Ristoranti al limite: riaprire subito, anche in zona arancione

11 febbraio 2021 | 16:50
Con 2,7 milioni di persone vaccinate, di cui 1,2 milioni hanno già ricevuto la doppia dose, e altre 2 milioni di persone che dall’inizio della pandemia hanno contratto il virus, sono guarite e hanno una ridottissima probabilità di contagiarsi nuovamente «il contesto rispetto a settembre, è cambiato radicalmente». A dirlo è Fipe, Federazione italiana pubblici esercizi.

Fipe-confcommercio chiede di riaprire a pranzo anche i ristoranti in zona arancione

«Il Covid fa meno paura e i vecchi modelli adottati fino a questo momento non vanno più bene», continua l'associazione datoriale. Per questo «bar e ristoranti devono seguire il destino dei negozi e rimanere chiusi solamente in zona rossa. In tutte le altre situazioni, quando è concessa la mobilità individuale, lo shopping, il lavoro in presenza e persino lo sci, i locali devono poter stare aperti per offrire alle persone il servizio fondamentale di ristoro per il quale sono nati», si legge in una nota ufficiale.

Per Aldo Cursano, vicepresidente vicario di Fipe-Confcommercio, «è ora di finirla con la mortificazione del nostro settore». Alla vigilia di una nuova stagione politica, «non è possibile inaugurare questa fase con altre chiusure, che rappresenterebbero un colpo durissimo per un settore che aveva appena cominciato a rimettersi in moto. L’algoritmo adottato nel pieno della pandemia non po' essere applicato allo stesso modo e con le stesse rigidità ora che la campagna vaccinale procede spedita. Altrimenti rischiamo di far passare l’idea che in questo anno non abbiamo fatto nulla per contrastare il virus. Non è così: i tracciamenti sono molto più efficaci, i cittadini rispettosi delle misure di sicurezza e distanziamento, i gestori dei locali attenti a seguire le regole e scongiurare gli assembramenti», ribadisce Cursano.

L'idea è quella di far leva sulle buon prartiche ormai introiettate dalla popolazione per allentare le misure restrittive. A cominciare da quelle su bar e ristoranti, che devono poter lavorare anche in zona arancione. Da quando? «A cominciare da subito», conclude Cursano.

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Alberto Lupini


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