Cambio al vertice dell'Istituto espresso italiano: Alessandro Borea, torrefattore ligure e amministratore della storica azienda di famiglia La Genovese, è stato infatti nominato nuovo presidente dell'organizzazione che si occupa di tutelare l'espresso e il cappuccino italiani. La nomina è arrivata con l'insediamento del nuovo board, che guiderà l'Istituto per i prossimi tre anni.

Alessandro Borea, nuovo presidente dell'Istituto espresso italiano
Classe 1970, laureato in Economia aziendale alla Bocconi di Milano, sposato e padre di due figli, Borea è attivo nel mondo del caffè da molti anni. La sua torrefazione ha sede ad Albenga, in provincia di Savona, e il suo impegno all'interno dell'Istituto espresso italiano è cominciato nel 2011. Ora arriva per lui un ruolo di primo piano in un momento non semplice per il settore, stretto tra l'aumento dei costi delle materie prime e la necessità di mantenere margini sostenibili lungo tutta la filiera. «È un grande onore - afferma - ricevere la fiducia dei miei colleghi, in particolare sono contento che alla guida dell'Iei sia stato scelto un torrefattore, in un momento così particolare e delicato per il nostro settore, tra costi delle materie prime e margini di prodotto. Devo ringraziare Luigi Morello, presidente uscente, per il lavoro svolto fino a oggi e allo stesso tempo la squadra che mi affiancherà in questo nuovo percorso che punterà alla crescita di tutta la filiera del caffè italiano» conclude Borea.

Accanto a lui, nel nuovo consiglio direttivo, ci saranno Carlo Odello come amministratore delegato e Gian Paolo Braceschi nel ruolo di direttore generale. Fanno parte del board anche Luigi Morello (past president), Renato Bossi (Milani), Gaia Brunetti (Mokador), Michele Cannone (Lavazza), Barbara Chiassai (Essse Caffè), Luca Creti (Rancilio Group), Roberto Nocera (La San Marco), Luigi Odello (Centro Studi Assaggiatori) - confermato anche presidente del comitato scientifico dell'Istituto - Alberto Schiavon (Ryoma), Carmen Stanziola (Dalla Corte) e Carlotta Trombetta (Costadoro).
© Riproduzione riservata STAMPA