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Frutta, verdura, formaggi e prosciutti “prigionieri” dei lavori al Monte Bianco

Dalla frutta alla verdura, dai formaggi ai prosciutti il caos dei trasporti ai valichi di frontiera mette a rischio soprattutto le merci deperibili che per la loro corretta conservazione non possono affrontare [...]

 
31 agosto 2023 | 10:41

Frutta, verdura, formaggi e prosciutti “prigionieri” dei lavori al Monte Bianco

Dalla frutta alla verdura, dai formaggi ai prosciutti il caos dei trasporti ai valichi di frontiera mette a rischio soprattutto le merci deperibili che per la loro corretta conservazione non possono affrontare [...]

31 agosto 2023 | 10:41
 

Dalla frutta alla verdura, dai formaggi ai prosciutti il caos dei trasporti ai valichi di frontiera mette a rischio soprattutto le merci deperibili che per la loro corretta conservazione non possono affrontare gli allungamenti dei tempi di trasporto e per le quali è strategico abbreviare il più possibile l’intervallo fra il momento della raccolta e l’arrivo sugli scaffali per la vendita. Lo afferma la Coldiretti sui problemi alla circolazione su gomma lungo le frontiere, dal traforo del Bianco al Frejus con circa 2/3 dei prodotti agroalimentari Made in Italy esportati in Europa.

Frutta verdura formaggi e prosciutti “prigionieri” dei lavori al Monte Bianco

Il traforo del Frejus

Una situazione che, insieme al cronico gap logistico nazionale, favorisce la concorrenza straniera, soprattutto spagnola, e mette a rischio il record dell’export agroalimentare che ha raggiunto i 60,7 miliardi nel 2022. Considerando che in Italia l’88% delle merci viaggia su gomma è quindi necessario affrontare l’emergenza per poi investire sulla logistica in termini infrastrutturali sui trasporti via terra, via mare e via aerea creando interconnessioni fra i vari hub che permettano di accorciare tempi di consegna e tagliare costi inutili.

Infatti, le imprese italiane devono inoltre affrontare un pesante deficit logistico per la carenza di infrastrutture per il trasporto merci con un gap di competitività che penalizza il sistema economico nazionale rispetto agli altri Paesi dell’Unione Europea. In Italia il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è pari a 1,12 euro/ chilometro, più alto di nazioni come la Francia (1,08 euro/chilometro) e la Germania (1,04 euro/chilometro, ma addirittura doppio se si considerano le realtà dell’Europa dell’Est come la Lettonia, la Romania o la Polonia secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga (www.divulgastudi.it). Si tratta di un aggravio per gli operatori economici italiani superiore dell’11% rispetto alla media europea e ostacola lo sviluppo del potenziale economico del Paese, in particolare per i settori per i quali il sistema della logistica risulta cruciale, come nel caso del sistema agroalimentare nazionale, punta di eccellenza dell’export Made in Italy.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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