L’obiettivo è quello di chiudere il 2025 superando i 165 milioni di euro di fatturato, con un crescita attorno al 7-8% rispetto ai 155 milioni incassati lo scorso anno, proseguendo una espansione che riguarderà non solo l’allargamento nel territorio nazionale ma anche l’export. Lattebusche, cooperativa bellunese del settore lattiero-caseario, nel Nordest, in Emilia e Romagna e in parte della Lombardia è un vero colosso del settore e da qualche tempo sta anche avanzando anche lungo il resto della penisola e in alcune aree europee.

Lo yogurt di Lattebusche
Lattebusche, l'azienda
Lattebusche, che ha 6 siti produttivi in Veneto e 9 Bar Bianco, grandi punti di vendita diretta dei propri prodotti e veri e propri punti di aggregazione, produce 4 formaggi Dop, dal Grana Padano al Montasio, dal Piave all’Asiago e poi altri stagionati (alcuni tipo il Matazin rientrano nella gamma delle specialità casearie tipiche e sono delle vere e proprie chicche), formaggi freschi, burro, yogurt, naturalmente latte oltre a 102 referenze di gelato che possono contare su materie prime come il latte di alta qualità e il latte biologico di montagna provenienti dalle aziende agricole dei propri soci allevatori.
Lattebusche, il nuovo gelato
«Il gelato - afferma Antonio Bortoli, direttore generale di Lattebusche, “che produciamo nel nostro stabilimento di Chioggia ci ha portato, lo scorso anno, ad un giro d’affari di 5,2 milioni di euro che pensiamo di poter portare, a fine 2025, a 6 milioni e nell’arco di tre anni a toccare quota 10 milioni. Possiamo contare su latte e panna fresca propri, quindi su un prodotto seguitp in tutta la sua filiera. Cosa non da poco è il sapere che prima di scaricare il latte presso lo stabilimento vengono svolte varie analisi per verificare la sua conformità a parametri quali temperatura, freschezza, caratteristiche fisico-chimiche e requisiti igienico-sanitari. Produciamo 4 milioni di coni e miniconi, 2 milioni di biscotti e minibiscotti, 1,5 milioni di ricoperti e ministecchi, 1 milione di vaschette, 160 mila coppette oltre a 350 mila litri di sorbetto di limone, liquirizia e caffè. Nei nostri gelati non ci sono conservanti, coloranti artificiali e grassi idrogenati».
Il direttore generale di Lattebusche e il suo staff stanno, in gran segreto, sperimentando un “gelato invernale”, una assoluta novità mondiale per il settore. A conferma che il gelato è sempre più importante nei piani di espansione della cooperativa bellunese.
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