellata, agnolotti del plin alle tre carni con sugo d’arrosto, rollata di coniglio grigio di Carmagnola con peperonata, dolce della Crota (torrone, amaretto, nocciola sbriciolati e amalgamati con panna fresca). I vini, ovviamente, della azienda di Fontanile: Monferrato bianco 2017, Dolcetto d’Asti 2017, Barbera d’Asti 2016, Monferrato rosso 2015. Tutto sommato (a parte qualche attesa maggiore che c’era sul coniglio e su alcuni vini) una serata piacevole e di sicuro benessere enogastronomico.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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