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Mostre: in Sassonia chiude quella su Vermeer a New York aperte solo per vaccinati

 
24 novembre 2021 | 09:04

Mostre: in Sassonia chiude quella su Vermeer a New York aperte solo per vaccinati

24 novembre 2021 | 09:04
 

Dopo i mercatiti di Natale c'è anche la grande mostra dedicata a Vermeer, "Johannes Vermeer. On Reflection", in programma in questi giorni alla Gemäldegalerie Alte Meister di Dresda, tra gli eventi culturali costretti a chiudere in questi giorni in Sassonia a causa della preoccupante nuova ondata di Covid. Lo segnala la rivista The Art Newspaper, ricordando che l'eccezionale rassegna - che per la prima volta riuniva dieci dei 35 dipinti esistenti del grande pittore di Delft -, era già stata rinviata due volte, nei mesi scorsi sempre a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia, e non potrà comunque essere prorogata oltre il 2 gennaio. Oltreoceano a New York per le feste tante mostre solo per vaccinati.

In Sassonia chiude per Covid anche la super mostra su Vermeer Mostre: in Sassonia quella su Vermeer a New York aperte solo per vaccinati

In Sassonia chiude per Covid anche la super mostra su Vermeer. Foto: 31mag


Aperta il 10 settembre scorso, la rassegna di Dresda era stata organizzata per presentare il restauro di uno dei capolavori più importanti di Vermeer, La ragazza che legge una lettera davanti ad una finestra aperta. Con un lavoro che ha richiesto due anni di impegno, gli esperti incaricati dal museo tedesco (da oltre 250 anni proprietario dell'opera) hanno rimosso una pittura applicata sullo sfondo del quadro dopo la morte del pittore. E il restauro ha riportato alla luce un grande Cupido in piedi, una presenza che era stata rivelata già nel 1979 da un esame ai raggi X del dipinto. Inizialmente si pensava che la copertura fosse dovuta ad un ripensamento del pittore, ma altre analisi, fatte in anni più recenti, avevano rivelato che l'intervento di copertura era molto più tardo. Da qui la decisione del restauro: "Con il recupero di Cupido sullo sfondo, si può riconoscere l'effettiva intenzione del pittore di Delft- spiegava nei giorni dell'apertura Stephan Koja, direttore della Gemäldegalerie Alte Meister - Al di là del contesto apparentemente amoroso, si tratta di un'affermazione fondamentale sulla natura del vero amore. Ora lo capiamo come un'immagine chiave della sua opera". Il mondo aveva applaudito, sebbene non siano mancate in quei giorni anche le critiche sui social.


Dopo poco più di due mesi di apertura, la mostra però è stata costretta a chiudere, come è successo per tutti i musei e le gallerie della Sassonia. Il fermo - come riporta anche l'alert sul sito del museo - dovrebbe durare fino al 12 dicembre, non è detto però che non venga rinnovato, vista la situazione sanitaria sempre più allarmante di quella parte di Germania. Con un tasso di incidenza settimanale vicino alle mille infezioni su 100mila persone, la Sassonia, che ha anche vietato i mercatini di Natale e anticipato alle 20 la chiusura dei ristoranti, è il primo laender tedesco a chiudere i musei nella quarta ondata della pandemia.


Nel 2022 una versione della mostra su Vermeer dovrebbe aprire al Tokyo Metropolitan Art Museum, il 22 gennaio, per poi spostarsi, sempre in Giappone, a Sapporo, Osaka e Sendai. "Una chiusura molto spiacevole, ma inevitabile" ha commentato Marion Ackermann, la direttrice dell'autorità dei musei di Dresda. Del resto, ha aggiunto, "la situazione per la gente in Sassonia è drammatica, dobbiamo restare uniti come comunità. Questo significa limitare la vita pubblica, ma anche far crescere in fretta la percentuale dei vaccinati ".
A New York, invece, per le feste tante mostre solo per vaccinati: da Disney a Jasper Johns, la città torna a vivere per le feste. Sul tema Disney e arti decorative francesi aprirà al Metropolitan di New York il 10 dicembre una nuova mostra: una delle tante offerte ai visitatori nella Grande Mela da quando l'8 novembre, gli Stati Uniti hanno riaperto le porte ai turisti vaccinati provenienti dall'estero.


Bisogna prenotare il biglietto online, portare con se' il certificato del vaccino e indossare la mascherina per tutto il tempo della visita, ma «la città sta tornando a vivere», ha detto il presidente del Met, Dan Weiss, presentando alla stampa il programma dei prossimi mesi. Anche se, dati alla mano, il Met e' ancora lontano dai sette milioni di visitatori in un anno contati nel 2019, il museo è soddisfatto dei 2-4 milioni di ingressi del 2021 e continua a «sfornare esperienze», ha detto Weiss. Tra cui, da non mancare, la nuova "period room" creata da Hannah Bealcher, sceneggiatrice di "Black Panther", che si è ispirata all'Afrofuturismo, una corrente artistica che "proietta le persone di discendenza africana nel futuro" immaginando che il Seneca Village, una comunità afro-americana sradicata a metà Ottocento per far posto a Central Park, continui a vivere nel presente e in un prospero futuro. Il Met non è il solo museo con proposte di rilievo per i giorni delle feste: al Whitney l'affollatissima retrospettiva "Mind, Mirror" su Jasper Johns spinge ad aggiungere una trasferta a Filadelfia dove, al museo d'arte della città, è in corso fino al 13 febbraio la mostra "gemella": entrambe raccontano specularmente 65 anni di arte. Johns, che ha 91 anni, continua a essere creativo. Al MoMA la scoperta sarà Sophie Tauber-Arp, 400 opere su un arco di 40 anni tra arti applicate, murali, design, sculture di un'artista morta nel 1943 che è stata anche ballerina Dada e editor di riviste. Il Guggenheim dedica la sua rotonda a Vasily Kandinsky con una vista a ritroso che parte dagli ultimi anni in Francia per risalire agli inizi a Monaco di Baviera, ma presenta anche la prima retrospettiva nordamericana della britannica premio Turner Gillian Wearing ("Wearing Masks"). Un piccolo gioiello infine al Jewish Museum: fino a maggio è resta aperta "La Lepre con gli occhi di Ambra", la ricostruzione della storia della famiglia Ephrussi celebrata nel memoir del 2010 del ceramista e scrittore Edmund de Waal. La mostra e' firmata da Elizabeth Diller, la "starchitect" della High Line in collaborazione con de Waal, e ricostruisce le dimore degli Ephrussi mettendo al centro la collezione di netsuke, le piccolissime sculture giapponesi dell'epoca Edo salvate da una cameriera che le nascose in un materasso durante la seconda guerra mondiale e restituite alla famiglia dopo la sconfitta del nazismo.

© Riproduzione riservata STAMPA

 


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