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La ciliegia Somma dei Monti Lattari è un nuovo presidio Slow Food

Grande, soda e succosa, questa ciliegia è legata in maniera particolare al territorio in cui cresce. Siamo nelle aree agricole di Gragnano e Pimonte, in provincia di Napoli, sulle colline a ridosso dei Monti Lattari [...]

30 aprile 2024 | 11:57
 

La ciliegia Somma dei Monti Lattari è un nuovo presidio Slow Food

Grande, soda e succosa, questa ciliegia è legata in maniera particolare al territorio in cui cresce. Siamo nelle aree agricole di Gragnano e Pimonte, in provincia di Napoli, sulle colline a ridosso dei Monti Lattari [...]

30 aprile 2024 | 11:57
 

Arriva dalle pendici dei Monti Lattari, area pre-appenninica dove i prati stabili conferiscono ai prodotti caseari aromi unici. La ciliegia Somma dei Monti Lattari è un nuovo presidio Slow Food, l'ultimo costituito in ordine di tempo e il numero 44 in Campania. Un frutto antico e delizioso, reso inconfondibile dal colore rosso screziato da una punta di bianco.

La ciliegia Somma dei Monti Lattari è un nuovo presidio Slow Food

Le ciliegie Somma dei Monti Lattari

Grande, soda e succosa, questa ciliegia è legata in maniera particolare al territorio in cui cresce. Siamo nelle aree agricole di Gragnano e Pimonte, in provincia di Napoli, sulle colline a ridosso dei Monti Lattari, dove già all'inizio del 1600 alcuni documenti storici attestano la coltivazione di ciliegie. Qui «l'origine vulcanica dei terreni contribuisce alla fertilità dei suoli e conferisce particolari caratteristiche organolettiche ai prodotti coltivati» spiega Simone Lucchisani, responsabile del neonato presidio. Se l'area bassa di Gragnano è tradizionalmente vocata alla produzione di pasta, la zona collinare a ridosso delle montagne è da sempre apprezzata per le produzioni ortofrutticole e per le ciliegie, che in particolare nel borgo medioevale di Castello, l'areale storico di coltivazione, trovano la perfetta esposizione, mite ma ventilata.

Un microclima peculiare «dovuto al fatto che la zona dove vengono coltivate le ciliegie, per sei mesi l'anno riceve pochissima luce. Da aprile in poi invece prende più sole possibile, dall'alba al tramonto» racconta l'agricoltore Francesco Scala. Insieme al papà Ciro, referente dei produttori del presidio, è uno dei quattro aderenti al progetto che vuole incentivare proprio il ricambio generazionale tra gli agricoltori locali. Nota e apprezzata in tutta la regione, in particolare a Napoli e sulla Costiera amalfitana, la ciliegia dei Monti Lattari ha rischiato di scomparire soprattutto negli anni ‘80 del secolo scorso, quando le varietà migliorate di ciliegie provenienti dalla Turchia hanno soppiantato le produzioni locali, ridotte anche a causa dello spopolamento delle aree interne. Pochi gli impianti specializzati di ciliegi, presenti in setti promiscui e tradizionali. Quelli storici sono caratterizzati da fusti alti, per la cui raccolta un tempo si usavano lunghe scale di legno. «Alcuni alberi hanno più di sessant'anni - prosegue Scala - e superano i 15 metri di altezza. È un problema per la raccolta, perché nessuno è più specializzato a farla». Un sapere che, al pari del prodotto stesso, la comunità locale vuole tutelare grazie al presidio, sostenuto dal Comune di Gragnano.

La raccolta della ciliegia va dalla terza decade di maggio fino ai primi di luglio. Il primo appuntamento per il nuovo presidio è la festa annuale, in programma dal 14 al 16 giugno nel borgo di Castello.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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