A Balestrate, in provincia di Palermo, la quinta edizione di "Tropicalia - Le vie del mango" ha portato con sé cassette di frutta tropicale esaurite, piazze piene e una comunità sempre più convinta che il futuro passi anche da qui. Il borgo marinaro, conosciuto per il vino e per il turismo balneare, oggi scommette sui frutti esotici: mango, papaya, avocado e nuove coltivazioni che si stanno adattando al territorio, dall’annona alla guava fino al finger lime. Il clima favorevole, il lavoro dei produttori e la spinta di istituzioni e associazioni hanno trasformato quello che poteva sembrare un esperimento in un progetto ambizioso: fare di Balestrate un punto di riferimento nazionale per la frutticoltura tropicale.

Balestrate punta sui frutti tropicali: dal mango all’avocado, il nuovo volto della Sicilia agricola
L’edizione 2025 della manifestazione ha segnato un salto di qualità. Per la prima volta sono state coinvolte tutte le realtà produttive locali e il risultato è stato evidente: grande affluenza, forte interesse per le degustazioni e una partecipazione collettiva che ha trasformato l’evento in una festa popolare e in una vetrina di opportunità. «L’edizione di quest’anno è stata molto positiva, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo - dice il sindaco Vito Rizzo. La collaborazione tra l'università di Palermo e Idimed ha prodotto risultati davvero importanti. Così come è stato davvero fondamentale il coordinamento tra il comune e le tre associazioni coinvolte (III Millennio, ProLoco e Cooperativa di comunità), al fine di raggiungere tutti gli obiettivi prefissati. Le attività di intrattenimento sono state molto apprezzate e hanno richiamato a Balestrate numerose persone in questi giorni. Particolarmente interessante è stata anche la degustazione dei manghi: far conoscere al grande pubblico queste coltivazioni tropicali serve a far capire che è anche possibile tornare a un’agricoltura di qualità, valorizzando la terra e traendo anche un giusto guadagno. Soprattutto un importante messaggio dedicato ai giovani che hanno voglia di investire sul proprio territorio».
Il riconoscimento di Balestrate come “capitale del mango” è ormai consolidato, ma da questa edizione emerge con chiarezza una visione più ampia, che punta a includere l’intero comparto dei tropicali. «Da molti anni a Balestrate è cominciato un importante processo di trasformazione agricola - racconta Riccardo Vescovo, presidente della cooperativa Terre delle Balestrate. Come cooperativa di comunità siamo felici di collaborare con numerose realtà del territorio per valorizzare la qualità dei prodotti, non solo il capitale commerciale, ma soprattutto il patrimonio agricolo locale. Negli ultimi anni l’agricoltura della nostra zona si è trasformata, facendo emergere una grande varietà di coltivazioni tropicali che apre nuove opportunità economiche, in particolare per i giovani, permettendo loro di restare sul territorio e contribuire a promuoverlo, dando nuova identità e visibilità alla nostra comunità. Quando abbiamo iniziato, ci siamo posti un obiettivo ambizioso: fare di Balestrate un punto di riferimento nazionale per il mondo del tropicale. Per raggiungerlo, è fondamentale lavorare insieme e creare occasioni in cui tutti i produttori dell’isola possano confrontarsi, fare il punto della situazione e sviluppare strategie comuni per valorizzare le nostre eccellenze».

Mango e frutti tropicali: la nuova scommessa di Balestrate
Un riconoscimento concreto è arrivato anche dalle istituzioni regionali. «Questo territorio è in grado di esportare l’eccellenza della frutta tropicale. Mi congratulo con il sindaco di Balestrate Vito Rizzo e le associazioni per aver realizzato un evento simile - ha dichiarato l’onorevole Marco Intravaia, in visita a Balestrate. La Regione siciliana ha voluto con forza investire in questa attività, perché sono occasioni e opportunità di sviluppo, crescita e di promozione per tutto il nostro territorio che le istituzioni hanno il dovere di sostenere con forza». Accanto al mango fresco, si è aperto un filone interessante legato ai trasformati: succhi, composte, miele e persino saponi naturali. Non sono mancate le masterclass, andate subito soldout. La prima, "Tropicali da bere", ha proposto cocktail a base di frutta esotica; la seconda, "Dolci tropicali", ha portato in tavola torte e gelati a base di mango e papaya. A guidarle sono stati produttori e associazioni del territorio come Il Filo Tropicale, Muzzikato e Talia.
Il programma ha avuto anche una parte più scientifica con il convegno inaugurale dedicato al tema “Sicilia tropicale e nuove opportunità di sviluppo”. Qui il cambiamento climatico, spesso visto come minaccia, è stato interpretato come occasione. La Sicilia produce già oltre il 90% della frutta tropicale coltivata in Italia, grazie a condizioni pedoclimatiche uniche e a esperienze avviate negli anni ’80. «Il settore registra una crescente domanda di prodotti salutistici e sostenibili, ma resta penalizzato dalla frammentazione aziendale e dall’assenza di strategie di marketing strutturate» ha spiegato Vittorio Farina, docente di frutticoltura tropicale all’Università di Palermo. L’avocado, definito “oro verde”, è considerato tra le produzioni più promettenti, mentre papaya e lychee confermano l’adattabilità dell’isola a queste colture. Anche l’assessore regionale alle Attività produttive Edy Tamajo ha sottolineato il valore strategico del comparto, parlando di un settore capace di diventare «volano di sviluppo e nuova occasione di impresa per le giovani generazioni».
Non poteva mancare lo spazio alla cucina, con la piazza gremita per lo showcooking di Giusi Battaglia, alias "Giusina in cucina". La food writer e conduttrice ha presentato in anteprima un risotto originale che unisce mango, ricotta di pecora e guanciale. «Sono felice di essere stata a Balestrate - ha raccontato - perché è un posto che ho frequentato tanto quando vivevo in Sicilia. Il suo mare mi ricorda momenti bellissimi. Tornare per festeggiare e onorare il mango, è stata per una grande gioia. Ho pensato a un piatto molto particolare, un risotto che ho immaginato in una notte insonne. Credo sia davvero piaciuto e lo inserirò certamente in un mio futuro libro di ricette». A chiudere, il Carnevale estivo organizzato dall’associazione III Millennio, che ha trasformato le vie del borgo in un corteo di carri allegorici, ballerine brasiliane e musica dal vivo. Una sfilata partita da via Madonna del Ponte Est fino al Belvedere, animata dal corpo di ballo della palestra fitness di Alcamo con l’istruttrice Rosalba Salamone. Un epilogo festoso che ha reso ancora più evidente la forza di un territorio capace di unire agricoltura, gastronomia e comunità in un unico grande progetto di rilancio.